16 gennaio 2011

FIAT: la dignità operaia lascia il segno

Ha vinto il Sì…ma per poco.
Al voto hanno partecipato 5.119 lavoratori, pari al 94,2% degli aventi diritto. Hanno votato Sì in 2.735 (54,05%)… Hanno votato No in 2.325 (45,95%)…Lo scarto è di 410 voti inoltre ci sono 59 schede bianche o nulle. Il risultato di questa consultazione è stato deciso dal seggio 5, con i suoi 449 impiegati ( 421 Sì e 20 No ). Nei reparti produttivi il Sì e il No sono stati +/- alla pari, con solo 9 voti favorevoli. Se si considera il vergognoso ricatto in essere, si deduce che pur vincendo i Sì, le ragioni del No sono forti e oltre ogni previsione. Anzi strada facendo si è rinforzata la posizione della Fiom e l’esito del voto lo conferma, perché gli iscritti Fiom alla Fiat/Mirafiori non sono il 46%, ma +/- il 20%... Io da ex F.L.M. (Feder.Lavoratori Metalmeccanici), giudico molto negativo ciò che sta avvenendo. L’unità sindacale è un grande valore che è determinante per non giocare al ribasso sulla pelle e sulle tasche dei Lavoratori/trici. Tutti devono sapere che la Fiom/Cgil non ha mai firmato accordi che escludessero le altre sigle Sindacali, una gran fetta di Lavoratori e che nei contenuti violino la Costituzione della Repubblica Italiana. La politica deve riflettere ed esprimersi, non si può lasciare solo ai Lavoratori/trici la responsabilità di decidere su delle partite cosi importanti. In Germania è stata Angela Merkel, che ha detto al sig. Marchionne “No grazie e arrivederci”, negli Usa Obama è intervenuto direttamente a sostegno e tutela del progetto Fiat/Chrysler e sempre negli Usa, il leader del Sindacato UAW (United Auto Workers) Bob King ha si portato i Fondi Pensione a divenire l’azionista di maggioranza della Chrysler ma ha anche ribadito che: “Non vogliamo combattere contro le Imprese, vogliamo essere un partner affidabile, ma se saranno calpestati i diritti dei Lavoratori non ci tireremo indietro dalla lotta”. Questo è il punto, pur nella diversità nessun Sindacato o Politico , nei Paesi avanzati pensa che la chiave per risolvere i problemi sia l’umiliazione e la negazione dei DIRITTI.