«Al governo Renzi che vuole cambiare il Paese mi permetto di dire che è il momento di farlo davvero. Altrimenti, rischia di essere solo il soggetto che accompagna il processo di definitiva deindustrializzazione in Italia: qui non si tratta di limitare i danni, si tratta di cambiare verso sul serio, assumere un ruolo di orientamento, definizione delle priorità e trovare risorse per gli investimenti. Esattamente come accade in molti altri Paesi».
Il discorso di Maurizio Landini, segretario della Fiom Cgil, parte dalla Indesit appena ceduta agli americani di Whirlpool, ma comprende anche l’ormai apolide Fiat e la disastrata Ilva. Più in generale, l’intero tessuto manifatturiero massacrato sì dalla crisi globale, ma da una crisi potenziata dalla cronica assenza della politica da un lato, e da una classe imprenditoriale che ha rinunciato al proprio ruolo dall’altro.
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Angelo Gentilini