24 febbraio 2014

"Allenarsi con Knut Knudsen"

Una sera d’agosto del 1981 mi telefonò Giorgio Gamberini, massaggiatore sportivo imolese, che tra le tante esperienze, nel 1984 fu tra i componenti tecnici dell’Equipe Enervit che portò Francesco Moser alla conquista del record dell’ora a Città del Messico, il 19 gennaio con Km 50.808 e migliorato il 23 gennaio con Km 51.151. Ritornando alla telefonata, Giorgio mi disse che in preparazione del mondiale sarebbe rimasto a casa sua per alcuni giorni Knut Knudsen. Famoso corridore norvegese, oro nell’inseguimento individuale dilettanti alle olimpiadi di Monaco 1972 e nel mondiale del 1973 a S.Sebastiano. Professionista dal 1974 al 1981 con la Jolliceramica e con la Bianchi Piaggio, ha vinto tante cronometro, corse in linea, 6 tappe e ha indossato la maglia rosa al Giro d’Italia, il Giro di Sardegna 78, Giro del Trentino 79, Tirreno Adriatico 79, Ruota d’ Oro 81. Giorgio era il suo massaggiatore “di fiducia” e dovevano rifinire la preparazione per il mondiale, lavorando alla mattina sul fondo e nel pomeriggio sul ritmo/velocità con 2/3 ore di dietro moto. Mi disse: “Ho pensato a te perchè Knut non conosce le nostre strade e allora potresti accompagnarlo, semmai raggruppando anche altri corridori della zona, al pomeriggio poi ci penso io con la vespa e non ti preoccupare deve solo fare dei Km al lento con percorsi ondulati e salite pedalabili”. Mi diedi da fare per radunare i dilettanti della zona, compreso anche il neo-professionista di Bubano, Giuseppe Lanzoni, ma la mattina seguente cadeva una pioggerella e all’appuntamento con Knudsen, nei pressi dell’attuale farmacia dei Cappuccini, ci presentammo solo io e Antonio Solferini. Knut ci rimase male e disse: “ Non è buono che un corridore non esca in allenamento per 2 gocce d’acqua, se no in Norvegia non ci alleneremmo mai”. Uscimmo da Imola, lungo la via Emilia con direzione Forli e in breve tempo spuntò il sole. Io avevo soggezione ma Knut era molto affabile e cordiale, mi raccontò degli allenamenti invernali con i sci da fondo, anche insieme alla figlia per ritornare a casa da scuola, della moglie che faceva la fisioterapista, di Giorgio che lo considerava il miglior massaggiatore in circolazione, del tipo di concentrazione utile per le cronometro e che a fine anno avrebbe chiuso la carriera professionistica e si sarebbe concentrato nell’attività commerciale, quale concessionario della Bianchi Piaggio per tutta la Norvegia. Era uno spettacolo attraversare i paesi e vedere che la gente riconoscendolo lo salutava, giusto per far capire quanta  popolarità aveva il ciclismo a quei tempi. Arrivammo fino a Rocca S.Casciano, poi salita dopo salita passammo da Tredozio, Modigliana, Brisighella, Riolo Terme, Imola. Terminato l’allenamento, dopo oltre 4 ore, ci salutò ringraziandoci per la compagnia e ci si diede l’appuntamento per un altro allenamento il giorno seguente più corto e con meno salite. Per la cronaca il mondiale di Praga si corse il 30 agosto 1981 sulla distanza di Km 281,4 e vinse il belga Maertens, secondo Saronni, terzo Hinault, Knudsen si classificò 65°. Ho raccontato questa bellissima esperienza che per me è sempre un bel ricordo e che mi fece capire che i veri campioni prima di tutto lo sono dentro, una concetto che ho cercato poi di trasferire ai miei corridori, negli anni in cui ho fatto con soddisfazione morale e tecnica il Direttore Sportivo-Allenatore di ciclismo.
Angelo Gentilini