10 dicembre 2013

Una fotografia di Matteo Renzi

Il catto-liberista Matteo Renzi, ex boy-scout formatosi nell'ambiente giovanile del cattolicesimo fiorentino, ha alle spalle una carriera di "grande comunicatore".Già portaborse del deputato cattolico Lapo Pistelli a Montecitorio, diventa nel 1999 Segretario provinciale del Partito Popolare Italiano (ex DC), poi nel 2001 coordinatore fiorentino della Margherita e suo Segretario provinciale nel 2003. Nel 2004 è eletto Presidente della Provincia di Firenze per il centrosinistra e dal 2009 è Sindaco di Firenze, sempre per il centro-sx. Membro della Direzione Nazionale del PD, si è candidato nel luglio 2013 alla Segreteria del partito e ha riportato nelle primarie dell'8 dicembre un successo sopra ad ogni aspettativa.
Chi è Renzi? Un uomo legato al Vaticano, per la sua origine politica,che è una altra cosa dall’essere cattolico praticante per una necessità di fede interiore. Legato agli Stati Uniti: Francesco Rutelli, quando era Vicepresidente del Consiglio, lo portò con sé negli USA, facendolo conoscere a Hillary Clinton e agli ambienti economici e finanziari legati alla Casa Bianca. Renzi è organico agli interessi dei poteri finanziari,degli imprenditori a cui non piacciono i laccioli,delle banche, della rendita e del profitto, è favorevole alle privatizzazioni, è nemico dei sindacati dei lavoratori e dei pensionati,segue le idee di iperliberisti come Pietro Ichino e Luigi Zingales. Ha affermato, a suo tempo, che se fosse stato un operaio della Fiat di Pomigliano d'Arco, avrebbe votato "senza se e senza ma" a favore del referendum ricattatorio proposto da Sergio Marchionne. Il suo progetto politico neocentrista è in sintonia con le posizioni di quella parte del capitalismo, che fa capo alla Fiat, a Montezemolo, Della Valle e alle multinazionali. Ricordo che, alcuni anni fa, mentre il Pd guidato da Bersani era impegnato nella costruzione di una piattaforma riformista più solida, in linea con la miglior cultura politica socialista europea, Renzi lanciò con scorrettezza, perché dal di fuori del partito, la sua OPA al cuore del Pd,partendo dalla Leopolda di Firenze con il Big Bang, inizialmente insieme alla Serracchiani e Civati. Tra i suoi grandi sostenitori si trovano: Davide Serra (Finanziere),Guido Ghisolfi(Chimica Mossi),Paolo Fresco(ex Pres. Fiat), Guido Roberto Vitale (Banchiere),Fausto Boni (Ex Manager McKinsey),Blau Meer(Immobiliare).Inoltre ultimamente è stato molto caldeggiato da Briatore, noto manager sportivo con molte pecche fiscali, come sono noti i rapporti diretti e indiretti con Denis Verdini e gli assist di Silvio Berlusconi. Ha vinto con un programma fatto di controriforme istituzionali utili ai poteri forti, attacco ai contratti di lavoro, flessibilità e licenziamenti, con promesse e illusioni, e con il potente aiuto dei media e di tanta parte dei politici in carica del Pd. Ovviamente è stato indirettamente aiutato dallo smarrimento creato dalle contraddittorie scelte che il Pd ha fatto negli ultimi anni, ivi compreso il sostegno al Governo Monti (Napolitano) e alle deleterie riforme Monti-Fornero sul lavoro e pensioni, invece di andare subito al voto appena cadde il Governo Berlusconi. Il successivo Governo delle larghe intese è stata una conseguenza della debolezza politica venutasi a creare, di cui anche Renzi è stato protagonista, tanto che Bersani dovette sperare nel sostegno (negatogli) del M5S, per arrivare alla vicenda dei 101 franchi tiratori su Prodi, per far fuori Bersani.
Chi lo ha votato? In stragrande maggioranza, gente disinformata,o informata dalle TV, disorientata, impaurita dalle conseguenze della crisi che la impoverisce ogni giorno (e non è finita), delusa dal berlusconismo e alla ricerca di un nuovo «salvatore». Una cosa è certa. La vittoria di Renzi indebolisce il legame con il passato socialdemocratico del PDS-DS-PD e della miglior sinistra del PCI, e sposterà ancora più a destra l'asse politico del PD. Sicuramente farà alcune cose molto utili, come una nuova Legge elettorale, riduzione dei costi della politica e dei parlamentari, abolizione del Senato e forse accorpamento delle Province, tutte proposte non sue ma del Pd, con progetti di legge da tempo avanzati e mai realizzati causa la debolezza scaturita dalle urne. Ma non credo che attaccherà il vulcano del sistema neo-liberista che ha creato tutti i noti problemi,inaccettabili disuguaglianze, spostamento di capitali senza controllo, ecc..ecc.. per il semplice fatto che i suoi grandi finanziatori, sostenitori, consiglieri, sono piazzati proprio li!!! Se lo farà, bene, anzi molto bene, sarò il primo a complimentarmi!!! Ma non credo che servirà.
Angelo Gentilini