26 giugno 2012

Senti, senti la Fornero

Accedo a Televideo Rai e alla pagina 125 che ti leggo in risposta alla Cgil e alla sua Segretaria Generale Susanna Camusso che ha deciso di continuare la lotta contro una riforma del lavoro inutile e che picchia sempre dalla stessa parte, cioè i lavoratori e lavoratrici. Ti leggo la dichiarazione della signora Elsa Fornero che rivolta alla Camusso afferma: “Faccia come crede, questa è una democrazia”. Intanto egregia professoressa se non lo sa la informo che la nostra Segretaria Generale è eletta dagli iscritti della Cgil, che sono svariati milioni di lavoratori, lavoratrici e pensionati; mentre lei da chi è stata eletta??? Lei che parla di democrazia è stata nominata da un sistema politico che nel corso degli anni ha prodotto vari problemi e che ha nominato un Governo tecnico per evitare di fare direttamente delle scelte indecenti e irrispettose nei confronti dei lavoratori e lavoratrici, pensionati e giovani. Voi che siete tecnici per finta, siete più politici dei politici proprio attraverso le scelte e le riforme che varate. Con la riforma delle pensioni tenete a lavorare degli uomini e delle donne fino ad una età avanzata e dite che lo fate per incentivare il futuro lavorativo dei giovani. Con gli esodati, che chiamate salvaguardati, mentre sono persone espulse dal mondo del lavoro, semplicemente perché il lavoro non c’è, avete steccato e continuate a perseverare sull’errore. Lei signora Fornero, che si è presentata agli italiani in lacrime, rivelatesi poi lacrime di coccodrillo, deve capire che la concertazione è uno strumento che è legato alla rappresentanza e difende proprio la democrazia ed in particolare i cittadini che vivono e lavorano in un Paese democratico. Lei sarà una grande e brava professoressa ma la informo e inoltro l’informazione anche ai Dirigenti politici del partito a cui sono iscritto, perché credo nella politica, perché credo che i lavoratori abbiano bisogno della buona politica, ecco dicevo signora Fornero lei non mi rappresenta e non mi rappresenterà mai proprio perché io credo nella democrazia e nella Costituzione nata dalla Resistenza, dove era previsto che i governanti venissero eletti dal popolo.
Angelo Gentilini