07 settembre 2016

Sulla povertà c'è ancora molto da fare...

Lo scorso 14 luglio la Camera ha approvato in prima lettura il disegno di legge delega sul contrasto alla povertà e sul riordino delle prestazioni e dei servizi sociali, collegato alla legge di stabilità 2016, istituendo un "Reddito di inclusione sociale" e compiendo un passo importante verso l'adozione di politiche fortemente auspicate e sostenute dalle Organizzazioni e Associazioni (tra le quali Cgil, Cisl e Uil) che nel 2013 hanno dato vita all'Alleanza contro la povertà.Il testo approvato alla Camera è stato trasmesso al Senato per proseguire l'iter parlamentare. Il 18 luglio invece è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto interministeriale con il quale si disciplina la misura nazionale di contrasto alla povertà  chiamata  Sostegno all’inclusione attiva (SIA) che permetterà di spendere le risorse stanziate dalla legge di stabilità 2016 e che di fatto anticipa molta delle disposizioni che entrerebbero a regime con la definitiva approvazione della legge delega e dei relativi  successivi decreti legislativi. Il 3 agosto il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha inoltre ripartito ai Comuni e agli ambiti oltre 486 milioni di euro del PON inclusione per implementare  le azioni di integrazione dei servizi sociali e anche della presa in carico e delle azioni che saranno previste nei progetti individuali. Le misure di inclusione con l’uso combinato di sostegno economico e servizi alle famiglie per rimuovere le cause di emarginazione hanno alle spalle una fase di sperimentazione avviata nel 2012 su 12 città metropolitane. A seguito di quella sperimentazione e in vista della estensione degli interventi con le risorse del 2016, il Governo, le Regioni e le autonomie locali hanno elaborato le "Linee guida per la predisposizione e l'attuazione dei progetti di presa in carico del sostegno per l'inclusione attiva”. Le linee guida mostrano il livello di innovazione organizzativa e la complessità delle competenze e degli adempimenti che soprattutto i Comuni e gli “Ambiti intercomunali” devono mettere in campo a “ risorse invariate e senza maggiori oneri". Resta però un problema non di poco conto: le risorse. Sono poche e non bastano ad affrontare quella che è una vera e propria emergenza nazionale. Così ancora tante persone, soprattutto anziane, resteranno escluse dalle misure di contrasto alla povertà. Ed è per questo che sosteniamo sia fondamentale programmare un loro incremento. 
Angelo Gentilini, da info www.spi.cgil.it/poverta_cosa_fare