28 aprile 2011

W IL PRIMO MAGGIO

A IMOLA: dalle ore 9.30 in piazza Matteotti, distribuzione di garofani e palloncini. Alle 10.15 concerto della Banda Città di Imola. Alle 10.45 interventi dei Segretari generali di Cgil (Elisabetta Marchetti), Cisl (Danilo Francesconi) e Uil (Paolo Liverani). In caso di maltempo la manifestazione di svolgerà nella Galleria del centro cittadino.

BREVE STORIA DEL 1 MAGGIO, GIUSTO PER CAPIRE DI COSA STIAMO PARLANDO:

1884- NEGLI STATI UNITI VENNE DECISO CHE DAL 1 MAGGIO DEL 1886 NON AVREBBERO PIU' ACCETTATO DI LAVORARE PER PIU' DI OTTO ORE AL GIORNO

1886- IL 1 MAGGIO CADEVA DI SABATO, NORMALE GIORNATA DI LAVORO, IN AMERICA SI FERMARONO 400.000 PERSONE, CI FURONO SCONTRI ANCHE NEI GIORNI SUCCESSIVI AL 1 MAGGIO CON NUMEROSI MORTI E FERITI

1889- A PARIGI VENNE DECISO DI ORGANIZZARE UNA GRANDE MANIFESTAZIONE MONDIALE IN CUI I LAVORATORI AVREBBERO CHIESTO ALLE PUBBLICHE AUTORITA' DI RIDURRE PER LEGGE L'ORARIO DI LAVORO A OTTO ORE. COME DATA DELLA MANIFESTAZIONE VENNE DECISO IL 1 MAGGIO DELL'ANNO SUCCESSIVO PER IL VALORE SIMBOLICO DELLA DATA

1890- IN TUTTA ITALIA LE MANIFESTAZIONI DEL 1 MAGGIO FURONO NUMEROSE E PARTECIPATE. VISTA LA RIUSCITA DELLA MANIFESTAZIONE SI DECISE DI RINNOVARE LA COSA ANCHE PER L'ANNO SUCCESSIVO

1891- (NASCE LA TRADIZIONE) LA MANIFESTAZIONE RIUSCI' NUOVAMENTE RADICANDOSI NELLA COSCIENZA DEI LAVORATORI.
NELL'AGOSTO DELLO STESSO ANNO IL II CONGRESSO DELL'INTERNAZIONALE, A BRUXELLES, ASSUNSE LA DECISIONE DI RENDERE PERMANENTE LA RICCORENZA.

INOLTRE RIPORTO ARTICOLO DA "RASSEGNA.IT":

A Firenze scoppia la guerra del Primo Maggio
Il sindaco vuole i negozi aperti e i sindacati del settore rispondono con uno sciopero unitario. Quello che non è riuscito a Berlusconi, riesce a un politico del centrosinistra: il giovane "rottamatore" del Pd unisce i sindacati

I lavoratori del commercio di Firenze saranno in sciopero domenica 1 maggio. L'agitazione è stata proclamata lo scorso 18 aprile: i lavoratori incrociano le braccia contro la decisione del sindaco, Matteo Renzi, di permettere l'apertura dei negozi al centro nel giorno della festa dei lavoratori. Uno sciopero unitario, proclamato insieme da Cgil, Cisl e Uil della Toscana.

Quello che non è riuscito, in questi anni, alla destra di Berlusconi e Sacconi, riesce a un uomo politico del centrosinistra: il giovane "rottamatore" del Pd unisce i sindacati, da tempo divisi, portandoli a uno sciopero unitario, seppure di categoria.

Non è la prima volta: nel 2010, sempre per il Primo Maggio, erano stati i sindacati di categoria regionali a proclamare lo sciopero, nei territorio che autorizzavano l'apertura straordinaria degli esercizi commerciali: anche in quel caso figurava la città di Firenze.

"Avevamo già preannunciato al sindaco la nostra intenzione di proclamare lo sciopero nel caso non avesse revocato la sua ordinanza". Lo ha detto Barbara Orlandi, segretario della Filcams Cgil fiorentina. "Ci eravamo dati due-tre giorni di tempo - spiega -. Visto che il sindaco non ha fatto marcia indietro sulla possibilità di apertura dei negozi, limitandosi a sollecitare le imprese a lasciare liberi i dipendenti di scegliere se lavorare o meno in quel giorno, non tutelando così gli interinali e i precari, abbiamo deciso per lo sciopero".

Da parte sua, Renzi non corregge la decisione e anzi attacca proprio le organizzazioni dei lavoratori. "I sindacati di Firenze fanno sciopero contro il sindaco - afferma il primo cittadino, esponente del Pd -, tutti gli altri sindacati della Toscana non fanno sciopero, anche se i negozi saranno aperti ad esempio anche a Siena, in Versilia e in tante altre città della regione. A Firenze siamo agli scioperi 'ad personam'".

L'apertura dei negozi, sostiene, "non è un obbligo né riguarda tutta la città. Migliaia di persone che arrivano non possono avere una città chiusa perché nessun può aprire. Chi vuole potrà visitare ad esempio Palazzo Vecchio che sarà aperto".

Il sindaco di Firenze incassa la critica del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi: "Per me il Primo maggio si deve fare festa", ha dichiarato, annunciando l'ipotesi di una legge che potrebbe annullare l'ordinanza comunale. Al contrario, riscuote l'appoggio di Emma Marcegaglia. "Credo per il turismo sia un'opportunità importante - così il presidente di Confindustria -, nei festivi e negli orari notturni giustamente i lavoratori sono pagati extra".

Secondo il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, nell'idea del sindaco di Firenze, Matteo Renzi, "ci sono degli elementi di provocazione e ricerca della visibilità, ma al fondo c'è davvero un'idea sbagliata che continua ad evidenziarsi spesso nelle politiche delle amministrazioni".

"Si pensa - aggiunge Camusso - che siccome c'è la caduta dei consumi allora si aprono di più i negozi e i consumi risalgono. Ma non è vero, la ragione della caduta è che sono diminuiti i redditi e c'è la crisi".