Nel corso delle ultime settimane la proprietà delle Fonderie di Castel Guelfo, uno dei primi insediamenti produttivi nati nella zona di Poggio Piccolo, visto anche l'esaurirsi della cassa integrazione ordinaria e l'impossibilità di accedere ad ulteriori ammortizzatori sociali in deroga, perchè non finanziati dal Governo e non ancora deliberati dalla Regione, ha comunicato la drastica intenzione di voler chiudere l'azienda verso la fine del mese di luglio con il licenziamento di tutti i 10 lavoratori in forza. La Fiom di Imola ribadisce con fermezza che: " Questa situazione evidenzia ancora una volta una disparità di trattamento dei lavoratori difronte alla crisi, alcuni hanno diritto ad ammortizzatori lunghi e altri brevi, se non nulli. Ciò fa emergere tutta l'urgenza di un sistema universalistico degli ammortizzatori sociali al quale contribuiscano tutte le aziende e tutti i lavoratori". Nel contempo Daniele Lucchi e Stefano Pedini della Fiom-Cgil di Imola hanno richiesto un incontro urgente alle Istituzioni locali per verificare tutte le soluzioni e strumenti possibili a salvaguardia dell'occupazione e a scongiurare la perdita di uno storico e significativo sito produttivo.
Avendo seguito per 2 anni questa realtà produttiva e conoscendo tutti lavoratori con cui ho svolto tante assemblee, mi sento ancor di più partecipe e sensibile a questa problematica crisi. A mio parere fa bene la Fiom di Imola ad evidenziare la disparità di trattamento sull'uso degli ammortizzatori sociali, è assolutamente necessario rivedere il tutto a tutela del reddito dei lavoratori e della continuità delle aziende più piccole, che tra l'altro dipendono direttamente, chi più, chi meno, dalle sorti e dalle scelte delle più grandi.
Angelo Gentilini