30 novembre 2010

MODELLI DI SVILUPPO

Dobbiamo pensare ad un nuovo modello di sviluppo in Italia, in Europa e in tutto il mondo. Ora in varie sedi Internazionali si ragiona sulla necessità di una Governance Mondiale, si è perso tempo, dal momento che lo proponeva Berlinguer nel 1974.
Io credo che un nuovo modello di sviluppo sostenibile non sia legato solo alle fonti di energia rinnovabili, al risparmio energetico, al sistema dei trasporti e mobilità, al lavoro in qualità e orari, all’equità fiscale, alla scuola, ai servizi e in generale ad un sistema paese più efficiente, questo in particolare per l’Italia.
Si deve iniziare a parlare anche di finanza sostenibile e di finanza etica e solidale.
I meccanismi finanziari devono ritrovare le origini primarie delle loro funzioni.
Si deve ridurre notevolmente l’attività finanziaria speculativa, orientata alla crescita dell’economia di carta, inibendola anche applicando una elevata tassazione.
Invece si deve sostenere ed incentivare la finanza che investe nell’economia reale, che è il lavoro, il prodotto interno lordo, le imprese, i lavoratori, vero plusvalore economico e sociale. Al centro di tutti i processi economici ci deve essere la persona, donne e uomini e la famiglia. Le regole del prodotto interno lordo non devono tradursi in egoismo, in falso in bilancio, in conflitto di interesse e in dittatura economica.
A tal proposito se… “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”… Art.1 Costituzione e se si vuole divenire una democrazia compiuta è assolutamente necessario legiferare al più presto, in modo chiaro ed esplicito.
Per fare un passo avanti tutti insieme, credo sia utile che qualcuno faccia mezzo passo indietro. Infine spero che il nuovo centro sinistra riesca a portare lo sguardo oltre l’ostacolo per costruire una larga alleanza programmatica di Governo.
Storicamente spetta alla sinistra e alle forze di centro popolari, individuare e percorrere le vie di un nuovo umanesimo, dell’equità e dell’uguaglianza…