Oggi ricorre il ventesimo anniversario della morte di Ilaria Alpi, uccisa il 20 marzo 1994, assieme a Miran Hrovatin, da un commando a Mogadiscio, città contesa da due fazioni in lotta nella guerra civile somala scoppiata nel 1991. La giornalista, a cui è intitolata la sala al primo piano della Camera del lavoro di Imola, e l'operatore del Tg3 erano in Somalia per seguire la missione “Restore Hope”, dove erano impegnati militari italiani. La loro inchiesta li aveva portati a scoprire traffici illeciti di armi e rifiuti di vaste proporzioni, diventando quindi testimoni scomodi. Purtroppo vent’anni di indagini e una commissione parlamentare di inchiesta non sono riusciti a stabilire una verità giudiziaria. Nessun mandante, una sola condanna, quella di Hashi Omar Hassan accusato di aver fatto parte del commando di somali che uccise i due inviati. Lo scorso novembre Greenpeace Italia ha chiesto alla presidente della Camera, Laura Boldrini, di desecretare le carte presenti nell’archivio della Camera ricevendo una risposta affermativa. In questi giorni, l’associazione Articolo 21 e Change.org hanno avviato una raccolta di firme, con l’adesione di decine di migliaia di cittadini, per sostenere questa richiesta. Rendere pubblica questa mole di documenti sarà un passo importante, per scoprire i numerosi depistaggi che hanno impedito di arrivare alla verità coprendo i responsabili dei traffici illeciti e del duplice omicidio.
Ufficio Stampa-Segreteria Cgil Imola