Caro Presidente, la sentenza emanata dalla Corte Costituzionale il 30 aprile scorso ha dichiarato la incostituzionalità del blocco della perequazione delle pensioni superiori a tre volte il minimo (1.405 euro lordi) per gli anni 2012 e 2013. Giovanni, Antonio, Daniela, Franca, Maria, Giuliano, Vittorio, Luisa…e gli altri 225.000 pensionati e pensionate emiliano-romagnoli Le chiedono di sanare una ingiustizia “certificata” e una “discriminazione a danno dei pensionati”, come dice la stessa Corte. La stragrande maggioranza dei Giovanni, Antonio, Luisa, Franca…, dopo un vita di lavoro, “gode” di pensioni che consentono appena una vita dignitosa: lo sa che nella nostra regione i pensionati e le pensionate che prendono più di 3.000 euro lordi al mese sono poco più del 5% del totale, mentre non arriva a 1.000 euro lorde al mese il 35,05%? Questi cittadini hanno subìto un ulteriore grave torto quando il Suo Governo ha negato i famosi 80 euro, perfino agli incapienti. E ci piace sottolineare che i pensionati italiani pagano più tasse degli altri contribuenti, perché la no tax area per le pensioni è pari a 7.500 euro contro gli 8.000 di tutti gli altri: ogni anno il fisco incassa 43 miliardi di euro dalle pensioni, come NON avviene in molti altri Paesi europei, dalla Francia alla Germania. E non sono Giovanni, Antonio, Franca, Daniela…a turare le falle del sistema di welfare, improvvisandosi baby sitter, badanti, assistenti domiciliari, perfino infermieri prendendosi cura di bambini, anziani, situazioni di disagio che il sistema non sarebbe in grado di coprire? E i Centri sociali, il volontariato...(clicca il link sotto per continuare a leggere).
Leggi tutto il testo della lettera: I-sindacati-pensionati-scrivono-a-renzi-sanare-l'ingiustizia/2015/
Angelo Gentilini, da info Cgil imola.it