20 aprile 2012

Il punto sulla Fiat-Cnh di Imola

Da oltre un mese i lavoratori Cnh e la Fiom stanno sostenendo alcuni presidi e volantinaggi difronte alla sede di via Selice ad Imola, inoltre tutti i sabati mattina sono presenti con gazebo e banchetti nel centro città, per informare i cittadini sul mancato sostegno al progetto di riconversione industriale del sito imolese ed anche sulla crescente crisi che investe questo circondario. La pressione dei lavoratori e della Fiom- Cgil ha aperto un dibattito nel territorio su quale tipo di sviluppo e sulla tenuta occupazionale e tutti ritengono l'avanzare del progetto regionale di riconversione legato alla mobilità elettrica e batterie, anche per macchine movimento terra, indispensabile e funzionale a tutto il territorio. Il 21 aprile 2011 al Ministero del Lavoro, su questo progetto considerato il migliore in Italia, era stato siglato un accordo ma da allora il percorso si è incagliato nella ricerca dei fondi necessari al lancio dell'attività. Nelle scorse settimane ci sono stati vari incontri locali e regionali con il Sindaco di Imola, Daniele Manca, gli assessori provinciale e regionale alle Attività produttive, Graziano Prantoni e Gian Carlo Muzzarelli e tutti hanno fatto pressione ai vari ministeri dello Sviluppo Economico, ed anche dell'Ambiente, affinchè vengano mantenuti e sostenuti gli accordi e gli impegni necessari. A tal fine è giunta la convocazione del Ministero dello Sviluppo Economico per giovedi 26 aprile alle ore 15.00, rivolta a tutti i soggetti coinvolti, Fiat compreso. Guido Barbieri, l'operaio che ad agosto 2009 sostenne lo sciopero della fame per evidenziare le problematiche create dalle scelte Fiat-Cnh afferma: “ si va verso il secondo anno di cassa integrazione ma per me il problema ormai è politico, noi non vogliamo un sussidio ma il nostro lavoro”. Alessandro Asperti , altra tuta blu in cassa integrazione afferma: “ non siamo in difficoltà solo noi della Cnh, al centro per l'impiego di Imola ci sono 10.000 iscritti/disoccupati”. Bene, a Roma andremo tutti, politici e sindacalisti e credo sia utile la presenza di una folta rappresentanza di lavoratori e lavoratrici imolesi “indignati” a sostegno del tavolo di confronto.
Angelo Gentilini