15 gennaio 2010

Imola: una mostra per i 110 anni della Cgil

"Le radici della nostra storia", che raccoglie parte del materiale dell’archivio storico, verrà inaugurata sabato 16 gennaio.

Imola. La Camera del Lavoro di Imola il 18 marzo compie 110 anni. Oltre un secolo di storia che la Cgil di Imola, in collaborazione con la Bacchilega Editore, ha ricostruito con immagini e documenti partendo dagli anni più lontani, delle radici appunto, tra la fine dell’800 e il ‘900.
La mostra sarà inaugurata sabato 16 gennaio alle 11, nella sede della Cgil in via Emilia 44, in occasione della ricorrenza dei cento anni dalla morte dell’imolese Andrea Costa, avvenuta il 19 gennaio 1910, il primo socialista eletto nel Parlamento italiano, che si è battuto in prima persona per la costituzione della Camera del Lavoro di Imola. All’inaugurazione saranno presenti Valter Galavotti, assessore alla Cultura di Imola e Elisabetta Marchetti, segretaria generale della Cgil imolese.
All’inizio del Novecento solo il 2 per cento della popolazione maschile poteva votare ed era normale che i bambini a 9 anni iniziassero a lavorare. In quegli stessi anni braccianti, contadini, birrocciai o garzoni iniziavano ad associarsi e ad unirsi per difendere diritti e lavoro, grazie a personaggi come Andrea Costa. In periodo si diffusero Leghe e Sindacato, nacquero le prime cooperative come la Galeati o la Coop. Ceramica d’Imola. Sempre in quegli anni, una donna imolese, Argentina Bonetti Altobelli, diventò segretaria di Federterra, una delle categorie più numerose e più sfruttate. Basti pensare che la maggioranza della popolazione lavorava la terra ma solo nel 1920 ottennero la tutela dagli infortuni, l’assicurazione per invalidità o vecchiaia, la disoccupazione.
Spulciando tra le pieghe della storia anche i racconti dimenticati, come il crumiraggio nelle campagne e le battaglie tra le trebbiatrici “rosse” e “gialle”, l’assalto della folla all’Emporio Ferrari o il doposcuola dei maestri socialisti a Pontesanto. Poi arrivano gli anni bui del fascismo e della dittatura, quando le Camere del Lavoro vennero sciolte, molti sindacalisti arrestati e c’era l’obbligo di iscriversi al Sindacato Fascista. Ma il filo rosso del Sindacato non si era spezzato e già due giorni dopo la Liberazione di Imola, il 16 aprile 1945, il Comitato esecutivo della Camera del Lavoro si era ricostituito. Un filo rosso di appartenenza che prosegue fino ai giorni nostri ed è rappresentato nella mostra da una raccolta di tessere della Cgil dal 1945 in poi. Per arrivare, infine, alle pagine più recenti con le foto dei lavoratori e delle lavoratrici che in questi mesi in cui la crisi economica ha sferzato il Paese hanno continuato a battersi per difendere i posti di lavoro e le aziende.
A parte curiosità e storie dimenticate, si scopre come alle volte nelle "radici della storia" siano state scritte pagine di estrema modernità e la lungimiranza. Un esempio per tutti? L’articolo 4 dello Statuto del 1900 dove sta scritto che della Camera del Lavoro possono far parte "tutti gli operai ed operaie del circondario di Imola senza distinzione di nazionalità, fede religiosa, politica ed economica".
La mostra, che raccoglie parte del materiale dell’archivio storico della Cgil di Imola, resterà allestita fino al 3 aprile ed è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12 e dalle 14.30 alle 18, il sabato dalle 9 alle 12.
dal SabatoSeraOnline