19 giugno 2014

Rischio chiusura delle storiche "Fonderie di Castel Guelfo".

Nel corso delle ultime settimane la proprietà delle Fonderie di Castel Guelfo, uno dei primi insediamenti produttivi nati nella zona di Poggio Piccolo, visto anche l'esaurirsi della cassa integrazione ordinaria e l'impossibilità di accedere ad ulteriori ammortizzatori sociali in deroga, perchè non finanziati dal Governo e non ancora deliberati dalla Regione, ha comunicato la drastica intenzione di voler chiudere l'azienda verso la fine del mese di luglio con il licenziamento di tutti i 10 lavoratori in forza. La Fiom di Imola ribadisce con fermezza che: " Questa situazione evidenzia ancora una volta una disparità di trattamento dei lavoratori difronte alla crisi, alcuni hanno diritto ad ammortizzatori lunghi e altri brevi, se non nulli. Ciò fa emergere tutta l'urgenza di un sistema universalistico degli ammortizzatori sociali al quale contribuiscano tutte le aziende e tutti i lavoratori". Nel contempo Daniele Lucchi e Stefano Pedini della Fiom-Cgil di Imola hanno richiesto un incontro urgente alle Istituzioni locali per verificare tutte le soluzioni e strumenti possibili a salvaguardia dell'occupazione e a scongiurare la perdita di uno storico e significativo sito produttivo.
Avendo seguito per 2 anni questa realtà produttiva e conoscendo tutti lavoratori con cui ho svolto tante assemblee, mi sento ancor di più partecipe e sensibile a questa problematica crisi. A mio parere fa bene la Fiom di Imola ad evidenziare la disparità di trattamento sull'uso degli ammortizzatori sociali, è assolutamente necessario rivedere il tutto a tutela del reddito dei lavoratori e della continuità delle aziende più piccole, che tra l'altro dipendono direttamente, chi più, chi meno, dalle sorti e dalle scelte delle più grandi.
Angelo Gentilini