19 gennaio 2018

Il velo è una scelta personale che va rispettata.

La Cgil dell’Emilia Romagna e la CdLM di Bologna ritengono gravissimo quanto accaduto ad Asmae Belfakir (nella foto), giovane praticante avvocata che ieri nel seguire un’udienza presso il Tar dell’Emilia Romagna è stata allontanata dall’aula dal Presidente del Tribunale perché si è rifiutata di togliere il velo che le copriva i capelli. L’episodio, che ci risulta non abbia precedenti nei nostri territori, ci sembra ancora più preoccupante perché messo in atto da un rappresentante della legge, un magistrato, il cui compito principale dovrebbe essere quello di garantire il rispetto delle leggi e l’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge, come sancito dall’art. 3 della Costituzione che recita “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.  Un magistrato che, in più, ignora anche i deliberati della Corte di Strasburgo e i contenuti dell’art. 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, che sancisce il divieto di discriminazione per motivi religiosi. Riteniamo del tutto prive di fondamento, e oltremodo gravi, le motivazioni riportate dal magistrato che ha fatto riferimento alla mancanza di rispetto della cultura e delle tradizioni italiane. La scelta di portare il velo è scelta personale, che non può essere considerata offensiva nei confronti degli altri o lesiva della dignità della persona. Quanto successo è invece un fatto di inaccettabile discriminazione, questo si lesivo del diritto individuale di esprimere la propria appartenenza religiosa e, nel caso concreto, non impediva l’identificazione della persona, essendo il volto scoperto e ben visibile. La Cgil di Bologna e dell’Emilia Romagna sono da sempre impegnate a garantire il rispetto dei diritti civili, sociali, del lavoro e di cittadinanza. Pertanto esprimeranno sempre una forte protesta contro ogni atto che si configuri come discriminatorio e violi la libertà e la dignità delle persone. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ad Asmae Belfakir e riteniamo che abbia saputo dare una rilevante lezione di fermezza e dignità, difendendo giustamente questo suo diritto. E’ importante che, con la Cgil, anche altri soggetti e movimenti della società civile esprimano ad Asmae solidarietà e vicinanza e il loro impegno affinché analoghi fenomeni di intolleranza e di discriminazione siano denunciati, isolati e contestati. 
(Bologna,18 gennaio 2018. Le Segreterie di CGIL Emilia Romagna e CGIL Bologna)
"Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c'era rimasto nessuno a protestare".(Bertolt Brecht)
Angelo Gentilini