21 settembre 2015

"Il Sig. Ministro sapeva dell'assemblea..."

"Il ministro sapeva da giorni dell'assemblea, ma non è intervenuto. Perché non sono stati avvisati i tour operator?...Nessuno si domanda perché i lavoratori erano in assemblea? Pensate davvero che volessero fare un dispetto all'Italia? Da oltre un anno non viene loro pagato il salario accessorio. Come mai hanno tante ore di straordinario?" (Susanna Camusso)
"Egregio Sig Ministro Franceschini se proprio si vuole parlare di misura colma questa sta dalla vostra parte e dal vostro modo gattopardesco di gestire il bene comune e il fare collettivo. Comunque si ricordi che prima o poi gli italiani si risveglieranno da questo torpore socio-culturale e allora sarete voi, i cosiddetti sostenitori dei rottamatori, ad essere rottamati". (Angelo Gentilini)

Colosseo: Camusso, volevano colpire i lavoratori Il segretario generale della Cgil in una intervista al 'Quotidiano nazionale': "Il ministro sapeva da giorni dell'assemblea, ma non è intervenuto. Perché non sono stati avvisati i tour operator? Si chieda scusa a chi lavora al Colosseo "Susanna Camusso, dopo il caso Colosseo si parla già di cambiare la legge sugli scioperi... «Alt. Prima un po' di storia — sbotta il segretario della Cgil —. Un anno fa il ministro Franceschini chiamò Cgil, Cisl e Uil per parlare proprio dei siti archeologici. E noi eravamo disponibili a cercare insieme soluzioni».E invece? «Non è successo più nulla. Mai più convocati. Lo trovo offensivo. Se avessimo iniziato il confronto non ci sarebbero stati né il caso Pompei, né il caso Colosseo, e magari si sarebbero date risposte ai lavoratori. Non si racconti che l'unico problema è l'assemblea». 
Continua a leggere: http://www.er.cgil.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1596
Angelo Gentilini, da info www.er.cgil.it

20 settembre 2015

La realtà del Colosseo romano.

Prego gli amici di leggersi bene fino in fondo questo esplicito e chiaro articolo sulla situazione del Colosseo, in relazione al numero degli addetti e visitatori, ai giorni di chiusura annuale, ed anche e per esempio alla chiusura per scioperi di altri importantissimi monumenti visitabili in altri paesi europei a Parigi e Londra. E' troppo facile e populista sparare sui lavoratori e lavoratrici senza conoscere il contesto generale e un tempo mi si insegnava che se volevo essere un compagno e di sinistra dovevo imparare a leggere il retro della medaglia e non solo la parte più visibile. E allora guarda caso il valore aggiunto del nostro amato Colosseo è prodotto proprio grazie all'impegno dei dipendenti, che poi se ne devono guardare bene nel rivendicare una miglior organizzazione lavorativa a tutela del prezioso monumento, oltre alla parte economica che a loro spetta e da anni/mesi negata. La corretta informazione è democrazia e libertà, la disinformazione è miopia e produce anche decreti legislativi molto meno democratici. Ciao, Angelo Gentilini.

SINDROME COLOSSEO 

La notizia principale della giornata di venerdì è stata la chiusura di due ore del Colosseo per un’assemblea sindacale convocata e regolarmente preannunciata dai lavoratori che reclamavano, tra le altre cose, il pagamento degli straordinari effettuati da circa un anno e non ancora retribuiti. Due ore durante le quali, complice la scarsa organizzazione della direzione che non aveva avvisato per tempo, i turisti sono stati lasciati in coda ai piedi del monumento senza adeguate informazioni.

L’episodio ha suscitato reazioni parossistiche da parte della stampa e della politica. Il ministro Franceschini ha detto che “la misura è colma”, il sottosegretario ai Beni culturali ha twittato che l’assemblea sindacale è stata un reato, rettificando poi – bontà sua – che era un “reato in senso lato”. Il sindaco di Roma e il capogruppo del Pd alla Camera hanno parlato di “sfregio alla città di Roma”; un parlamentare del Pd ha lamentato che la chiusura non fosse stata notificata al New York Times, l’ex direttore del Corriere della sera, Ferruccio De Bortoli, è arrivato a sostenere che bisognerebbe chiedere i danni ai lavoratori per i mancati introiti. Per due ore di chiusura. L’esito più significativo è stato però un decreto con cui il governo ha inserito i beni culturali tra i servizi pubblici essenziali, come trasporti e sanità, in modo da garantirne la fruibilità anche in caso di assemblee e scioperi.......
Angelo Gentilini, da www.leftwing,it

"Siamo nati per vivere", di José Mujica.

"Appartengo a una generazione che ha voluto cambiare il mondo, ma che ha commesso il terribile errore di non volere cambiare prima se stessa". José Mujica, l'80enne ex presidente dell'Uruguay che durante l'epoca della dittatura fu imprigionato per 15 anni in una cella di isolamento, ha una visione del mondo piuttosto chiara. Il lungo periodo in carcere gli ha permesso di pensare molto e, in occasione dell'inaugurazione del Congresso sulla Saggezza e sulla Conoscenza organizzato dalla stazione radio spagnola Cadena Ser a Cordova, ha illustrato alcuni cardini della propria concezione dell'esistenza. In prigione ho pensato che le cose hanno un inizio e una fine. Ció che ha un inizio e una fine è semplicemente la vita. Il resto è solo di passaggio. La vita è questo, un minuto e se ne va. Abbiamo a disposizione l'eternità per non essere e solo un minuto per essere. Per questo, ciò che più mi offende oggi è la poca importanza che diamo al fatto di essere vivi. Da quando, qualche mese fa, Mujica ha smesso di governare il proprio Paese, ha iniziato a viaggiare parecchio ed è diventato un punto di riferimento per diverse persone. Molti apprezzano le sue idee, il suo modo di essere semplice e il suo parlar chiaro. Essere anziano è un vantaggio, perché da giovane uno può montarsi la testa con tutti questi elogi. Però non sono né un filosofo né un intellettuale. Lo sono stato fino ai 25 anni. Fino a quell'età leggevo di tutto, dalla guida telefonica a Seneca. Il filosofo romano vissuto a Cordova è stato una costante nel discorso dell'80enne. "Seneca affermava che non è povero chi ha poco, ma chi desidera molto". Mujica si è cosí concentrato sull'economia di mercato e su un sistema di crescita basato sul consumo. Io lotto contro l'idea che la felicità stia nella capacità di comprare cose nuove. Non siamo venuti al mondo solo per lavorare e per comprare; siamo nati per vivere. La vita è un miracolo; la vita è un regalo. E ne abbiamo solo una. 
« Il potere non cambia le persone, mostra come sono veramente.» (José Mujica)
Chi è Josè Mujicahttps://it.wikipedia.org/wiki/Jos%C3%A9_Mujica
Angelo Gentilini, da www.huffingtonpost.it

19 settembre 2015

Domenica, ore 21.05 su Rai3: “TUTELE CRESCENTI”

Vi segnalo la puntata di domenica 20 settembre di "Presa Diretta" dal titolo: “Tutele crescenti” su Rai3 (ore 21,05). A sei mesi dell’entrata in vigore del Jobs Act, PRESADIRETTA dedica la 2’ puntata proprio alla riforma del mercato del lavoro. E’ servita questa riforma a creare nuova occupazione? Stiamo costruendo nuovi e buoni posti di lavoro?
A PRESADIRETTA un viaggio dal nord al sud del paese, dalla Fiat di Melfi alle piccole imprese del nord, tra chi ha ripreso a lavorare e chi è fermo al palo, tra storie positive di chi assume e continua a garantire l’articolo 18 e chi invece licenzia e riassume approfittando degli sgravi governativi, i cosiddetti “furbetti del jobs act”, in questo servizio troverete l'intervista rilasciata dalla Cgil Emilia Romagna!
Le telecamere di PRESADIRETTA sono entrate nella giungla del precariato in cui devono destreggiarsi i giovani alle prese con la ricerca del primo impiego. Tra annunci on line e sui giornali, dove c’è chi propone di tutto: dalla “vendita” di un posto di lavoro alla truffa vera e propria. Un far west al quale la riforma del mercato del lavoro non ha ancora posto fine.
PRESADIRETTA ha raccolto le analisi e un primo bilancio di numerosi economisti italiani, le interviste di Riccardo Iacona al ministro del Lavoro Giuliano Poletti e al segretario generale della Cgil Susanna Camusso. E infine un bellissimo ragionamento sulla disuguaglianza del Premio Nobel per l’Economia Joseph Stiglitz. “TUTELE CRESCENTI” è un racconto di Riccardo Iacona con Alessandro Macina, Federico Ruffo, Sabrina Carreras, Lisa Iotti, Antonella Bottini, Marina Del Vecchio.
Angelo Gentilini, da info stampa Rai3.


18 settembre 2015

L' impegno Spi Cgil e giovani nei campi della legalità.


“La battaglia per la legalità passa per la solidarietà tra Nord e Sud. Il cammino è ancora lungo, ma siamo a buon punto”. In viaggio al Sud con la cooperativa “Lavoro e non solo” nei campi confiscati alla mafia in Sicilia. La testimonianza dei ragazzi arrivati dal Nord Italia e dei pensionati dello Spi Cgil.
Angelo Gentilini, da info Spi Cgil Nazionale.

17 settembre 2015

Da vedere il film sulla vita di Amy Winehouse

Il regista Asif Kapadia ha affermato: "Questo è un film su una persona che desidera amore e non sempre ne riceve. Amy è un film sull'amore".
« Tutto mi dà ispirazione... Tutto ciò che accade nella vita... »
(Amy Jade Winehouse)

Ad Imola è in programma l'ultima visione in data 17 settembre, alle ore 21.00, presso il Cinema Teatro Osservanza. Io l'ho visto e ne è valsa veramente la pena, sotto tantissimi aspetti.
Approfondisci:http://www.nexodigital.it/1/id_412/AMY---The-girl-behind-the-name.asp
Chi era Amy: https://it.wikipedia.org/wiki/Amy_Winehouse
Angelo Gentilini

16 settembre 2015

Formazione a Trama di Terre per operatrici volontarie.

Nell'autunno 2015 Trama di Terre propone un corso di formazione rivolto alle donne della città che hanno il desiderio di intraprendere un'esperienza di volontariato al Centro Antiviolenza o al Centro Interculturale delle donne. Obiettivo del corso è fornire strumenti fondamentali per imparare ad accogliere donne in situazioni di difficoltà o vittime di violenza con un approccio femminista ed interculturale, fondato sull'autonomia e l'autodeterminazione. I temi trattati saranno: il lavoro quotidiano svolto dal Centro Antiviolenza e dal Centro Interculturale delle donne: modalità di accoglienza, inserimento, empowerment delle donne; le radici, le tipologie, le dinamiche della violenza maschile sulle donne; le leggi in materia di diritti e tutela di donne e minori che subiscono/assistono a violenza, maltrattamenti, limitazioni delle libertà personali; le leggi in materia di immigrazione, il contrasto alle discriminazioni e l'orientamento ai servizi della città. Il corso si articola in 6 incontri di 3 ore ciascuno, che si terranno di mercoledì dalle 16,30 alle 19,30, per un totale di 18 ore di formazione,a partire dal 7 ottobre.......Per più infohttp://www.tramaditerre.org/tdt/articles/art_6291.html
Angelo Gentilini, da info www.tramaditerre.org


15 settembre 2015

Il 15 settembre 1919 nasceva Fausto Coppi, "Il Campionissimo".

« Un uomo solo è al comando; la sua maglia è bianco celeste; il suo nome è Fausto Coppi »
(frase pronunciata da Mario Ferretti all'apertura della radiocronaca della Cuneo-Pinerolo, tappa del Giro d'Italia del 1949)
Angelo Fausto Coppi (Castellania15 settembre 1919 – Tortona2 gennaio 1960) è stato un ciclista su strada e pistard italianoSoprannominato "il Campionissimo" o "l'Airone", fu il corridore più famoso e vincente dell'epoca d'oro del ciclismo, ed è considerato uno dei più grandi e popolari atleti di tutti i tempi. Formidabile passista, ottimo scalatore e buon velocista, era un corridore completo e adatto ad ogni tipo di competizione su stradaProfessionista dal 1939 al 1959, si impose sia nelle più importanti corse a tappe sia nelle maggiori classiche di un giorno. Vinse cinque volte il Giro d'Italia (1940, 1947, 1949, 1952 e 1953), un record condiviso con Binda e Merckx, e due volte ilTour de France (1949 e 1952), diventando anche il primo ciclista a conquistare le due corse nello stesso anno. Fra i suoi numerosi successi nelle gare in linea vanno ricordate le cinque affermazioni al Giro di Lombardia (1946, 1947, 1948, 1949 e 1954), record, le tre vittorie alla Milano-Sanremo (1946, 1948 e 1949), e i successi alla Parigi-Roubaix e alla Freccia Vallonenel 1950. Divenne anche campione del mondo professionisti nel 1953..............
Angelo Gentilini

"Urge cercare le risorse tra i soldi rubati agli italiani onesti"

Rilancio uno scritto che ho pubblicato ad agosto del 2011 e che si tratta di una sintesi fatta di dati e cifre ben circostanziate sulla grave situazione economica/fiscale italiana. Insisto perché si parla sempre di tagli, si dice che non ci sono le risorse per fare questo o quello, mentre io penso che, pur attraversando la più pesante crisi strutturale dal dopoguerra, le risorse ci sono e basta cercarle dove stanno o finiscono realmente, invece di mettere le mani nelle tasche dei soliti e sempre più poveri noti, pensionati e lavoratori salariati, pubblici e privati. (Angelo Gentilini)


24 agosto 2011


AVVISI E NUMERI PER I NAVIGANTI

Riporto ed evidenzio i numeri estratti dal libro inchiesta “SOLDI RUBATI”, di Nunzia Penelope.
Corruzione, criminalità, truffe, crac, evasione fiscale, sottraggono ai cittadini centinaia di miliardi ogni anno e la possibilità di vivere in un paese migliore. Personalmente consiglio la lettura di questo libro, che è considerato la prima inchiesta completa sui devastanti costi dell’illegalità in Italia.

  • La tassa sull’evasione: 270 miliardi l’imponibile evaso ogni anno; da 100 a 125 miliardi di euro l’anno il mancato introito per lo Stato; 10 miliardi di euro il recupero dell’evasione nel 2010; ciascun contribuente in regola paga 3000 euro l’anno in più a causa dell’evasione; negli ultimi 30 anni il lavoro dipendente ha pagato tasse maggiori per 870 miliardi di euro.

  • Una repubblica fondata sul lavoro. Nero: 154 miliardi di euro la ricchezza prodotta dal lavoro sommerso, pari al 7 % del PIL; 52,5 miliardi l’imponibile sottratto al fisco, pari a 10,8 miliardi di tasse evase; 2.996.000 i lavoratori in nero nel 2009.

  • Morti di lavoro: 1050 morti sul lavoro nel 2009; 1080 morti sul lavoro nel 2010; 43 miliardi all’anno, pari al 3,2 % del PIL, i costi degli incidenti per la collettività; 6 miliardi gli indennizzi alle vittime pagati nel 2009; 50.000 euro il costo medio degli investimenti necessari a un’impresa per azzerare gli incidenti.

  • Un pessimo ambiente: 20 miliardi i costi per le casse pubbliche di 10 anni di dissesto idrogeologico ( 1994-2004 ); 900 milioni il costo delle emergenze ambientali 2009-2010; 25 miliardi la somma necessaria per rimettere a norma il territorio italiano; 20,5 miliardi il fatturato 2009 delle ecomafie.

  • Al mercato dei falsi d’oro, la contraffazione: 7,1 miliardi annui di fatturato in nero; 130.000 posti di lavoro sottratti all’economia regolare; 5,3 miliardi di gettito fiscale perduto; 18 miliardi il danno all’economia nazionale in termini di mancata produzione.

  • La corruzione, un prodotto tipico: 60 miliardi il giro annuo di mazzette; 35.000 euro annui la tassa tangente e debito per ogni cittadino; 600 milioni il valore delle truffe nella sanità 2010.

  • Prendi i soldi e scappa: 62 importanti crac finanziari in Italia dal 1984; 54,8 miliardi i risparmi bruciati, pari a 3,6 punti di PIL; 1.490.000 gli investitori traditi dal capitalismo di rapina; 62 miliardi l’indebitamento di comuni e province italiane, pari a 1300 euro per abitante e a 4 punti di PIL; 36 miliardi l’esposizione degli enti locali sui prodotti finanziari derivati.

  • Colletti bianchi, profitti neri. La faccia pulita del riciclaggio: 550-700 miliardi di euro lo stock di capitali nascosti all’estero; 100-150 miliardi il valore annuo del riciclaggio in Italia; 10,5 miliardi di euro le esportazioni illegali di denaro intercettate dalla Guardia di finanza nel 2010; 37.000 le segnalazioni di operazioni sospette di denaro arrivate alla Banca d’Italia nel 2010.

  • Crimine SPA, le mafie alla conquista del Nord; 100-135 miliardi il fatturato delle varie mafie italiane, pari al 10 % del PIL nazionale; 45 miliardi il fatturato della sola ‘ndrangheta, di cui 27 miliardi da traffico di cocaina; 9 miliardi il business delle estorsioni; 20 miliardi il business dell’usura.

  • Recuperare il bottino. Se la Giustizia diventa un bancomat: 4 miliardi recuperati dalle procure negli anni 2009-2010 attraverso indagini,intercettazioni, sequestri, patteggiamenti; 268 milioni il costo delle intercettazioni nel 2009; 16 miliardi il patrimonio complessivo dei beni confiscati alle mafie al gennaio 2011; 900 milioni i tagli della finanziaria alla Giustizia.

  • Il senso degli imprenditori per la legalità: gli ultimi due anni, 2009-2010, sono stati caratterizzati da decine di scandali. Non si tratta solo di corruzione e tangenti, come negli anni 90, ma di un pasticcio di reati economici e finanziari che spaziano dalla truffa ai danni dello Stato, degli azionisti, dei dipendenti, all’evasione fiscale in grande stile, passando per fondi neri e bilanci camuffati, dove la corruzione di pubblici ufficiali va di pari passo con quella, tutta privata, di manager e banchieri. Tanto che le care vecchie tangenti di Mani pulite sembrano peccatucci da boy scout.

I soldi fanno girare il mondo, ma se girano dalla parte sbagliata finisce che il mondo si ferma. E’ quello che sta accadendo all’economia italiana. Appesantita dalla crisi, certo, ma soprattutto da un tasso d’illegalità che non ha pari nel mondo occidentale.
“Le cose che non ho mai fatto e mai farò: non ho mai pagato le tasse e me ne vanto, le tasse sono come la droga, le paghi una volta e poi entri nel tunnel. Non ho rispettato un limite di velocità, mai dato la precedenza a un incrocio. Mai fatto la raccolta differenziata, mai costruito con permessi edilizi. Io sono il cittadino modello, io ci sarò sempre. Io sono la realtà, voi siete la fiction.” Antonio Albanese ( Cetto La Qualunque ).
Angelo Gentilini

14 settembre 2015

"Un Paese in manette"

Evidenzio una datata ma sempre attuale analisi sul sistema politico affaristico italiano di Alberto Forchielli, intervistato da Michele Mengoli per Oblòg il 12 maggio 2014.  Analisi che condivido, anche se io sono cresciuto proletario e lui manager internazionale. (Angelo Gentilini)

 Alberto Forchielli, lo sapete bene, è uno che non ha peli sulla linguaSiccome in Italia, ogni santo giorno, qualche super-potente finisce in galera per corruzione, rapporti con la malavita organizzata o perché ha provato (riuscendoci) a rubare i soldi degli italiani, proviamo a sentire cosa ne pensa.
Alberto, ma ti sembra normale tutto questo tintinnar di manette? “Michele, cazzo, ma ormai è nel nostro DNA. L’italiano ha subito una mutazione genetica. Parliamoci chiaro, in Italia, per gli onesti non è possibile ricoprire certe posizioni. Ci capiti giusto se loro si sono sbagliati, ma se scoprono che sei onesto, ti fanno saltare immediatamente.” Perché il sistema rifiuta gli onesti? “Perché gli onesti sono pericolosi! Se sei onesto e quindi non sei ricattabile, per loro diventi pericolosissimo. È anche vero che in un mondo di disonesti, tu non puoi essere l’unico onesto. Perciò, se vuoi stare lì, su quella determinata poltrona, devi scendere a compromessi, devi diventare disonesto come loro. Soprattutto, in questo strampalato carrozzone di Paese, la corruzione è necessaria per la sopravvivenza del sistema.” Tutta questa corruzione da dove arriva? “In Italia la corruzione c’è sempre stata. C’era anche durante il ventennio fascista, anche se in forma minore. Il momento più alto, come senso di onestà, lo abbiamo vissuto durante il dopoguerra, con la ‘Great Generation’. Poi negli Anni Sessanta e Settanta la corruzione è esplosa. L’onestà si è persa dentro i Partiti politici, soprattutto con il mancato ricambio dei politici. La Guerra Fredda e la non alternanza della classe politica hanno radicato la mutazione genetica degli italiani e il DNA adesso è questo.” Nessun risvolto positivo? “Sì, in parallelo, in Italia è sempre esistito pure il concetto del ‘buon funzionario’, anche con Mussolini. E difatti, tra le tante colpe che vengono attribuite a lui e ai gerarchi, non c’è quella dell’arricchimento personale. Hanno fatto un sacco di cazzate, ma non hanno rubato.” Quindi la colpa “originaria” è dei politici degli anni Sessanta e Settanta? “La DC doveva, per forza, stare davanti al PCI e allora si sono inventati il voto di scambio. La soluzione è stata quella di comprare i voti. Così sono nati i diritti sindacali incredibili, con i pensionati di 38 anni, e anche l’assurdo fenomeno dei Forestali a migliaia e migliaia.” Il voto clientelare. Tutto nasce da lì? “Sì. Purtroppo anche la collusione con la malavita. Io la chiamo la ‘filosofia popul-corruttiva’. Per un fenomeno che esplode in modo prepotente negli Anni Ottanta. Con i socialisti che non si vergognano più e lo rendono un manifesto programmatico, anche attraverso il famoso discorso di Craxi in Parlamento.” La necessità di comprare voti per non far vincere il PCI ha fatto degenerare geneticamente il Paese? “Il paradosso è che una volta caduto il Muro di Berlino poteva anche vincere Occhetto. A quel punto non fregava più niente nemmeno agli americani. Ma ironia della sorte è arrivato Silvio!” E non è servita nemmeno Mani Pulite? “Macché. Partiti, poteri forti, le mafie. Hanno fatto fuori Falcone e Borsellino e il vecchio sistema ha detto di no al cambiamento e oggi c’è un arresto al giorno.” Potrebbe andare peggio di così? Forse sì: stessa corruzione ma senza gli arresti. Chissà, forse, allora, c’è ancora speranza!
Approfondisci info: http://www.albertoforchielli.com/  http://www.lettera43.it/fatti/alberto-forchielli-il-profilo-del-manager