04 luglio 2020

Restano spente le luci delle feste e sagre.


Un elemento che caratterizza fortemente il nostro, e altri territori italiani, sono le sagre tipiche, storiche e anche più attuali; a cui si aggiungono le feste di paese, quelle delle Pro Loco, dei Centri Sociali, partiti, sindacati, associazioni, comitati, polisportive, società sportive e anche specifiche società festaiole. 
Una miriade di eventi aggregativi con varie modalità organizzative e di durata che, causa il Covid 19, stanno quasi tutti saltando per ovvie difficoltà, soprattutto legate alle responsabilità e alle regole che si devono rispettare, dal distanziamento, alla sanificazione. Tutto sommato se la guardo dalla parte del volontario-attivista di varie feste e sagre, posso anche sentirmi sollevato e liberato da tanto lavoro, impegno e a volte anche da preoccupazioni organizzative, ma so perfettamente che non è così. Questi momenti mi mancano e mi mancheranno. 
Se la ragioniamo dal punto di vista sociale viene a mancare il collante che lega e unisce nel lavoro volontario i nonni, i genitori e i nipoti. Tre generazioni che si ritrovano e si identificano su un obiettivo ben preciso dal punto di vista organizzativo che è anche un momento di crescita per tutti, una garanzia di continuità sociale, un consolidamento dei rapporti di amicizia, di stima reciproca e di affetto tra i giovani e i più maturi. Poi se a sintesi si mettono in fila anche solo le feste che erano in agenda nella Valle del Santerno si fa presto a capire che verrà a mancare una bella fetta di fatturato economico che peserà in negativo sui bilanci dei fornitori degli attrezzati stand gastronomici e per tutte le altre attività commerciali adiacenti le aree feste e dei paesi coinvolti. Inoltre è chiaro che si crea una forte sofferenza anche per i mancati spettacoli e intrattenimenti musicali. 
Artisti, orchestre, band, scuole di ballo e di altra natura artistica, che si vedono annullare tante date e i relativi compensi che sono una parte importante sia retributivo, da un lato, ma anche di sostegno e promozione nel caso delle scuole di ballo e società sportive che propongono le loro esibizioni. Infine, e non è cosa di poco conto, verranno a mancare anche gli utili che producono queste feste che sono fondamentali per la vita delle attività ad esse legate, come polisportive, società sportive, impegno socio-culturale, o come contributo a varie progettualità e necessità dei paesi, frazioni e quartieri coinvolti. Si spera che il tutto passi in fretta, intanto il Covid 19 ha spento la vitalità di tante comunità, che sicuramente si ritroveranno e rilanceranno le loro sagre e feste popolari, ma è ancora tutto così strano, difficile e incomprensibile la serena convivenza nel medio-lungo termine. 
Angelo Gentilini