18 luglio 2011

Incidenti sul lavoro: aumentano donne e migranti

Il rapporto annuale dell'Inail: nel 2010 morti sotto quota mille, in calo del 6,9% dal 2009. Ma il miglioramento riguarda solo gli uomini: sette lavoratrici morte in più, salgono incidenti per gli stranieri. Per Napolitano "il fenomeno resta inquietante".
Nel 2010 i morti sul lavoro diminuiscono e scendono sotto quota mille. Dall'altra parte, però, l'occupazione non si risolleva e insieme agli infortuni vanno giù anche i posti di lavoro. La situazione è nera per donne e migranti, le categorie più colpite. Oggi (5 luglio) l'Inail ha presentato il rapporto annuale: l'anno scorso i decessi sono stati 980, con un calo del 6,9% rispetto ai 1.053 del 2009, nuovo minimo storico dal dopoguerra.
Risultano in discesa anche gli infortuni: sempre nel 2010 sono stati 775.374 in calo dell'1,9% rispetto ai 790.112 del 2009. Tra i morti le donne sono in aumento: l'Istituto sottolinea infatti che il calo di incidenti e morti riguarda solo la popolazione di sesso maschile.
Nello specifico, tra gli uomini si è registrato un calo degli infortuni pari al 2,9% (da oltre 545mila a 529mila) rispetto al 2009 e dell'8,2% per i casi mortali (da 981 a 901). Al contrario, c'è una crescita per le donne: circa un migliaio in più (+0,4% rispetto al 2009, da 244 mila a 245 mila) e sette lavoratrici morte in più (da 72 a 79), con un aumento annuale del 9,7%.
Anche gli stranieri sono molto colpiti dagli incidenti. Il 2010 è stato peggiore dell'anno precedente: si passa dai 119.240 infortuni del 2009 ai 120.135 del 2010, registrando un incremento dello 0,8%. Ha contribuito soprattutto la componente femminile (+6,8% gli incidenti contro il -1,2% dei maschi), secondo l'Inail, che evidenzia la progressiva crescita di colf e badanti straniere in Italia.
Diminuiscono invece gli incidenti mortali che investono i migranti: dai 144 del 2009 ai 138 del 2010, pari a-4,2%. Ancora una volta si nota la differenza di genere: -9,7% dei decessi tra gli uomini (da 134 a 121), +70% (da 10 a 17) per le donne.
"Dopo il calo record di infortuni del 2009, in parte dovuto agli effetti della difficile congiuntura economica, il 2010 ha registrato un'ulteriore contrazione di 15.000 denunce (per un totale di 775.000 complessive) a conferma del miglioramento ormai strutturale dell'andamento infortunistico in Italia. Solo dieci anni fa gli infortuni erano oltre 1 milione (1.030.000) e ben 1.452 i casi mortali". Lo ha detto il presidente dell'Inail, Marco Fabio Sartori, definendo il risultato "di straordinaria rilevanza".
Per il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il fenomeno resta "inquietante". In un messaggio inviato all'Inail in occasione della presentazione del rapporto annuale dell'ente, il Quirinale sottolinea che il numero di incidenti "sul lavoro resta inquietante, doloroso e inaccettabile" e rende "necessaria" l'azione di "tutte le istituzioni" coinvolte.
Emanuele Di Nicola - da rassegna.it