22 marzo 2014

Emilia Romagna e l'infinita crisi del lavoro

Il dato di ricorso agli ammortizzatori sociali nel primo bimestre del 2014 nella nostra regione, conferma il pesante perdurare di una crisi che ormai continua da 6 anni.
Nei mesi di Gennaio e Febbraio sono state autorizzate dall'Inps più di 12 milioni di ore (12 milioni e 100mila) di cassa integrazione (ordinaria, straordinaria e solo una parte della deroga) alle quali vanno aggiunte circa 4 milioni di ore di cassa in deroga non ancora autorizzate a causa della mancata copertura finanziaria da parte del Governo. Dal 2009 le ore di Cassa integrazione utilizzate in Emilia Romagna sono state circa 450 milioni ed i fallimenti negli ultimi 3 anni  sono stati 2862, di cui 1102 solo nel 2013. Sono numeri impressionanti, destinati ad aumentare nonostante i dati positivi sul fronte dell'export che però non si traducono in incrementi occupazionali, che ci dicono una volta di più quanto sia necessario rifinanziare immediatamente gli ammortizzatori per evitare che decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori della nostra regione restino senza reddito: ad oggi i lavoratori e le lavoratrici coinvolti/e sono 125.000. La riforma degli ammortizzatori, se pur necessaria, deve avvenire con modalità che garantiscano la tutela del reddito dei lavoratori, in particolare per chi oggi si trova collocato in cassa integrazione in deroga: nelle prime proposte del nuovo governo c'è il superamento di questo strumento, oggi sostenuto dalla fiscalità generale. Sarebbe assurdo ed inaccettabile che una lavoratrice o un lavoratore, che oggi si trova sospeso dal lavoro per crisi, di punto in bianco si ritrovi senza retribuzione ne tutela sociale. La Cgil Emilia Romagna, nel ribadire l'accordo sottoscritto lo scorso 23 Dicembre in Regione, ritiene urgente e inderogabile la promulgazione dei decreti di copertura finanziaria da parte del Governo.
A.G. da Comunicato Stampa (Antonio Mattioli - Segreteria Cgil Emilia Romagna)