Periodicamente si annuncia la imminente rovina dell'Inps e si accusano le pensioni (i pensionati) di ingoiare una parte eccessiva di PIL...questi sono luoghi comune da smascherare.
Luogo comune n. 1: vi sono gestioni in deficit strutturale: l'Inpdap produce un buco di quasi 25 miliardi che lo Stato deve colmare.
Verità nascosta n. 1: il buco dell'Inpdap è in gran parte dovuto al fatto che molti enti della Pubblica Amministrazione, strozzati nei loro bilanci, da anni non versano all'Inpdap (e oggi all'Inps) i contributi dovuti. Se lo Stato riconoscesse agli Enti le risorse sufficienti non ci sarebbe buco dell'Inpdap e non ci sarebbe bisogno del ripianamento a posteriori e nessuno potrebbe prendersela con le pensioni.
Luogo comune n. 2: lo Stato spende direttamente oltre 95 miliardi per le pensioni.
Verità nascosta n. 2: lo Stato molti anni fa ha posto in carico all'Inps la gestione delle prestazioni assistenziali che, nel 2014, hanno comportato trasferimenti da parte dello Stato per oltre 95 miliardi di euro. Questi soldi però coprono le spese per trattamenti di famiglia, cig, disoccupazione, malattia, interventi a sostegno delle famiglie e dei salari; inoltre sono utilizzati per gli invalidi civili (quasi 18 miliardi). Dunque nulla che abbia a che fare con le pensioni così che l'Italia risulta in fondo alla classifica per gli interventi a sostegno delle famiglie e della esclusione sociale, mentre risulta spendere moltissimo per la previdenza... vi ricordate quella vecchia proposta di legge che separava l'assistenza dalla previdenza? Appunto!
Luogo comune n. 3: i pensionati costano troppo e tolgono risorse ai giovani.
Verità nascosta n. 3: i pensionati italiani (al contrario di quanto avviene in altri Paesi europei, Germania in primis), pagano l'Irpef come tutti gli altri contribuenti. Anzi hanno una no tax area più bassa degli altri (7.500 euro anziché 8.000). Si stima che i pensionati versino al fisco intorno ai 48 miliardi annui, più o meno 3 punti di pil. Dunque i pensionati, che per le loro pensioni hanno versato contributi per tutta la vita lavorativa, finanziano corposamente il bilancio pubblico..." per cui prima di bastonarli, bisognerebbe considerare la loro reale condizione economica, e soprattutto usare in modo corretto i dati del sistema previdenziale".
È chiedere troppo?
Nota bene: Passaparola ha utilizzato l'articolo di Luciano Gallino, "Lettera al Presidente INPS", uscito su Repubblica di venerdì 13 febbraio. È' sempre di Gallino la frase conclusiva riportata tra virgolette. Grazie professore è che Boeri la ascolti!
Angelo Gentilini, da info Passaparola Spi Cgil E.R.