11 luglio 2011

Il taglio degli incentivi alle rinnovabili è una follia

La decisione del Governo di inserire nel decreto legge finalmente consegnato alla Presidenza della Repubblica un taglio del 30% degli incentivi alle energie rinnovabili è una follia economica e sociale.
Premesso che il Ministro Prestigiacomo ha dichiarato che questa misura non c'era nel testo del decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri, è del tutto evidente che il taglio del 30% degli incentivi alle energie rinnovabili è un favore fatto da Tremonti e Berlusconi alla Lega che, con il potere di ricatto che ha sul Governo, è in grado di ottenere il consenso a misure assurde come questa.
Con questa misura il settore delle energie rinnovabili riprecipita nel caos. Dopo il secondo decreto del Ministro per lo Sviluppo che, pur non avendo sanato del tutto i guasti del primo, aveva pur sempre promesso certezze nel tempo alle imprese e agli investitori ora il Governo smentisce sé stesso e rimette le mani negli incentivi abbassandoli drasticamente. Così gli investimenti privati subiranno un arresto e uno dei pochi settori senza crisi come quello delle rinnovabili vedrà di nuovo a rischio l'occupazione e la vita stessa delle imprese. Con questa misura il Governo ha compiuto un atto gravissimo che non darà praticamente nulla ai cittadini perché l'onere sulle bollette degli incentivi è misurabile in pochi centesimi. Parlare di taglio delle bollette è non solo demagogico ma del tutto falso. Mentre gli effetti sull'occupazione e gli investimenti saranno devastanti e questo proprio nel momento in cui altri paesi come la Germania hanno deciso di puntare sulle rinnovabili, anche con gli incentivi. Per di più così l'Italia si allontana dal raggiungimento degli obiettivi concordati con l'Europa del 20/20/20 nel 2020 e questo esporrà l'Italia a pagare penali pesanti che verranno scaricate sulle bollette. Come spiegheranno la Lega Nord e il Governo questo disastro al paese?
Alfiero Grandi - Presidente Comitato SI alle energie rinnovabili NO al nucleare