15 luglio 2016

Fermiamo il caporalato e lo sfruttamento.

Il 13 luglio di un anno fa Paola Clemente, 43 anni, perdeva la vita mentre lavorava nelle campagne pugliesi; Paola, come tante donne e tanti uomini, italiani e non, era vittima dello sfruttamento e del caporalato; fenomeno che sempre più, con forme più o meno cruente, infesta il lavoro dei campi, la legalità e la dignità del lavoro di coloro che con la loro opera, i lavoratori e le lavoratrici della terra, rendono grande il nome dell'Italia nel mondo. Un paese che si fregia delle sue produzioni di eccellenza ma che continua a chiudere gli occhi davanti alla piaga della vessazione continua di chi lavora affinché quelle tanto declamate produzioni siano fiore all'occhiello della nazione. Nell'anniversario della morte della Signora Paola, insieme a "Progressi", la Flai CGIL ha lanciato una petizione on-line affinché il Ddl 2217 contenente norme volte al contrasto del caporalato, a richiamare alle loro responsabilità le aziende che si affidano a questi delinquenti faccendieri e atte a promuovere legalità nel lavoro agricolo sia presto approvato. Da troppo tempo giace in parlamento, ne chiediamo l'immediata approvazione con l'auspicio che non sia anche quella appena iniziata l'ennesima estate di sangue e di vittime dello sfruttamento e dell'illegalità. Potete firmare la petizione, vi chiediamo di sostenere questa iniziativa e di diffonderla quanto più possibile. Grazie. Umberto Franciosi, Segretario Generale della Flai Emilia-Romagna
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Con la stagione della raccolta, ormai alle porte, torna il caporalato. Il fenomeno coinvolge oltre 400 mila lavoratori agricoli, italiani e stranieri, sfruttati per meno di 3 euro l'ora. Il caporalato rappresenta una fonte di economia illegale che produce un giro di affari tra i 14 e i 17 miliardi di euro e che affossa l’economia sana del nostro Paese, da Nord a Sud. Un business feroce che calpesta i diritti e la dignità. I braccianti sono spesso costretti a vivere nascosti tra le campagne, senza elettricità né servizi igienici, sotto la costante minaccia dei loro aguzzini. Alcuni arrivano alla morte, a causa delle dure condizioni di lavoro. Continua a leggere per approfondire: http://www.progressi.org/caporalato 
Possiamo fermare lo sfruttamento. Firma e condividi la petizione: www.progressi.org/caporalato 
Angelo Gentilini, da info Flai Cgil E.R.