15 agosto 2025

Buon Ferragosto con Amicizia, Amore, Pace, Serenità!!!




















Buon Ferragosto con Amicizia, Amore, Pace, Serenità!!! 

Angelo Gentilini

12 agosto 2025

*Sant' Anna di Stazzema 12 agosto 1944 - 2025*

L'eccidio di Sant'Anna di Stazzema fu un crimine di guerra nazifascista compiuto dai soldati tedeschi di tre compagnie della 16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer-SS", comandata dal Gruppenführer Max Simon[1] e da collaborazionisti italiani della Repubblica Sociale Italiana (RSI). 

All'alba del 12 agosto 1944 tre reparti circondarono l'abitato di Sant'Anna (una frazione di StazzemaProvincia di LuccaToscana), mentre un quarto si attestava più a valle, sopra il paese di Valdicastello, per bloccare ogni via di fuga. Nonostante agli inizi del mese Sant'Anna fosse stata dichiarata zona bianca dai tedeschi, in grado cioè di accogliere popolazione civile sfollata, in poco più di tre ore furono massacrate 560 persone, tra cui molti bambini.  Come accertò la magistratura militare italiana non si trattò di rappresaglia in risposta a una determinata azione del nemico, ma si trattò di un atto terroristico premeditato e curato in ogni dettaglio per annientare la volontà della popolazione, soggiogandola grazie al terrore. L'obiettivo era quello di distruggere il paese e sterminare la popolazione per rompere ogni collegamento fra i civili e le formazioni partigiane presenti nella zona.

 Clicca il link per approfondire... wikipedia.org/wiki/Eccidio_di_Sant%27Anna_di_Stazzema

 Programma 81' anniversario... www.anpi.it/81deg-anniversario-della-strage-di-santanna-di-stazzema

«Arrivarono improvvisamente, ci presero, io non volevo andare, ma uno di essi mi dette un pugno e mi gettò a terra, mi rialzai, ma lui mi dette un altro pugno»Così ricorda Cesira Pardini, una delle poche sopravvissute alla strage di Sant’Anna di Stazzema, quel 12 agosto 1944. Una pagina di storia ripercorsa dallo speciale di Rai Cultura “Sant’Anna di Stazzema. La memoria dopo l’oblio”, di Riccardo Sansone con la regia Agostino Pozzi, in onda martedì 12 agosto alle 23.10 su Rai Storia nell’anniversario dell’eccidio. ( www.rai.it/ufficiostampa )

Angelo Gentilini, da info www.anpi.it // wikipedia.org // www.rai.it/ufficiostampa 

08 agosto 2025

" L' 8 agosto 1956 avvenne il disastro nella miniera di Marcinelle"

 Il disastro di Marcinelle avvenne la mattina dell'8 agosto 1956 nella miniera di carbone Bois du Cazier di Marcinelle, in Belgio. Si trattò d'un incendio, causato dalla combustione d'olio ad alta pressione innescata da una scintilla elettrica. L'incendio, sviluppatosi inizialmente nel condotto d'entrata d'aria principale, riempì di fumo tutto l'impianto sotterraneo, provocando la morte di 262 persone delle 274 presenti, di cui 136 emigranti italiani. L'incidente è il terzo per numero di vittime tra gli italiani all'estero dopo i disastri di Monongah e di Dawson. Il sito Bois du Cazier, oramai dismesso, fa parte dei patrimoni storici dell'UNESCO.

Antefatti: L'industria belga fu scarsamente intaccata dagli effetti distruttivi della seconda guerra mondiale; tuttavia il Belgio, paese di dimensioni modeste, si ritrovò con poca manodopera disponibile. Ciò fece aumentare la richiesta di manodopera da parte del Belgio, soprattutto per il lavoro in miniera. Il 23 giugno 1946 fu firmato il Protocollo italo-belga che prevedeva l'invio di 50.000 lavoratori in cambio di carbone. Nacquero così ampi flussi migratori verso il paese, uno dei quali, forse il più importante, fu quello degli italiani verso le miniere belghe. Nel 1956 fra i 142 000 minatori impiegati, 63 000 erano stranieri e fra questi 44 000 erano italiani.

Il corso degli eventi: Cronologia dei fatti come stabiliti dal "Rapport d'Enquête".
Alle 7:56 dell'8 agosto: Antonio I., addetto alle manovre del livello 975 m, una volta caricato l'ultimo carrello pieno dà il via alla rimonta. Poi lascia il suo posto di lavoro e va alla ricerca di altri carrelli pieni; il suo aiutante Vaussort rimane sul posto.
Verso le 8:00 Mauroy, addetto alle manovre in superficie, telefona a Vaussort poiché ha bisogno dell'ascensore per il piano 765 m. Mauroy e Vaussort prendono un accordo previsto dai protocolli di lavoro, ma che in seguito risulterà fatale. L'accordo è il seguente: per due viaggi l'ascensore sarà "libero", e questo permette a Mauroy di fare partire l'ascensore senza il via libera del piano 975 m: ma questa decisione implica che il piano 975, per 2 volte, non potrà più caricare l'ascensore. Dopo essersi accordato, a sua volta Vaussort parte alla ricerca di vagoncini pieni; secondo le registrazioni del "Rockel" sono le 8:01 min e 40 sec.
Alle 8:05 uno dei due ascensori (d'ora in poi indicato con A) arriva al piano 765 m per essere caricato. L'altro (B) si ritrova nel pozzo verso 350 m.
Alle 8:07 l'ascensore A è carico e rimonta in superficie, mentre B riscende a 975 m. Durante questa movimentazione, Antonio I. è ritornato al suo posto di lavoro. Qui vi sono due versioni divergenti. Secondo Antonio I., lui avrebbe chiesto al suo aiutante Vaussort se potesse caricare, ricevendone una risposta affermativa; mentre secondo Mauroy, Vaussort era ancora assente e quindi non avrebbe potuto autorizzare Antonio I. a caricare, e neppure avvertirlo che quell'ascensore gli era vietato. Nessuna delle due versioni è totalmente soddisfacente, Vaussort morirà nella sciagura e non potrà quindi testimoniare e confermare una delle due versioni o fornirne una sua terza.
Alle 8:10, l'ascensore A arriva in superficie mentre B arriva al livello 975. Incurante (o ignaro) del fatto che quell'ascensore gli fosse vietato, Antonio I. comincia a caricare i vagoncini pieni, arrivati dai cantieri durante la sua assenza. Ma la manovra non riesce: il sistema che blocca il carrello durante la rimonta dell'ascensore s'inceppa. Questo sistema avrebbe dovuto ritirarsi un breve istante per lasciare uscire totalmente il vagoncino vuoto. Ma ciò non accade, e i due vagoncini si ritrovano bloccati e sporgenti dal compartimento dell'ascensore. Il vagoncino vuoto sporge di 35 cm, mentre il pieno sporge di 80 cm. Per Antonio I. la situazione è fastidiosa ma non pericolosa: è sicuro che l'ascensore non partirà senza il suo segnale di partenza. In superficie Mauroy ignora totalmente la situazione verificatasi al piano 975 m. Mauroy è nel protocollo di lavoro «ascensore libero» e farà partire l'ascensore allorché avrà finito di scaricare i vagoncini rimontati dal piano 765 m.
Alle 8:11 Mauroy ha finito di scaricare l'ascensore A e dà il via alla partenza, il che immancabilmente provoca anche la partenza dell'ascensore B. Al piano 975 m Antonio I. vede l'ascensore B rimontare bruscamente. Nella risalita l'ascensore, con i due vagoncini sporgenti, sbatte in una putrella del sistema di invio. A sua volta questa putrella trancia una condotta d'olio a 6 kg/cm² di pressione, i fili telefonici e due cavi in tensione (525 Volt), oltre alle condotte dell'aria compressa che servivano per gli strumenti di lavoro usati in fondo alla miniera: tutti questi eventi insieme provocarono un imponente incendio. Essendo questo avvenuto nel pozzo di entrata dell'aria, il suo fumo raggiunse ben presto ogni angolo della miniera causando la morte dei minatori. In quanto al fuoco, la sua presenza si limitò ai due pozzi e dintorni, ma il suo ruolo fu determinante perché tagliò ogni via d'accesso nelle prime ore cruciali, fra le 9 e le 12. L'incendio non scese sotto il piano 975 mentre divampò nei pozzi fino al piano 715 m.
A questo piano Bohen, prima di morire, annotò nel suo taccuino "je reviens de l'enfer" (ritorno dall'inferno).....
Continua per approfondire: wikipedia.org/Disastro di Marcinelle. 
Info sul film sui minatori di Marcinelle: angelogentilini.blogspot.it/restaurato-il-film-dimenticato 
Angelo Gentilini

06 agosto 2025

Le due bombe atomiche americane su Hiroshima e Nagasaki.

bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki furono due attacchi nucleari attuati dagli Stati Uniti d'America contro il Giappone, rispettivamente il 6 e il 9 agosto 1945, sul finire della seconda guerra mondiale.

La mattina del 6 agosto 1945, alle ore 8:15, l'aeronautica militare statunitense sganciò la bomba atomica Little Boy sulla città di Hiroshima, cui fece seguito, tre giorni dopo, lo sgancio della bomba atomica Fat Man su Nagasaki.

Le due missioni causarono in totale un numero di vittime dirette stimato fra le 150 000 e le 220 000 persone, quasi esclusivamente civili.

Per la gravità dei danni causati, diretti e indiretti, e per le implicazioni etiche a essi correlate, si è trattato del primo e unico utilizzo in guerra di tali armi. Ciò nonostante, nel secondo dopoguerra lo sviluppo tecnico delle bombe atomiche non si è fermato e ha anzi registrato una forte impennata, portando alla produzione di testate nucleari sempre più sofisticate; durante la guerra fredda in particolare, più volte le contingenze politico-economiche internazionali si sono avvicinate pericolosamente a un nuovo impiego di queste armi.

Approfondisci... wikipedia.org/wiki/Bombardamenti_atomici_di_Hiroshima_e_Nagasaki

Angelo Gentilini

02 agosto 2025

"IO NON DIMENTICO"













































Leggi le biografie delle vittime del 2 agosto 1980: cantiere-due-agosto/biografia-delle-vittime

Approfondisci info: wikipedia.org/wiki/Strage_di_Bologna

Angelo Gentilini