09 giugno 2012
Terremoto: la nota Fiom Emilia Romagna
Care Lavoratrici, Cari Lavoratori,La Fiom Regionale nel dolore per le vittime del terremoto, per i tanti cittadini senza casa, per i disagi immensi che questo sisma sta creando a tutta la popolazione colpita, esprime vicinanza e solidarietà alla popolazione.
La solidarietà, la vicinanza a chi soffre, tuttavia non può limitare la necessità di comprendere quanto è imputabile alla natura e quanto all’azione dell’uomo.Il crollo d’intere strutture industriali di recente costruzione che si sono ripetute a fronte delle scosse sismiche, pone interrogativi sulla loro sicurezza e comporta la necessità di mettere in atto normative che diano la certezza ai Lavoratori e alle Lavoratrici di svolgere il proprio lavoro in ambienti idonei e sicuri, di conseguenza occorrono disposizioni precise e rigide in questa direzione.Sono già operativi ammortizzatori sociali che coprono tutto il ventaglio dei problemi e delle figure contrattuali, superando anche i vincoli di anzianità della prestazione, gli stessi possono essere erogati anche a chi ha subito danni a esso riconducibili. Il nostro intervento nel predisporre gli accordi deve garantire ai lavoratori in cassa Integrazione l’erogazione delle indennità con tempestività.La Fiom Regionale, in accordo con la Cgil Regionale, le strutture Fiom di Modena e Ferrara, mette a disposizione due camper come punti di riferimento assistiti da operatori sindacali in grado di rispondere alle domande e raccogliere le esigenze, a partire, dai lavoratori e lavoratrici metalmeccanici e per consentire di superare, almeno in parte, la complessità ad avere un rapporto con loro.La Fiom Regionale invita tutti i Lavoratori dell’Emilia Romagna ad aderire alla sottoscrizione promossa da Cgil-Cisl-Uil, cui dovrà corrispondere uguale importo da parte del datore di lavoro. Occorre che i versamenti siano conosciuti in ogni luogo di lavoro per poi darne riscontro del loro utilizzo.La Fiom Regionale, convocherà al più presto, un attivo Regionale dei delegati con la partecipazione del Segretario Generale Nazionale Maurizio Landini, per approfondire quanto è successo, per contribuire al sostegno e alla solidarietà dei Lavoratori e delle Lavoratrici e la necessità di riprendere il lavoro in sicurezza, di ripartire con tutte le attività industriali al più presto, attraverso accordi e programmi che impegnino Sindacati, Imprese, Governo e Regione, al fine di non perdere il nostro patrimonio industriale e professionale di cui disponiamo e per non aggiungere al dramma, quello della disoccupazione.La Segreteria Fiom Emilia Romagna
07 giugno 2012
La FIOM chiama la "sinistra"
Il 9 giugno il gruppo dirigente della Fiom-Cgil ha convocato a Roma Pierluigi Bersani, Antonio Di Pietro, Nichi Vendola, Paolo Ferrero, il movimento 5 stelle e Alba, le associazioni e i sindaci progressisti. Una platea di delegati sindacali metalmeccanici chiederà alla “cosiddetta” sinistra italiana quali sono i loro programmi per costruire un’alternativa alle politiche liberiste e classiste che da decenni avanzano, compreso con il governo Monti. Come afferma Maurizio Landini è bene chiarire che: “ La Fiom fa quel che ha sempre fatto, fa sindacato.Stando vicino alla propria gente, ai lavoratori e lavoratrici, ci si rende conto del peggioramento delle condizioni di lavoro e di vita. A questo impoverimento sta dando un forte contributo il governo Monti con i provvedimenti sulle pensioni presenti e future, smantellando diritti e tutele che non aiutano il precariato e i giovani, indebolendo gli ammortizzatori sociali, approfittando di una crisi pesantissima. La nostra gente ci testimonia il solco sempre più profondo con una politica distante dai lavoratori e politicamente non si sentono rappresentati da nessuno, E’ normale che chi si occupa di rappresentanza sindacale si interroghi sulla crisi di quelle politiche”. Concordo pienamente con quanto afferma Landini perché è chiaro che serve a poco piangere sul latte versato ma è bene e sarebbe stato bene da anni approfondire le tematiche sollevate dai ripetuti appelli, dalle innumerevoli iniziative, dalle lotte e dagli scioperi, che hanno riempito le piazze, sostenuti in primis dalla Fiom-Cgil.Angelo Gentilini
04 giugno 2012
Nessuno dimentichi gli anziani e i pensionati
La strage dei lavoratori. È stato definito così il terremoto che ha sconvolto l’Emilia-Romagna. Sedici dei 24 morti, infatti, sono rimasti sotto le macerie mentre stavano lavorando. La cronaca ci racconta di uomini e di donne colti dal sisma mentre cercavano di abbandonare capannoni industriali che non dovevano crollare. Luoghi di lavoro e di produzioni di qualità conosciute nel mondo che si sono accartocciati. Ma è stato anche il terremoto degli anziani. Sono oltre 100mila quelli che si trovano oggi in una condizione di disagio e di difficoltà nei 25 Comuni colpiti. A questi se ne aggiungono altri 90mila che hanno avuto danni di varia entità alle proprie case nelle città di Modena e di Ferrara. È il quadro drammatico di una prima e ancora parziale ricognizione che lo Spi-Cgil sta effettuando in tutti in Comuni. La situazione è davvero grave. Gli anziani rischiano di pagare sulla propria pelle e più di chiunque altro i danni del terremoto. Ci colpiscono e ci feriscono le immagini dei corpi adagiati su barelle nei parchi o nelle strade perché gli ospedali non sono più agibili. Ci colpiscono e feriscono quei pianti composti e sommessi di chi si dispera perché ha perso la propria casa, ovvero tutto quello che aveva costruito dopo una vita di duro e faticoso lavoro. Ma ci stupisce e ci fa sperare la forza d’animo di questa gente, le lunghe file fuori dagli otto camper che abbiamo predisposto in tutta la zona interessata dove ogni giorno si riversano centinaia di persone che ci chiedono una mano ma che ci dicono soprattutto che vogliono ripartire. L’8 giugno una delegazione dello Spi-Cgil nazionale sarà nei luoghi colpiti insieme alle nostre strutture territoriali per valutare quali interventi mettere in campo. Nessuno si deve dimenticare degli anziani e lo Spi-Cgil farà di tutto perché ciò non avvenga. «Abbiamo fatto la guerra, ripartiremo anche questa volta», ci dicono gli anziani e i pensionati. Ma per ripartire serve un progetto, non bastano le promesse. La ricostruzione non può essere demandata solo alla forza di volontà del popolo emiliano. Servono interventi urgenti, a cominciare dalla rimozione dei vincoli al patto di stabilità. Devono, poi, essere creati dei punti sanitari e di assistenza per gli anziani, soprattutto per quelli non autosufficienti, con un numero di operatori, medici e psicologi adeguato. C’è, infine, bisogno che siano istituiti dei luoghi di incontro e di socialità che vedano insieme bambini, giovani ed anziani. Ci sono, però, questioni strutturali che questo Paese prima o poi dovrà affrontare. A cominciare dalla sicurezza dei posti di lavoro, delle case e degli ospedali. Bisogna mettere in sicurezza il Paese perché non è possibile che ad ogni tragico evento naturale tutto crolla e bisogna ripartire da zero. Il tema di fondo è, quindi: quale modello di sviluppo seguire. Stiamo attraversando una crisi in cui gli anziani e i pensionati hanno visto drammaticamente peggiorare la propria condizione. Si parla tanto di crescita, di rilancio dell’economia, della necessità di garantire più occupazione per i giovani. Il governo non sembra, però, essere in grado di declinare questi obiettivi con azioni concrete. La priorità deve essere rendere sicuro e agibile il Paese. Ma la priorità deve essere anche il welfare, la sanità pubblica, il rispetto del diritto alla cura e all’assistenza. È per chiedere questo che i sindacati dei pensionati Spi-Fnp-Uilp il 20 giugno daranno vita ad una grande giornata di mobilitazione nazionale con tre manifestazioni a Milano, Roma e Bari durante le quali sarà rilanciata la sottoscrizione, già avviata, a sostegno dei terremotati. Chiederemo al governo, alle istituzioni locali e alla politica che si occupino della condizione degli anziani e dei pensionati. Una condizione difficile e drammatica che è ormai sotto gli occhi di tutti e che non è più possibile ignorare.Carla Cantone - Segretario generale Spi Cgil
01 giugno 2012
Terremoto: si consolida la solidarietà
E’ stato sottoscritto, tra le strutture nazionali di CGIL, CISL e UIL e Confindustria, un accordo che prevede di sostenere un impegno di solidarietà, verso le popolazioni, i lavoratori e il sistema produttivo così duramente colpiti dagli eventi sismici di questi giorni, con l’attivazione di un fondo nazionale di intervento.
Info da sito web Cgil Imola
31 maggio 2012
FIRMA L'APPELLO
PRIMARIE DI COALIZIONE SUBITO!
Firma l'appello di Airaudo, Flores d’Arcais, Hack, Lerner e Parisi a Bersani, Di Pietro e Vendola:
Chiediamo che le segreterie di Pd, Idv e Sel si facciano al più presto promotrici di primarie di coalizione per scegliere il candidato premier. Primarie vere, vale a dire:
- svolte sotto la responsabilità di un comitato dei garanti composto da personalità della società civile di indiscussa imparzialità e autorevolezza morale.
- con candidati che partecipino a titolo individuale, e non come rappresentanti ufficiali o nei fatti sostenuti da un partito, - aperte anche a candidati non iscritti ad alcun partito.
- organizzate in modo da offrire a tutti i candidati pari chance, con un rigoroso e contenuto limite del tetto delle spese consentite per la competizione, pena l’invalidazione della candidatura.
- obbligatoriamente fondate sulla partecipazione a dibattiti con la presenza di tutti i candidati, quale modalità privilegiata di campagna elettorale.
Quanto all'esito, nel caso nessuno dei candidati raggiunga il 50% più uno dei voti si svolge un ballottaggio tra i due più votati la domenica successiva.
Siamo convinti che senza una decisione immediata, che consenta il maturare di candidature della società civile e di una partecipazione di massa, anche via internet, alla loro individuazione e alla formulazione dei programmi, un numero crescente e infine smisurato di potenziali elettori sarà tentato di disertare le urne o alternativamente affidarsi a movimenti estranei e contrari al campo di centrosinistra col risultato di favorire la vittoria di una coalizione di destra.
Deve essere chiaro che la responsabilità politica e morale di un tale esito peserebbe tutto sui dirigenti dei tre partiti che non avessero voluto indire fin da ora le primarie vere che stiamo chiedendo, rifiutandole apertamente o ancor peggio impedendole con argomenti e condotte dilatorie.
Il tempo che ci separa dalle prossime elezioni politiche si conta ormai in mesi. Il conto alla rovescia è ormai iniziato. Non possiamo farci trovare impreparati.
Rinviare l'indizione delle elezioni primarie di coalizione oltre giugno, equivale a decidere di non farle o farle per finta.
Giorgio Airaudo
Paolo Flores d’Arcais
Margherita Hack
Gad Lerner
Arturo Parisi
FIRMA E DIFFONDI L'APPELLO: http://bit.ly/primarie
Firma l'appello di Airaudo, Flores d’Arcais, Hack, Lerner e Parisi a Bersani, Di Pietro e Vendola:
Chiediamo che le segreterie di Pd, Idv e Sel si facciano al più presto promotrici di primarie di coalizione per scegliere il candidato premier. Primarie vere, vale a dire:
- svolte sotto la responsabilità di un comitato dei garanti composto da personalità della società civile di indiscussa imparzialità e autorevolezza morale.
- con candidati che partecipino a titolo individuale, e non come rappresentanti ufficiali o nei fatti sostenuti da un partito, - aperte anche a candidati non iscritti ad alcun partito.
- organizzate in modo da offrire a tutti i candidati pari chance, con un rigoroso e contenuto limite del tetto delle spese consentite per la competizione, pena l’invalidazione della candidatura.
- obbligatoriamente fondate sulla partecipazione a dibattiti con la presenza di tutti i candidati, quale modalità privilegiata di campagna elettorale.
Quanto all'esito, nel caso nessuno dei candidati raggiunga il 50% più uno dei voti si svolge un ballottaggio tra i due più votati la domenica successiva.
Siamo convinti che senza una decisione immediata, che consenta il maturare di candidature della società civile e di una partecipazione di massa, anche via internet, alla loro individuazione e alla formulazione dei programmi, un numero crescente e infine smisurato di potenziali elettori sarà tentato di disertare le urne o alternativamente affidarsi a movimenti estranei e contrari al campo di centrosinistra col risultato di favorire la vittoria di una coalizione di destra.
Deve essere chiaro che la responsabilità politica e morale di un tale esito peserebbe tutto sui dirigenti dei tre partiti che non avessero voluto indire fin da ora le primarie vere che stiamo chiedendo, rifiutandole apertamente o ancor peggio impedendole con argomenti e condotte dilatorie.
Il tempo che ci separa dalle prossime elezioni politiche si conta ormai in mesi. Il conto alla rovescia è ormai iniziato. Non possiamo farci trovare impreparati.
Rinviare l'indizione delle elezioni primarie di coalizione oltre giugno, equivale a decidere di non farle o farle per finta.
Giorgio Airaudo
Paolo Flores d’Arcais
Margherita Hack
Gad Lerner
Arturo Parisi
FIRMA E DIFFONDI L'APPELLO: http://bit.ly/primarie
30 maggio 2012
Terremoto: comunicato Fiom
Comunicato sul terremoto in Emilia Romagna
La Segreteria nazionale della Fiom esprime profondo cordoglio per le vittime del nuovo gravissimo terremoto in Emilia-Romagna. La Fiom è vicina ai cittadini, alle lavoratrici e ai lavoratori colpiti dal sisma e si stringe intorno alle famiglie delle vittime. La Fiom intende evidenziare le gravi responsabilità rispetto alla inadeguatezza delle strutture industriali che si sono dimostrate non adatte a resistere in casi di terremoti di tali dimensioni e il cui crollo sta determinando tante vittime. E' gravissimo che si sia ripreso a lavorare dopo il primo evento sismico senza aver verificato le condizioni di sicurezza degli edifici industriali ben sapendo che le scosse sarebbero continuate. Per queste ragioni, riteniamo indispensabile che la ripresa del lavoro avvenga solo quando, dopo le necessarie e opportune verifiche, si sia certi che i capannoni industriali siano in sicurezza. A
tal fine chiediamo alle Istituzioni e alle imprese di garantire che la ripresa avvenga solo dopo accurati controlli di sicurezza.
La Fiom valuterà in rapporto con i delegati e i territori coinvolti dall'evento le opportune iniziative per aiutare e sostenere le lavoratrici, i lavoratori e le popolazioni colpite.Segreteria nazionale Fiom
28 maggio 2012
Ciclismo: "95° GIRO D'ITALIA", a me è piaciuto

Angelo Gentilini
25 maggio 2012
Buon lavoro Compagno Segretario
Compagno Segretario giunti a questo momento Ti devo dire alcune cose. Da anni è sopraggiunta una crisi che avanza in tutti i territori italiani, una miriade di piccole e medie aziende sono in difficoltà, lavoratori colpiti da ritardi dei saldi degli stipendi, quando va bene, l'utilizzo della cassa integrazione è in forte aumento e sopraggiungono nuovi fallimenti e altro, anzi tanto altro. Io Ti confido che mi trovo a disagio e ripetutamente mi chiedo che strategia politica ha il Pd per rilanciare la speranza e in prospettiva di un modello di società migliore e realmente sostenibile. Mi è molto chiaro che il nostro paese è molto particolare e che la forza dei “ poteri forti e malavitosi “ in questi ultimi decenni è aumentata, tanto che sono perfino ben rappresentati in Parlamento. Detto questo che si fa? Quali alleanze? Quale politica economica? Quale collocazione europea? Si guarda al centro destra o si lavora per un'unione di tutta la sinistra? Sono solo alcuni interrogativi perchè i dubbi sono veramente tanti. Da tempo state sostenendo dei percorsi che indignano, in particolare, i lavoratori e le lavoratrici che si sentono di sinistra, come nel caso Fiat-Marchionne, democrazia e rappresentanza. State sostenendo, e dico state perchè io non concordo, un Governo tecnico che è pieno di forti personalità provenienti dal mondo che ha creato i problemi esistenti. Tecnici che dimostrano anche incompetenza o scarsa conoscenza del settore, come la Sig.Fornero quando sugli esodati ha affermato che non era un problema del Governo ma delle aziende che dovevano riassorbire i loro ex dipendenti. Il problema è che gli accordi di mobilità sono stati sottoscritti per tutelare la sopravvivenza delle aziende colpite dalla crisi e ovviamente si cerca, quando è possibile, di incollare la mobilità con la maturazione del requisito pensionistico. Ed il problema si è talmente allargato che nella stragrande maggioranza dei casi le aziende faticano a garantire occupazione e forse servirebbero altri accordi di mobilità alla fine dei percorsi e del sostegno degli ammortizzatori sociali. Compagno Segretario è chiaro che anche Tu sai che stiamo vivendo in un regime-dittatura finanziaria che , da anni, arricchisce i pochi e impoverisce i tanti. E credo che ti sia chiaro che nel suo complesso anche la democrazia è fittizia perchè siamo tutti tenuti sotto ricatto da forze e poteri che non ci rappresentano e tutelano. Detto questo e ci sarebbe tanto altro da dire, come Tu ben sai, voglio ricordarti che io ho letto, studiato, sudato, lottato e coltivato la speranza di una società migliore in cui tutti noi si possa vivere e veder crescere i nostri figli e nipoti. Tutte le mie informazioni mi riportano fortemente alla mente gli insegnamenti di Gramsci e poi di Enrico Berlinguer che forse abbiamo poco ascoltato o dimenticato e perciò con estrema umiltà Ti comunico che, pur ritenendo necessario un progetto politico che unisca tutte le persone “perbene”, io resterò a sinistra perchè credo profondamente che la cultura socialista abbia ancora tanto da dire, da insegnare e da fare. Sperando fortemente che, tale cultura, trovi spazio e considarazione nel futuro dell'azione politica del Pd...Buon lavoro Compagno Segretario.
Angelo Gentilini
Scritto mercoledì 16 maggio 2012 ( prima della tornata elettorale dello scorso weekend ).
22 maggio 2012
Mafiosi...inginocchiatevi
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Giovanni Falcone - Paolo Borsellino |
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Placido Rizzotto |
“Io Rosaria Costa, vedova dell’agente Vito Schifani, a nome di tutti coloro che hanno dato la vita per lo Stato, lo Stato… chiedo innanzitutto che venga fatta giustizia, adesso. Rivolgendomi agli uomini della mafia, perché ci sono qua dentro, ma certamente non cristiani, sappiate che anche per voi c’è la possibilità di perdono: io vi perdono, però vi dovete mettere in ginocchio, se avete il coraggio di cambiare… Ma loro non cambiano, loro non vogliono cambiare. Vi chiediamo per la città di Palermo, Signore, che avete reso una città di sangue, troppo sangue, di operare anche voi per la pace, la giustizia, la speranza e l’amore per tutti”. Questo fu il primo monito lanciato da Rosaria agli uomini di Cosa Nostra, nella basilica di San Domenico durante i funerali della strage di Capaci. Due mesi dopo, Rosaria ribadì la sua rabbia ai funerali degli agenti di scorta di Borsellino, durante l’omelia del cardinale Pappalardo. Dai banchi urlò verso l’altare: “ Devi dirglielo che andranno all’inferno, che non avranno la vita eterna, altrimenti gli fai una predica dolce. Glielo devi dire: signori voi state ammazzando, voi continuate ad ammazzare, per voi non c’è pietà da parte di Dio”. Questi moniti di una vedova di mafia, allora di ventidue anni, sono un messaggio forte e chiaro ancora oggi, perché in Italia non è stato fatto luce e chiarezza su tante stragi e crimini che hanno cambiato il percorso e la vita democratica di tutti noi semplici cittadini. A ricordo ho pubblicato la foto che ritrae insieme ed uniti i due magistrati Falcone e Borsellino, ammazzati dalla mafia nel 1992. Inoltre è giusto rendere onore e ricordare Placido Rizzotto, sindacalista della Cgil ammazzato dalla mafia il 10 marzo 1948; i funerali si terranno il 24 maggio 2012 perché è recente il ritrovamento delle spoglie. Quel periodo fu fondamentale per il futuro della Sicilia e del nostro Paese, dalla strage del 1° maggio 1947, di Portella della Ginestra, alle elezioni politiche del 18 aprile 1948, la mafia preparò il terreno con il piombo ammazzando sindacalisti della Cgil, capi contadini e semplici lavoratori di sinistra. In effetti… le urne ribaltarono il consenso ottenuto dal P.C.I. e dal P.S.I. nelle precedenti elezioni siciliane, a favore della D.C.……….?????Angelo Gentilini
21 maggio 2012
Terremoto: perdere la vita in fabbrica
Dichiarazione di Antonio Mattioli, segreteria Cgil Emilia Romagna
Il dolore, lo sconforto, la paura, il pensiero rivolto alle vittime, la voglia di reagire, sono i sentimenti che accomunano la gente dell'Emilia Romagna in questo momento.
Ma c'è rabbia, tanta rabbia, pensando ai lavoratori morti nel turno di notte tra sabato e domenica nelle fabbriche del ferrarese.
Nessuno vuole speculare sull'evento imprevedibile e sulla morte, ma morire perchè le fabbriche non stanno in piedi non è sopportabile, è inaccettabile.
Adesso la magistratura farà il suo corso, ma la mancata sicurezza nel posto di lavoro non può essere derubricata come fatalità: su come vengono costruite le fabbriche e sul “meno costa, meglio è” bisogna fare chiarezza.
Da subito, in accordo con le istituzioni regionali e nazionali, insieme a Cisl e Uil, siamo intervenuti per sostenere le migliaia di lavoratori che hanno perso il lavoro, o rischiano di perderlo a causa di quello che è successo. Ma vogliamo lavorare in sicurezza: la nostra vita non può dipendere da un capannone costruito male.Antonio Mattioli - Responsabile Politiche Industriali - Segreteria Cgil Emilia Romagna