28 settembre 2019

Serve subito più sostegno alla non autosufficienza.

«Occorre una legge sulla non autosufficienza perché in Italia ci sono tre milioni di persone non autosufficienti, la maggior parte delle quali anziani, e i loro familiari portano quasi da soli il peso della loro assistenza. L’Italia non ha ancora affrontato questo tema emergente, invece deve dotarsi di una legge nazionale sulla non autosufficienza in grado di dare servizi socio-assistenziali e sanitari a persone che nel tempo si aggraveranno. Nella proposta programmatica del premier Conte questo tema non c’è, ma credo che ci sia la possibilità e la condizione per poterlo fare, poi ragioneremo sull’intervento finanziario per farlo». 
(Ivan Pedretti, Segretario Nazionale Spi Cgil) 
«Mi sono sempre occupata di questi temi del welfare, fisco e non autosufficienza. Il governo deve porsi questo problema, impensabile non affrontarlo. È un problema di cui ogni famiglia si deve occupare e vive in situazioni di incertezza per problemi economici. Invece l’approccio verso la non autosufficienza lo affrontiamo come un problema di sanità, mentre è un problema di assistenza. Oggi è diventato un tema esplosivo. In molti Paesi hanno affrontato piani nazionali per l’autosufficienza, perché hanno capito che si può anche risparmiare. Il welfare universale costa, ma è un bisogno insopprimibile. Attualmente abbiamo solo l’indennità di accompagnamento per chi è non autosufficiente – continua Guerra – ma vengono valutate caso per caso e spesso gli importi sono insufficienti per garantire veramente l’aiuto necessario». (Maria Cecilia Guerra, Sottosegretaria al Mef)
«Serve una scelta profonda nelle politiche del paese e sulle politiche sociali in particolare. Il nuovo governo ha avviato un confronto con i sindacati, ciò rappresenta una novità, non possiamo non vedere che sui titoli del programma ci sono elementi importanti. Politiche di integrazione, ma anche politiche sociali ed economiche. Per il sindacato è però importante vedere i risultati concreti». (Roberto Ghiselli, Segreteria Nazionale Cgil)
«I sindacati non cambiano le richieste in base al tipo di governo. La battaglia sui diritti parte dall’assunto di non perdere quelli che si hanno e, per quanto riguarda invecchiamento e non autosufficienza, deve essere chiaro che non sono problemi dei pensionati ma di tutto il Paese». (Maurizio Landini, Segretario Nazionale Cgil) 
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Angelo Gentilini, da info www.libereta.it