02 settembre 2016

Ieri accordo Confindustria e Sindacati sulle crisi aziendali.

Dopo un incontro di quattro ore nella foresteria di Confindustria, sindacati e associazione degli imprenditori hanno raggiunto un accordo importante per un modello innovativo di gestione delle crisi aziendali che, si legge in una nota, “mette al centro la  ricollocazione dei lavoratori assegnando alle parti sociali,  attraverso la contrattazione, un ruolo attivo e di grande  responsabilità”. Il documento è stato siglato dai leader delle quattro organizzazioni: Susanna Camusso, Annamaria Furlan, Carmelo Barbagallo e Vincenzo Boccia. Il  documento sarà inviato al governo a stretto giro di posta e le parti sociali confidano “nella  condivisione di queste proposte” e “ne auspicano la  piena attuazione, forti della convinzione che, nell'attuale contesto  produttivo ed economico, siano utili per dare risposte adeguate a  imprese e lavoratori". 
Il documento assegna dunque un ruolo fondamentale alla contrattazione, che del resto, negli anni di crisi, è stata spesso lo strumento più utile per risolvere o limitare gli effetti più perniciosi della situazione economica globale per i lavoratori e le aziende. Nel testo vengono individuate due soluzioni a seconda dei contesti di crisi: nelle imprese interessate dalla Cigs, quando sono già previsti esuberi, si propone, attraverso un accordo sindacale, la condivisione di un "piano operativo di ricollocazione" finalizzato a favorire la formazione e la  ricollocazione dei lavoratori, già durante il periodo di cassa  integrazione. Per le attività di formazione e di outplacement le parti  hanno previsto la possibilità di operare attraverso i fondi  inter-professionali. 
Nelle imprese che operano in aree di crisi industriale complessa e non  complessa, invece, quando esistono concrete possibilità di rilancio  delle attività produttive, si propongono, oltre alla ricollocazione e alla formazione, anche alcuni correttivi alla disciplina degli  ammortizzatori sociali. 
Quelle licenziate da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria rappresentano una serie di proposte ambiziose che, si legge in una nota, sono state concepite, per"essere  attuate nella loro interezza, "con il fine di affrontare al meglio la  difficile situazione congiunturale e governare con più efficacia i processi di transizione industriale". Gli indicatori del mercato del lavoro risentono, infatti, concludono le parti, "di una situazione di debolezza: i recenti interventi legislativi di riforma degli  ammortizzatori sociali hanno sensibilmente ridotto lo spazio di azione  delle politiche passive del lavoro e manca ancora un assetto compiuto  delle politiche attive".
Angelo Gentilini, da info www.rassegna.it