14 maggio 2012

Caro Sindaco...?

CARO SINDACO..... la vera sfida è proprio rendere più efficiente l'Amministrazione comunale ma per farlo non serve cedere servizi o costituire nuove società Caro Sindaco, siamo proprio d'accordo con Lei che la sfida sia riformare la Pubblica Amministrazione, ma non concordiamo con Lei sul fatto che per farlo, invece che rendere più efficiente l'Amministrazione comunale imolese, sia necessario assumere amministratori delegati, fondare Società e trasferire pezzi di servizi. La sua intenzione di costituire una nuova società ci porta a domandarci se i contenuti degli accordi sottoscritti, negli anni del governo Prodi, con le parti sociali sul valore della Pubblica amministrazione siano ancora da Lei condivisi. Lei fa bene a dichiarare che la sua “riforma sfidante” non è condivisa dalla nostra organizzazione sindacale, ma non è per conservatorismo o per salvaguardare l'esistente, ma perché forse abbiamo una idea diversa di Pubblica amministrazione, proprio perché convinti che sia urgente una sua riforma. Siamo pronti ad accettare la sfida di una riorganizzazione interna che renda più efficiente il Comune di Imola e che faccia risparmiare risorse anche ai cittadini. Per farlo non abbiamo bisogno di altri direttori, amministratori delegati o società. Paradossalmente in questi anni, in proporzione, si sono spese più risorse per assumere dirigenti che personale. Nonostante questo, Lei stesso afferma che il Comune non è efficiente. La sfidiamo ad una riforma che parta dal basso e non dai vertici o da studi di fattibilità, come è stato anche per la riorganizzazione avvenuta un anno e mezzo fa negli stessi servizi che ora intende trasferire nella nuova società. Caduta dall'alto, anche in questo caso con la presunzione di non aver bisogno del contributo del sindacato, per poi denunciarne l’inefficienza. Come organizzazione sindacale siamo disponibili a confrontarci sulla riorganizzazione perché non difendiamo a prescindere l'esistente, ad esempio partendo dagli orari di lavoro, che devono essere più vicini alle esigenze dei cittadini al fine di rendere più efficiente la macchina comunale. Inoltre, chiediamo trasparenza sui numeri di questa ipotetica società, perché non è pensabile che nello studio di fattibilità consegnato alle organizzazioni sindacali il canone previsto a carico del Comune fosse di 7.637.667 euro, più 1.603.910 euro di IVA, mentre il canone indicato in conferenza stampa sia di 8.500.000 euro più IVA. A questo punto ci chiediamo come è possibile che con un canone più basso, come indicato nello studio fattibilità, la società realizzasse una perdita di 45.452,84 euro e ora che il canone è lievitato di quasi 1 milione di euro si conseguisca un utile di appena 20 mila euro, come ha dichiarato il direttore generale Bertola! E' evidente che la trasparenza è una premessa necessaria per qualsiasi trattativa che si intende avviare con le organizzazioni sindacali, ma ancor più è un elemento indispensabile per la città che si amministra, alla quale l'Amministrazione pubblica, a differenza di una società privata, deve rendere conto dell'utilizzo di tutte le risorse.
Mirella Collina segretaria generale Fp-Cgi Imola
Elisabetta Marchetti segretaria generale Cgil Imola