07 giugno 2012

La FIOM chiama la "sinistra"

Il 9 giugno il gruppo dirigente della Fiom-Cgil ha convocato a Roma Pierluigi Bersani, Antonio Di Pietro, Nichi Vendola, Paolo Ferrero, il movimento 5 stelle e Alba, le associazioni e i sindaci progressisti. Una platea di delegati sindacali metalmeccanici chiederà alla “cosiddetta” sinistra italiana quali sono i loro programmi per costruire un’alternativa alle politiche liberiste e classiste che da decenni avanzano, compreso con il governo Monti. Come afferma Maurizio Landini è bene chiarire che: “ La Fiom fa quel che ha sempre fatto, fa sindacato.Stando vicino alla propria gente, ai lavoratori e lavoratrici, ci si rende conto del peggioramento delle condizioni di lavoro e di vita. A questo impoverimento sta dando un forte contributo il governo Monti con i provvedimenti sulle pensioni presenti e future, smantellando diritti e tutele che non aiutano il precariato e i giovani, indebolendo gli ammortizzatori sociali, approfittando di una crisi pesantissima. La nostra gente ci testimonia il solco sempre più profondo con una politica distante dai lavoratori e politicamente non si sentono rappresentati da nessuno, E’ normale che chi si occupa di rappresentanza sindacale si interroghi sulla crisi di quelle politiche”. Concordo pienamente con quanto afferma Landini perché è chiaro che serve a poco piangere sul latte versato ma è bene e sarebbe stato bene da anni approfondire le tematiche sollevate dai ripetuti appelli, dalle innumerevoli iniziative, dalle lotte e dagli scioperi, che hanno riempito le piazze, sostenuti in primis dalla Fiom-Cgil.
Angelo Gentilini