05 febbraio 2017

Il pericoloso "smog" in crescita.

Imola. Lo smog, che dai primi giorni di gennaio non dà tregua alla nostra regione, registra valori di concentrazioni preoccupanti. Con 247 microgrammi di PM10 per metro cubo di aria la provincia di Bologna segna il record - negativo - su tutto il territorio regionale. La provincia più virtuosa, sempre purtroppo con concentrazioni oltre le norme di legge, è quella di Piacenza che, con “soli” 127 microgrammi di PM 10 doppia il limite massimo di concentrazione di smog fissato in 50 microgrammi per metro cubo. D’altro canto la stessa provincia vanta il poco invidiabile record negativo di giornate con sforamenti giornalieri a partire dal 19 gennaio. Una situazione allarmante su tutti i fronti che non accenna a ridimensionarsi stante anche le condizioni climatiche. L’assenza di piogge e nevicate pregiudica quella “ripulitura” dell’atmosfera che nei mesi invernali riusciva a contenere, in parte, il fenomeno. I cambiamenti climatici mondiali, causati dal surriscaldamento, determinano effetti negativi ormai più che evidenti e la salute dei cittadini del bacino padano è messa a repentaglio, ogni anno di più. E’ l’Oms a ricordarci, in maniera stringente e definitiva, che valori di PM10 superiori alle soglie di legge corrispondono a morti certe. Con l’ultimo rapporto pubblicato, l’organizzazione mondiale della sanità stima in 3 milioni di morti l’anno i decessi causati dallo smog. Le malattie croniche come quelle cardiovascolari (dalla broncopneumopatia cronica ostruttiva ai tumori ai polmoni) sono le principali. Per poi passare a patologie quali ictus e infezioni respiratorie. E purtroppo sono i bambini quelli più esposti, a seguire donne e anziani. Tanto che l’Unicef afferma che l’inquinamento atmosferico nei paesi in via di sviluppo uccide di più dell’Hiv e della malaria messi assieme. Le principali fonti di inquinamento atmosferico sono note e si riferiscono ad attività poste in essere dall’uomo. Dagli impianti di riscaldamento domestici, ai trasporti, per passare alle attività produttive/industriali e, non ultimo, l’incenerimento dei rifiuti. Aspetto che viene messo in particolare evidenza da più osservatori, soprattutto in una regione dove la presenza di questi impianti è cospicua. La direttrice del Dipartimento di Sanità pubblica e Ambiente dell’Oms, Maria Neira, non lascia dubbi nel presentare il nuovo modello di analisi e rappresentazione dell’inquinamento atmosferico: "Questo nuovo modello è un grande passo in avanti verso stime ancora più precise dell'enorme fardello globale di oltre 6 milioni di morti dovute dall'esposizione all'inquinamento dell'aria indoor ed esterna". La nostra città soffre anch’essa il mal d’aria come rilevato dalla centralina in via De Amicis. E’ dal 28 gennaio che si misurano continuamente sforamenti giornalieri. Il primo febbraio, ultimo dato disponibile, la concentrazione era di 157 microgrammi. Nei giorni successivi non è diminuita, quindi, conformemente all’ordinanza del sindaco, domenica 5 febbraio il territorio sarà interessato dallo stop selettivo del traffico. Misure emergenziali sono già in vigore nei Comuni interessati dal PAIR 2020 (piano aria regionale ndr) nelle province di Piacenza, Parma, Reggio nell'Emilia e Modena.
Angelo Gentilini, da info www.leggilanotizia.it