24 agosto 2011

AVVISI E NUMERI PER I NAVIGANTI

Riporto ed evidenzio i numeri estratti dal libro inchiesta “SOLDI RUBATI”, di Nunzia Penelope.
Corruzione, criminalità, truffe, crac, evasione fiscale, sottraggono ai cittadini centinaia di miliardi ogni anno e la possibilità di vivere in un paese migliore. Personalmente consiglio la lettura di questo libro, che è considerato la prima inchiesta completa sui devastanti costi dell’illegalità in Italia.

  • La tassa sull’evasione: 270 miliardi l’imponibile evaso ogni anno; da 100 a 125 miliardi di euro l’anno il mancato introito per lo Stato; 10 miliardi di euro il recupero dell’evasione nel 2010; ciascun contribuente in regola paga 3000 euro l’anno in più a causa dell’evasione; negli ultimi 30 anni il lavoro dipendente ha pagato tasse maggiori per 870 miliardi di euro.

  • Una repubblica fondata sul lavoro. Nero: 154 miliardi di euro la ricchezza prodotta dal lavoro sommerso, pari al 7 % del PIL; 52,5 miliardi l’imponibile sottratto al fisco, pari a 10,8 miliardi di tasse evase; 2.996.000 i lavoratori in nero nel 2009.

  • Morti di lavoro: 1050 morti sul lavoro nel 2009; 1080 morti sul lavoro nel 2010; 43 miliardi all’anno, pari al 3,2 % del PIL, i costi degli incidenti per la collettività; 6 miliardi gli indennizzi alle vittime pagati nel 2009; 50.000 euro il costo medio degli investimenti necessari a un’impresa per azzerare gli incidenti.

  • Un pessimo ambiente: 20 miliardi i costi per le casse pubbliche di 10 anni di dissesto idrogeologico ( 1994-2004 ); 900 milioni il costo delle emergenze ambientali 2009-2010; 25 miliardi la somma necessaria per rimettere a norma il territorio italiano; 20,5 miliardi il fatturato 2009 delle ecomafie.

  • Al mercato dei falsi d’oro, la contraffazione: 7,1 miliardi annui di fatturato in nero; 130.000 posti di lavoro sottratti all’economia regolare; 5,3 miliardi di gettito fiscale perduto; 18 miliardi il danno all’economia nazionale in termini di mancata produzione.

  • La corruzione, un prodotto tipico: 60 miliardi il giro annuo di mazzette; 35.000 euro annui la tassa tangente e debito per ogni cittadino; 600 milioni il valore delle truffe nella sanità 2010.

  • Prendi i soldi e scappa: 62 importanti crac finanziari in Italia dal 1984; 54,8 miliardi i risparmi bruciati, pari a 3,6 punti di PIL; 1.490.000 gli investitori traditi dal capitalismo di rapina; 62 miliardi l’indebitamento di comuni e province italiane, pari a 1300 euro per abitante e a 4 punti di PIL; 36 miliardi l’esposizione degli enti locali sui prodotti finanziari derivati.

  • Colletti bianchi, profitti neri. La faccia pulita del riciclaggio: 550-700 miliardi di euro lo stock di capitali nascosti all’estero; 100-150 miliardi il valore annuo del riciclaggio in Italia; 10,5 miliardi di euro le esportazioni illegali di denaro intercettate dalla Guardia di finanza nel 2010; 37.000 le segnalazioni di operazioni sospette di denaro arrivate alla Banca d’Italia nel 2010.

  • Crimine SPA, le mafie alla conquista del Nord; 100-135 miliardi il fatturato delle varie mafie italiane, pari al 10 % del PIL nazionale; 45 miliardi il fatturato della sola ‘ndrangheta, di cui 27 miliardi da traffico di cocaina; 9 miliardi il business delle estorsioni; 20 miliardi il business dell’usura.

  • Recuperare il bottino. Se la Giustizia diventa un bancomat: 4 miliardi recuperati dalle procure negli anni 2009-2010 attraverso indagini,intercettazioni, sequestri, patteggiamenti; 268 milioni il costo delle intercettazioni nel 2009; 16 miliardi il patrimonio complessivo dei beni confiscati alle mafie al gennaio 2011; 900 milioni i tagli della finanziaria alla Giustizia.

  • Il senso degli imprenditori per la legalità: gli ultimi due anni, 2009-2010, sono stati caratterizzati da decine di scandali. Non si tratta solo di corruzione e tangenti, come negli anni 90, ma di un pasticcio di reati economici e finanziari che spaziano dalla truffa ai danni dello Stato, degli azionisti, dei dipendenti, all’evasione fiscale in grande stile, passando per fondi neri e bilanci camuffati, dove la corruzione di pubblici ufficiali va di pari passo con quella, tutta privata, di manager e banchieri. Tanto che le care vecchie tangenti di Mani pulite sembrano peccatucci da boy scout.

I soldi fanno girare il mondo, ma se girano dalla parte sbagliata finisce che il mondo si ferma. E’ quello che sta accadendo all’economia italiana. Appesantita dalla crisi, certo, ma soprattutto da un tasso d’illegalità che non ha pari nel modo occidentale.
“Le cose che non ho mai fatto e mai farò: non ho mai pagato le tasse e me ne vanto, le tasse sono come la droga, le paghi una volta e poi entri nel tunnel. Non ho rispettato un limite di velocità, mai dato la precedenza a un incrocio. Mai fatto la raccolta differenziata, mai costruito con permessi edilizi. Io sono il cittadino modello, io ci sarò sempre. Io sono la realtà, voi siete la fiction.” Antonio Albanese ( Cetto La Qualunque ).
A. G.

19 agosto 2011

SOSTENGO E CONDIVIDO

In qualità di iscritto all'Anpi di Imola, condivido le posizioni critiche lette sulla stampa in merito alle festività del 25 aprile, 1°maggio e 2 giugno.
E' chiaro che l'obiettivo non è legato alla produttività e all'efficienza delle Aziende... ma è legato alla volantà di cambiare la storia democratica del nostro Paese.
Difendiamo la Resistenza e la Costituzione nata dalla Resistenza perchè solo in questo modo è possibile un futuro equo, democratico, sostenibile.
Un forte abbraccio a tutti i PARTIGIANI.
A. G.

16 agosto 2011

IL RISPETTO DI FRANCESCHINI

"Al PCI invidiavo il compagno e il pugno chiuso!"
Recentemente Dario Franceschini, uno dei leader nazionali del Pd, ha affermato pubblicamente:
"Io non ho mai chiamato compagno chi era con me nel partito, come accadeva nel Pci, perchè vengo da un'altra storia, ma ho invidiato due cose, COMPAGNO e Pugno Chiuso. Erano gesti molto forti, segni di una grande forza collettiva. Eravamo su fronti diversi ma a noi mancavano. Sono cose che ognuno ha portato orgogliosamente dentro il Pd in cui nessuno ha rinunciato a nulla ed è l'approdo delle nostre storie".
Egregio Dario non posso che dirti... MILLE GRAZIE ...per questa precisazione legata a cose, gesti e segni portatori di grandi valori e idealità che hanno contribuito alla costruzione democratica del nostro Paese. Purtroppo resta ancora tanto da fare, proprio per il bene collettivo, da sempre e negli ultimi anni sempre più spesso ho URLATO nelle piazze e scritto sulla stampa e nel blog che la tutela dei diritti individuali passa proprio attraverso la difesa dei diritti collettivi.... "Berluscones a parte"... Spetta a tutti noi riunire la parte positiva delle nostre storie e dei nostri valori per rifondare un modello di società più equilibrato, solidale e sostenibile e che veramente non tenda a lasciare indietro qualcuno e nessuno...
A. G.

05 agosto 2011

ARRIVANO LE FERIE

Anche quest'anno arrivano le ferie, le statistiche ci informano che la percentuale di persone che va in vacanza da qualche parte è davvero risicata. Questo è un grosso problema perchè oltre allo svago individuale si mette in crisi il settore del turismo e i relativi posti di lavoro. PURTROPPO la grande crisi che in tanti non capiscono o non vogliono vedere c'è, anzi c'è davvero e non è finita. Pensiamo solo alle coperture degli AMMORTIZZATORI SOCIALI che si vanno restringendo grazie all'enorme uso di questi anni... E dopo che si fà? Pensiamo alla manovra e pensiamo al DEBITO PUBBLICO e al DEFICIT PUBBLICO che in Italia stà crescendo continuamente, ma nonostante ciò i maghi della finanza continuano a far soldi su soldi senza produrre un posto di lavoro. Pensiamo alla Nostra responsabilità di CITTADINI e al tanto MENEFREGO che si sente in giro e allora c'è da proccuparsi a sufficienza. Bene Io farò la mia grande vacanza al mare per il totale di 10 giorni e penserò a queste cose e a quello che ci aspetterà al rientro...
Come sempre da lavoratore cosa ci si aspetta in questo BEL PAESE??? ...LOTTA..LOTTA..LOTTA...
Un forte abbraccio a tutti gli Amici e Compagni e nel limite del possibile Buone Ferie... ma ASTA LA VISTA!!!
A. G.

02 agosto 2011

Il contributo di Zipponi

VI SPIEGO PERCHE’ HA VINTO LA FIOM

La sentenza di Torino è stata commentata a caldo dalla stampa interessata con titoli in cui sostanzialmente si descrive la Fiom come perdente. Questo non è vero. Vogliamo stare ai fatti? Se la Fiat avesse avuto ragione e se dunque avesse vinto la causa, la logica ci dice che la Fiom avrebbe dovuto fare ricorso. Invece il ricorso nei giorni scorsi lo ha annunciato la Fiat e non solo, si è precipitata a minacciare la sospensione del piano di investimenti in Italia. A me sembra assodato che chi vince una causa non fa ricorso contro la sentenza che gli dà ragione.
Nei fatti, il giudice di Torino ha respinto la richiesta della Fiom di annullare l'accordo di Pomigliano per la parte che prevede la nascita della nuova società che dovrebbe assumere tutti i lavoratori della vecchia impresa, obbligandoli alla rinuncia ad una serie di diritti. Ciò che mi sembra probabile è che il giudice abbia considerato questa azione ricattatoria non perseguibile su richiesta di un sindacato ma solo individualmente dai lavoratori, cioè dai ricattati. Per la parte degli accordi separati che riguarda invece le attività sindacali, questa dalla sentenza viene bollata come antisindacale. Il che significa che quella parte dell'accordo è da rimuovere immediatamente, così dice la legge.
Qui sta la vera importanza della sentenza: nell'accordo di Pomigliano (come poi ripetuto anche in quello di Mirafiori) c'è scritto che hanno diritto di rappresentanza solo quei sindacati che firmano gli accordi. Si afferma cioè che i sindacati sono legittimati dalla controparte, non dai lavoratori che li scelgono. Ho fatto una piccola ricerca storica: un fatto simile è avvenuto solo negli anni '20, quando si instaurò il regime delle corporazioni.
Perciò la Fiom a Torino ha vinto la causa sulla libertà. Altro che perderla come hanno scritto i giornali e raccontato i telegiornali.
Non solo. La sentenza di Torino rende inutile l'accordo siglato da Cgil Cisl e Uil con la Confindustria e impone a questo punto una legge che garantisca la validità degli accordi. L'Italia dei valori è l'unico partito ad aver presentato un disegno di legge in proposito al Senato. Il nostro disegno di legge è molto semplice e afferma che l'unica validità erga omnes di un accordo viene sancita dal voto dei lavoratori all'accordo stesso.
Resta da chiedersi perché la Fiat sta agendo in questo modo: ha dichiarato 22 volte la sua intenzione di fare in Italia investimenti per venti miliardi di euro. Le ho contate. Dalla prima volta, nei fatti, ha chiuso Termini Imerse, 2000 lavoratori a casa, ha venduto la Irisbus di Avellino, ha chiuso una fabbrica di CNH a Imola e mantiene in cassa integrazione – a nostre spese – circa la metà dei dipendenti. Viene da pensare che è meglio che non ne faccia più di questi annunci! Già nel libretto distribuito con gli Altri ad aprile avevamo scritto che la logica ci suggeriva che gli azionisti Fiat hanno deciso di abbandonare l'auto in Italia. La 500 si produce in Polonia e Usa, la nuova Lancia in Polonia, la Doblò in Turchia, le nuove auto a basso impatto negli Usa, il marchio Lancia verrà messo su piattaforme tecnologiche Chrysler, il nuovo motore bicilindrico verrà fatto in Polonia. La Fiat però percepisce soldi dalle banche e dallo Stato, tanti soldi. Perciò non può dire la verità e cerca un capro espiatorio, ossia la Fiom. Ma a forza di dir balle la verità emerge, alla fine. Basterebbe, a questo punto, avere un governo. Uno qualsiasi, neanche un buon governo. Un governo che dica: io voglio il settore auto in Italia. E che dica a quali condizioni lo vuole. Ma noi non abbiamo un governo. Abbiamo ministri usati dalla Fiat come uno zerbino.
Maurizio Zipponi

28 luglio 2011

ANTEPRIMA FESTA CGIL IMOLA

Informo tutti i visitatori del Mio blog che da sabato 17 settembre a martedi 20 settembre è in programma presso lo spazio verde del Centro Sociale Zolino di Imola la FESTA CGIL IMOLA.
Alla Camera del Lavoro di Imola, che opera nel territorio del Circondario Imolese, sono iscritti oltre 22.000 persone. La festa sarà molto articolata e vi saranno iniziative sindacali, sociali, musica e spettacoli. Sarà un grande momento di socializzazione.
A fine agosto pubblicherò tutto il programma completo.... ma già da ora SEGNATEVI IN AGENDA le date della FESTA dei LAVORATORI CGIL.
A. G.

22 luglio 2011

...è sempre colpa di qualcun'altro?

Evidenzio dal giornalino dei lavoratori Fiom-Ferrari l'articolo "Appunti dalla Ges...è sempre colpa di qualcun'altro?", a dimostrazione che i lavoratori delle Officine Ferrari sono i primi tifosi della ROSSA e si preoccupano della gestione sportiva che ha dei riflessi diretti con tutta la produzione auto Ferrari.
Se le gare di Formula Uno vanno bene è ovvio che si accresce nel mondo l'immagine della Ferrari e si accentuano le vendite delle altre macchine sportive granturismo. Perciò in sintesi pur nelle criticità e nelle più aspre diattribe tra vertici aziendali e lavoratori gli ultimi si dimostrano sempre i più affidabili e i più legati alla ROSSA.
A. G.

18 luglio 2011

Incidenti sul lavoro: aumentano donne e migranti

Il rapporto annuale dell'Inail: nel 2010 morti sotto quota mille, in calo del 6,9% dal 2009. Ma il miglioramento riguarda solo gli uomini: sette lavoratrici morte in più, salgono incidenti per gli stranieri. Per Napolitano "il fenomeno resta inquietante".
Nel 2010 i morti sul lavoro diminuiscono e scendono sotto quota mille. Dall'altra parte, però, l'occupazione non si risolleva e insieme agli infortuni vanno giù anche i posti di lavoro. La situazione è nera per donne e migranti, le categorie più colpite. Oggi (5 luglio) l'Inail ha presentato il rapporto annuale: l'anno scorso i decessi sono stati 980, con un calo del 6,9% rispetto ai 1.053 del 2009, nuovo minimo storico dal dopoguerra.
Risultano in discesa anche gli infortuni: sempre nel 2010 sono stati 775.374 in calo dell'1,9% rispetto ai 790.112 del 2009. Tra i morti le donne sono in aumento: l'Istituto sottolinea infatti che il calo di incidenti e morti riguarda solo la popolazione di sesso maschile.
Nello specifico, tra gli uomini si è registrato un calo degli infortuni pari al 2,9% (da oltre 545mila a 529mila) rispetto al 2009 e dell'8,2% per i casi mortali (da 981 a 901). Al contrario, c'è una crescita per le donne: circa un migliaio in più (+0,4% rispetto al 2009, da 244 mila a 245 mila) e sette lavoratrici morte in più (da 72 a 79), con un aumento annuale del 9,7%.
Anche gli stranieri sono molto colpiti dagli incidenti. Il 2010 è stato peggiore dell'anno precedente: si passa dai 119.240 infortuni del 2009 ai 120.135 del 2010, registrando un incremento dello 0,8%. Ha contribuito soprattutto la componente femminile (+6,8% gli incidenti contro il -1,2% dei maschi), secondo l'Inail, che evidenzia la progressiva crescita di colf e badanti straniere in Italia.
Diminuiscono invece gli incidenti mortali che investono i migranti: dai 144 del 2009 ai 138 del 2010, pari a-4,2%. Ancora una volta si nota la differenza di genere: -9,7% dei decessi tra gli uomini (da 134 a 121), +70% (da 10 a 17) per le donne.
"Dopo il calo record di infortuni del 2009, in parte dovuto agli effetti della difficile congiuntura economica, il 2010 ha registrato un'ulteriore contrazione di 15.000 denunce (per un totale di 775.000 complessive) a conferma del miglioramento ormai strutturale dell'andamento infortunistico in Italia. Solo dieci anni fa gli infortuni erano oltre 1 milione (1.030.000) e ben 1.452 i casi mortali". Lo ha detto il presidente dell'Inail, Marco Fabio Sartori, definendo il risultato "di straordinaria rilevanza".
Per il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il fenomeno resta "inquietante". In un messaggio inviato all'Inail in occasione della presentazione del rapporto annuale dell'ente, il Quirinale sottolinea che il numero di incidenti "sul lavoro resta inquietante, doloroso e inaccettabile" e rende "necessaria" l'azione di "tutte le istituzioni" coinvolte.
Emanuele Di Nicola - da rassegna.it

11 luglio 2011

Il taglio degli incentivi alle rinnovabili è una follia

La decisione del Governo di inserire nel decreto legge finalmente consegnato alla Presidenza della Repubblica un taglio del 30% degli incentivi alle energie rinnovabili è una follia economica e sociale.
Premesso che il Ministro Prestigiacomo ha dichiarato che questa misura non c'era nel testo del decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri, è del tutto evidente che il taglio del 30% degli incentivi alle energie rinnovabili è un favore fatto da Tremonti e Berlusconi alla Lega che, con il potere di ricatto che ha sul Governo, è in grado di ottenere il consenso a misure assurde come questa.
Con questa misura il settore delle energie rinnovabili riprecipita nel caos. Dopo il secondo decreto del Ministro per lo Sviluppo che, pur non avendo sanato del tutto i guasti del primo, aveva pur sempre promesso certezze nel tempo alle imprese e agli investitori ora il Governo smentisce sé stesso e rimette le mani negli incentivi abbassandoli drasticamente. Così gli investimenti privati subiranno un arresto e uno dei pochi settori senza crisi come quello delle rinnovabili vedrà di nuovo a rischio l'occupazione e la vita stessa delle imprese. Con questa misura il Governo ha compiuto un atto gravissimo che non darà praticamente nulla ai cittadini perché l'onere sulle bollette degli incentivi è misurabile in pochi centesimi. Parlare di taglio delle bollette è non solo demagogico ma del tutto falso. Mentre gli effetti sull'occupazione e gli investimenti saranno devastanti e questo proprio nel momento in cui altri paesi come la Germania hanno deciso di puntare sulle rinnovabili, anche con gli incentivi. Per di più così l'Italia si allontana dal raggiungimento degli obiettivi concordati con l'Europa del 20/20/20 nel 2020 e questo esporrà l'Italia a pagare penali pesanti che verranno scaricate sulle bollette. Come spiegheranno la Lega Nord e il Governo questo disastro al paese?
Alfiero Grandi - Presidente Comitato SI alle energie rinnovabili NO al nucleare

07 luglio 2011

Ma "se non ora, quando?"

Ma "se non ora, quando?"
incontro nazionale a Siena

Il 9 e 10 luglio riunione dei rappresentanti dei comitati, ma piovono le adesioni di centinaia di donne da tutta Italia e le organizzatrici lanciano un appello per creare una rete di ospitalità gratuita...
CLICCA QUI PER LEGGERE L'ARTICOLO DI LAURA MONTANARI SU LA REPUBBLICA