Negli anni post attività agonistica dilettantistica iniziai ad organizzare, nei periodi invernali, in collaborazione con Lanzoni e Solferini, delle partite di calcio tra ciclisti professionisti,dilettanti e amatori, ovviamente con un bel dopo partita socio-culinario. La prima fu nel 1982/83 a Bubano, dilettanti contro amatori e pranzo a Mordano da Panazza. Negli anni successivi organizzammo altre partite e nel caso della foto sopra pubblicata, si giocò ad Imola nel campo della Bocciofila, a cui seguì il rinfresco al C.S.La Tozzona. In quella occasione io ero schierato con i ciclo-amatori della Nuova Moga e altri noti ciclo-amatori romagnoli. La squadra dei prof-dilettanti era proprio una chicca, con Luciano Pezzi nelle vesti di DT e Giorgio Gamberini ovviamente massaggiatore; i professionisti Fabio Patuelli, Daniele Caroli, Daniele Antinori, Skoda, Silvano Riccò, Giuseppe Lanzoni, Marino Amadori, Conti Maurizio, Orlando Maini; i dilettanti Antonio Solferini, Conti Riccardo, Bettini, G.Paolo Bedeschi e Roberto Pelliconi, che passò prof.. un paio di anni dopo. L'anno successivo giocammo nel campo della Tozzona e ci fu anche la presenza di Palmiro Masciarelli, Giuliani, Di Lorenzo, famosi corridori abruzzesi alla corte di Moser. Sempre negli anni 80 si riuscì ad organizzare altre partite, insieme agli amici del C.S.La Tozzona e G.S.Nuova Moga, giocate nei campi della Tozzona e del C.S.Zolino e ricordo anche un incontro tra una rappresentativa di ciclo-amatori della Lega Ciclismo di Imola, contro una rappresentativa della Lega Ciclismo di Ravenna, giocata al campo sportivo ex-ippodromo di Ravenna. Credo che si possa affermare che, in quegli anni, c'era veramente un buon livello socio-sportivo-culturale e in tante occasioni si riusciva, con semplicità a ritrovarsi, radunando anche dei personaggi di altissimo livello, che partecipavano con trasporto e amicizia, proprio con l' unico scopo di condividere una giornata insieme, ciclisti e sportivi di ogni categoria, dirigenti, tifosi e appassionati, ognuno senza nulla da pretendere, ma tanto da dare agli altri.
Angelo Gentilini