Art.1. "L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro".Art.4. "La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere… un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società".
Finita l’era del fascismo, con la liberazione e la ricostruzione occorreva indicare alla nuova Repubblica democratica una direzione precisa da seguire. L’Art.1 e l’Art.4 , sancivano la prospettiva tesa al coinvolgimento di tutto il popolo nel lavoro e dal lavoro di tutto il popolo consolidare e qualificare la rinascita e la crescita del Paese. I padri costituenti vollero riservare al lavoro e ai lavoratori/trici un ruolo primario e scrissero: “La classe Dirigente della Repubblica deve essere una nuova classe Dirigente, direttamente legata alle classi lavoratrici”. Inoltre la Costituzione ( Art.35 e Art.36), volle rovesciare vecchi schemi sociali legati alla nobiltà e alla ricchezza ereditata, grazie alla fatica di tanti altri mal pagati e considerati. Si voleva premiare l’impegno del lavoro che produce ricchezza e da questo elemento creare le basi per il rafforzamento degli altri diritti sociali, collettivi ed individuali. Purtroppo ben presto i lavoratori si ritrovarono a lottare per vedersi riconosciuti proprio dei diritti costituzionali e quando sembrava andare meglio è sopraggiunta la nuova strisciante offensiva del nuovo capitalismo internazionale. Il lavoro ha perso valore etico, morale ed economico, ed ancora negli ultimi anni la democrazia e il valore della rappresentanza hanno subito attacchi senza precedenti. I diritti costituzionali sembrano noccioline e la contrattazione collettiva , quale strumento atto a garantire l’equilibrio socio-economico, va via via scemando, pensando di sostituirlo con un forte individualismo che invece lascia indietro milioni di persone. Si può tranquillamente affermare che in Italia , più che da altre parti, la lotta di classe l’hanno fatta i finanzieri e i manager per conto e a difesa del capitale, a discapito delle classi produttrici e del loro potere di acquisto. " Un Buon Anno per IL LAVORO"
Angelo Gentilini