da l'Unità, lunedì 12/1/2009
Ho deciso di inserire questo articolo pubblicato sull'Unità perchè mi ha profondamente turbato.
Premetto che ho passato la mia infanzia in parrocchia attivamente e tuttora ho ben definito nel mio carattere i valori dell'umanesimo cristiano.
Nel contempo ringrazio gli uomini e le donne che mi hanno trasmesso i valori e la cultura di sinistra.
Detto questo voglio ricordare ai più giovani o a chi se ne fosse dimenticato che la dittatura argentina è stata tra le più efferate e violente. Inoltre sia chiaro che le dittature non hanno colore ( sono dittature punto ) e spetta agli uomini giusti, che stanno sempre dalla parte degli oppressi e non degli oppressori, trovare la forza di dire "BASTA" e spetta specialmente a chi ha il potere di contare.
In questo caso non voglio ergermi a giudice o altro, lascio la libertà di coscienza e di pensiero a chi legge questo articolo. Mi rivolgo ai politici romagnoli che si sono spesi sui quotidiani locali in questi giorni e li invito a riflettere, ad avere memoria, ad avere rispetto, oltre alle apparenze e convenienze, prima di tutto di quei ragazzi, di quelle madri e padri, di quei sacerdoti che lottavano solo per una società più libera e più giusta.
giovedì 15/1/2009, Angelo Gentilini