In Emilia Romagna la crisi non da
tregua: si passa dai 34,8 milioni di ore dello stesso periodo del 2013 ai 39,2
milioni di ore del 2014, senza contare i circa 4 milioni di ore di cassa in
deroga non ancora contabilizzate a causa della mancata copertura finanziaria da
parte del governo. Sono numeri impressionanti che
denotano la mancata inversione di tendenza del trend negativo che ormai segna
l'economia del nostro paese e della nostra regione negli ultimi 6 anni. A tutto ciò dobbiamo aggiungere
la latitanza del governo nel finanziare gli ammortizzatori in deroga, che sta
producendo un pericoloso ed inaccettabile dramma sociale. Del miliardo e seicento milioni
(1,6 miliardi di €), previsti dalla legge di stabilità del 2014 per la cassa
integrazione in deroga, i lavoratori e le lavoratrici sospesi dal lavoro non
hanno ancora visto un euro: ci sono migliaia di famiglie della nostra regione
che da novembre del 2013 non percepiscono alcun reddito a causa della mancata
copertura finanziaria. In attesa di riformare gli
ammortizzatori sociali è urgente ed inderogabile dare risposta a questi
lavoratori. Come Cgil da anni abbiamo
presentato una proposta di riforma in grado di dare una risposta universale a
chi viene sospeso dal lavoro a causa della crisi: siamo rimasti inascoltati ed
oggi qualcuno pensa di risolvere il problema lasciando in mezzo alla strada
decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori della nostra regione (centinaia
di migliaia nel paese), facendo orecchie da mercante di fronte ad un dramma
sociale di queste proporzioni. Siamo convinti che la soluzione
della crisi passa attraverso scelte di politica economica, fiscale,
industriale, che devono essere messe immediatamente in campo e sulle quali
siamo pronti ad aprire un confronto serrato e in grado di produrre soluzioni
adeguate ed immediatamente operative. Nella nostra regione il lavoro
iniziato prima con il “Patto per attraversare la crisi” e poi il “Patto per la
crescita”, sottoscritti da tutte le parti sociali e le istituzioni, sta
proseguendo sull'utilizzo dei fondi strutturali, indirizzando le risorse della
comunità europea al rilancio del sistema produttivo e dei livelli
occupazionali: questi accordi hanno permesso di arginare in parte una crisi
accentuata dagli eventi sismici che hanno colpito nel 2012 l'Emilia Romagna. E' evidente però che se questo
sforzo collettivo non viene accompagnato da azioni del governo in grado di dare
una risposta ad alcune gravi emergenze si rischia di vanificare il lavoro sin
qui fatto. Come Cgil Emilia Romagna abbiamo
sollecitato due settimane fa il finanziamento degli ammortizzatori in deroga
senza ricevere alcuna risposta: a questo punto non resta che mobilitarci per
ottenere quanto peraltro già previsto dalla legge di stabilità.
Angelo Gentilini, da info stampa Antonio Mattioli Cgil Emilia Romagna