Landini, in queste ore il governo Letta resta appeso agli umori del Pdl e di Berlusconi. Vista dal segretario della Fiom, questa situazione che contorni ha?Un governo è utile se difende il lavoro e crea nuovi posti di lavoro. Se non è in grado, non serve ai lavoratori.
Sta dicendo che il governo Letta non deve andare avanti se non ha un’agenda utile a produrre posti di lavoro? Che dovrebbe fare?
Faccio alcuni esempi: penso che in questa fase dovrebbe rifinanziare i contratti di solidarietà. E chi fa i contratti di solidarietà, cioè non licenzia, o ridistribuisce l’orario di lavoro per fare nuove assunzioni, deve avere sgravi consistenti. Dovrebbe ridarsi una prospettiva di politica industriale sui settori strategici, fare una legge sulla rappresentanza e cancellare l’articolo 8 della legge Sacconi, agire fisco, ripensare le pensioni, gli ammortizzatori sociali e sostenere il reddito di chi perde il lavoro, chi non ce l’ha, e ai giovani precari. Se il governo prosegue sulla linea di galleggiamento non serve. Anche perché il governo Berlusconi prima e il governo Monti poi hanno fatto pagare la crisi ai lavoratori. Non a caso siamo in presenza di un aumento della disoccupazione e di un peggioramento delle condizioni di lavoro. Se non c’è una ripresa degli investimenti pubblici e privati e se non si agisce sulla redistribuzione della ricchezza, non se ne viene fuori. E ad oggi, al di là degli annunci, siamo di fronte ad un governo che nei fatti resta bloccato. Basti vedere il ricatto del Pdl sull’Imu.
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A.G. da Il Manifesto,11/9/13, Daniela Preziosi