30 marzo 2009

Ammortizzatori, le proposte della Cgil

1. Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIGO)

La Cgil propone il biennio 2009/2010 in via straordinaria e temporanea:

§ un aumento fino al raddoppio del numero delle settimane di Cig ordinaria (oggi 13 settimane prorogabili per un massimo di 12 mesi o 52 settimane su 24 mesi per richieste discontinue) a cui poter fare ricorso da parte delle imprese;

§ l’aumento dei massimali retributivi di Cassa Integrazione per renderli effettivamente corrispondenti all’integrazione dell’80% del salario percepito a copertura delle ore perse oltre il 1° mese di intervento della cassa integrazione a vario titolo;

§ riconoscimento dell’integrazione salariale prevista dalla Cigo per tutti i lavoratori apprendisti sospesi dal lavoro;

§ una variazione delle modalità di conteggio delle settimane utilizzate di Cigo (oggi 1 giorno di intervento della Cigo equivale ad una settimana conteggiata), riconvertendo il numero delle settimane in ore;

§ la sospensione della norma (art. 1, c. 9 della legge 223/91) sulla durata massima dei periodi di Cassa Integrazione Ordinaria, Straordinaria e Contratti di solidarietà, che prevede il non superamento complessivo del cumulo di 36 mesi di intervento degli ammortizzatori nell’arco del quinquennio iniziato l’11 agosto 2005 che quindi scade il 10 agosto 2010, al fine di gestire i casi di crisi più acuti in corso;

§ la possibilità di accedere direttamente dalla Cigo ai Contratti di Solidarietà laddove con tale strumento è possibile evitare la riduzione degli organici e quindi determinare condizioni di ripresa del lavoro a tempo pieno.

2. Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS)

Si chiede, in caso di ricorso a questo strumento per crisi, riorganizzazione e ristrutturazione, di:

  • rendere maggiormente agibile la trasformazione della CIGS in Contratto di Solidarietà, con l'obiettivo di salvaguardare il massimo dell’occupazione esistente;
  • favorire, per le situazioni in corso di CIGS e la cui durata si trova in prossimità della scadenza, il riconoscimento di proroghe temporali orientate prevalentemente alla stipula di nuovi Contratti di Solidarietà;
  • modificare il regime dei contratti di solidarietà definiti dall’art. 5, comma 5, della legge 236/93, ovvero per i lavoratori delle imprese escluse dalla 223 (esempio aziende artigiane, aziende con meno di 15 dipendenti, aziende commerciali con meno di 50 dipendenti, ecc.) il quale prevede che la metà dell’integrazione (pari al 50% delle ore non lavorate) sia destinata all’impresa, il che fa scendere la copertura salariale per i lavoratori ad un quarto della retribuzione. Si richiede di superare tale situazione, garantendo al lavoratore il 50% effettivo della retribuzione persa.

3. Cassa Integrazione in deroga

  • La Cgil chiede che sia estesa e riconosciuta per ogni dimensione d’impresa.
  • La Cig in deroga, inoltre, non dovrà essere sottoposta ad alcun vincolo circa il possibile intervento degli Enti Bilaterali.

4. Interventi di sostegno al reddito

Porre immediato rimedio alla crisi di fiducia” che investe quei lavoratori colpiti dalla crisi, con un intervento tangibile di sostegno al reddito. La Cgil propone:

§ il riconoscimento con provvedimento retroattivo dell’integrazione salariale prevista dalla Cig per i lavoratori a termine, stagionali, interinali e co.co.pro, che sono stati licenziati anticipatamente (a partire dal 1° settembre 2008, data sostanzialmente corrispondente all’inizio dell’attuale crisi) rispetto alla durata prevista dei propri contratti di lavoro a copertura dei periodi residui di mancato lavoro;

§ per questi stessi lavoratori, i periodi di lavoro prestati a vario titolo sommati ai periodi intervenuti di integrazione salariale, dovranno essere utili ai fini del riconoscimento e della maturazione del diritto alla disoccupazione ordinaria, speciale o a requisiti ridotti, e dei relativi trattamenti economici;

§ inoltre, per coloro che sono stati assunti per la prima volta nel corso del 2008 e hanno perso il lavoro, si richiede di non considerare il requisito dell’anno di contribuzione nel biennio precedente;

§ per l’indennità di disoccupazione con requisiti ridotti, va rimosso il requisito assicurativo, e presa in considerazione una diversa forma di erogazione dell’indennità, che com’è noto avviene a metà dell’anno successivo. La soluzione potrebbe consistere in un acconto da erogarsi al raggiungimento delle 78 giornate, cui seguirebbe il conguaglio a presentazione della domanda per le ulteriori giornate;

§ modifica per i lavoratori in somministrazione (interinali), degli attuali requisiti d’accesso agli ammortizzatori sociali (90 giorni di anzianità aziendale per la Cig, 12 mesi per la mobilità), che sono di fatto impossibili da raggiungere. Si propone, anche al fine di evitare abusi, che essi siano validi non per l’anzianità aziendale, bensì per l’anzianità di settore della persona;

§ riduzione drastica dei tempi di erogazione da parte dell’Inps dei trattamenti di cassa integrazione per tutti i lavoratori sospesi.

5. Donne

Il documento si conclude con un forte richiamo alla difesa dell’occupazione femminile in quanto il numero delle lavoratrici in cassa integrazione o soggette ai licenziamenti è molto superiore alla percentuale della presenza femminile tra gli occupati dei settori di riferimento. Sono le donne a pagare più di altri i costi della crisi. Per questo bisogna assumere misure di sostegno e di incentivazione specifiche.