Una sera d’agosto del 1981 mi telefonò Giorgio
Gamberini, massaggiatore sportivo imolese, che tra le tante esperienze, nel
1984 fu tra i componenti tecnici dell’Equipe Enervit che portò Francesco Moser
alla conquista del record dell’ora a Città del Messico, il 19 gennaio con Km
50.808 e migliorato il 23 gennaio con Km 51.151. Ritornando alla telefonata,
Giorgio mi disse che in preparazione del mondiale sarebbe rimasto a casa sua
per alcuni giorni Knut Knudsen. Famoso corridore norvegese, oro
nell’inseguimento individuale dilettanti alle olimpiadi di Monaco 1972 e nel
mondiale del 1973 a
S.Sebastiano. Professionista dal 1974 al 1981 con la Jolliceramica e con la Bianchi Piaggio , ha vinto tante
cronometro, corse in linea, 6 tappe e ha indossato la maglia rosa al Giro d’Italia, il Giro di Sardegna 78,
Giro del Trentino 79, Tirreno Adriatico 79, Ruota d’ Oro 81. Giorgio era il suo
massaggiatore “di fiducia” e dovevano rifinire la preparazione per il mondiale,
lavorando alla mattina sul fondo e nel pomeriggio sul ritmo/velocità con 2/3
ore di dietro moto. Mi disse: “Ho pensato a te perchè Knut non conosce le
nostre strade e allora potresti accompagnarlo, semmai raggruppando anche altri
corridori della zona, al pomeriggio poi ci penso io con la vespa e non ti
preoccupare deve solo fare dei Km al lento con percorsi ondulati e salite
pedalabili”. Mi diedi da fare per radunare i dilettanti della zona, compreso
anche il neo-professionista di Bubano, Giuseppe Lanzoni, ma la mattina seguente
cadeva una pioggerella e all’appuntamento con Knudsen, nei pressi dell’attuale
farmacia dei Cappuccini, ci presentammo solo io e Antonio Solferini. Knut ci
rimase male e disse: “ Non è buono che un corridore non esca in allenamento per
2 gocce d’acqua, se no in Norvegia non ci alleneremmo mai”. Uscimmo da Imola,
lungo la via Emilia con direzione Forli e in breve tempo spuntò il sole. Io
avevo soggezione ma Knut era molto affabile e cordiale, mi raccontò degli
allenamenti invernali con i sci da fondo, anche insieme alla figlia per
ritornare a casa da scuola, della moglie che faceva la fisioterapista, di
Giorgio che lo considerava il miglior massaggiatore in circolazione, del tipo
di concentrazione utile per le cronometro e che a fine anno avrebbe chiuso la
carriera professionistica e si sarebbe concentrato nell’attività commerciale,
quale concessionario della Bianchi Piaggio per tutta la Norvegia. Era uno
spettacolo attraversare i paesi e vedere che la gente riconoscendolo lo
salutava, giusto per far capire quanta
popolarità aveva il ciclismo a quei tempi. Arrivammo fino a Rocca
S.Casciano, poi salita dopo salita passammo da Tredozio, Modigliana,
Brisighella, Riolo Terme, Imola. Terminato l’allenamento, dopo oltre 4 ore, ci
salutò ringraziandoci per la compagnia e ci si diede l’appuntamento per un
altro allenamento il giorno seguente più corto e con meno salite. Per la
cronaca il mondiale di Praga si corse il 30 agosto 1981 sulla distanza di Km
281,4 e vinse il belga Maertens, secondo Saronni, terzo Hinault, Knudsen si
classificò 65°. Ho raccontato questa bellissima esperienza che per me è sempre
un bel ricordo e che mi fece capire che i veri campioni prima di tutto lo sono
dentro, una concetto che ho cercato poi di trasferire ai miei corridori, negli
anni in cui ho fatto con soddisfazione morale e tecnica il Direttore
Sportivo-Allenatore di ciclismo.
Angelo Gentilini