05 maggio 2016

La Cgil a Bruxelles per la Carta dei diritti universali.

BRUXELLES, 4 MAG"Qualcuno qui ci ha ricordato che in Europa ci sono governi di destra che stanno contribuendo alla distruzione dei diritti dei lavoratori: posso aggiungere che a noi capita anche con i governi di sinistra". Lo ha detto la leader della Cgil, Susanna Camusso, durante la presentazione della proposta d'iniziativa popolare a favore di una Carta dei diritti universali dei lavoratori e delle lavoratrici, di fatto un nuovo Statuto dei lavoratori, nel corso di un incontro al Parlamento europeo, organizzato dall'europarlamentare Pd, Antonio Panzeri, alla presenza di Gianni Pittella, presidente gruppo S&D, Luca Visentini, segretario generale Etuc/Ces e Gabriele Bischoff, presidente del Gruppo Lavoratori della Ces.  La leader del primo sindacato italiano ha ricordato che in Italia, come in Europa, "la precarietà del lavoro e la sua svalorizzazione sono le cause, e non gli effetti, della crisi""Dobbiamo ridare voce a una parola che è scomparsa dal vocabolario del nostro Paese che è 'uguaglianza'. Non si esce dalla crisi senza ricostruire i diritti, da noi come nel resto d'Europa". Quindi, volgendo lo sguardo alle contraddizioni presenti nella Ue, Camusso ha ribadito la sua ferma adesione all'idea "europeista". "Tuttavia - ha aggiunto - so bene che su questo punto c'è una progressiva non sintonia con quelli che rappresentiamo. Per questa ragione, o si rilancia il valore sociale dell'Europa, o rischiamo di perdere questa sfida. La stessa Commissione, nel momento in cui approva la politica di calo dei salari e contro la contrattazione, non va solo contro i diritti dei lavoratori ma indica una precisa politica economica, quel liberismo che in questi anni ha cercato di frantumare il mondo del lavoro, trasformando il lavoro a merce. Un modello che non riguarda solo i diritti sociali, ma anche il modello democratico in cui pochi si arricchiscono e molti altri cercano di sopravvivere. Secondo questa logica i diritti del lavoro non sono universali ma dipendono dalla collocazione del singolo lavoratore, dalle diverse tipologie del lavoro. Con questa raccolta di firme e questa Carta dei diritti ribadiamo il principio dell'universalità dei diritti tra lavoratori". Chiudendo i lavori, Panzeri ha sottolineato di condividere la proposta della Cgil, segnalando comunque il "momento internazionale sfavorevole" rispetto a questi temi. "La tendenza generale è la riduzione dei diritti: a volte c'è il momento della speranza, poi del rancore, oggi invece in Europa siamo alla paura. Domina il timore di fronte alla precarizzazione, alla globalizzazione, alla delocalizzazione. Un sentimento che crea l'alibi ai governi che, pur di garantire la stabilità, possono mettere da parte il tema dell'uguaglianza. Così prevale lo scetticismo sulla possibilità di cambiare le cose". (Ansa) 
Angelo Gentilini, da info Cgil E.R.