16 febbraio 2016

Sig. Governo...la pensione di reversibilità sono contributi dei lavoratori.

Se le pensioni di reversibilità sono una misura assistenziale, dove vanno a finire i contributi che versano i lavoratori?
Il ddl del Governo Renzi sulle pensioni di reversibilità va contrastato con estrema durezza, anche chiamando alla mobilitazione tutte le lavoratrici, i lavoratori, le pensionate e i pensionati. E' inaccettabile che il versamento dei contributi che sostiene il nostro sistema previdenziale pubblico si tramuti, dopo la morte del coniuge, in una misura assistenziale per la vedova (o per il vedovo). Con le norme introdotte dalla Fornero il risparmio previdenziale, stimato dall'INPS  nel periodo 2013-2020, ammonta a circa 80 miliardi di euro, ma per il Governo non è ancora sufficiente: bisogna continuare a colpire i soggetti più esposti della società, lavoratori e pensionati, quelli che subiscono più duramente la crisi, quelli che pagano le tasse e che non se la cavano portando soldi e capitali all'estero in tutti i vari modi possibili. E' sempre più evidente che il Governo vuole fare cassa sulla pelle di chi lavora e di chi ha lavorato e nello stesso stesso tempo vuole distruggere definitivamente il nostro sistema previdenziale a ripartizione alimentato da quei principi solidaristici  su cui poggia la Costituzione italiana. 
(Antonella Raspadori, Segreteria CGIL Emilia Romagna)
Angelo Gentilini, da info Cgil E.R.

15 febbraio 2016

Sostieni lo "Stop alla vendita di armi all' Arabia Saudita"

Bombardano scuole, ospedali, perfino matrimoni: quello che sta facendo l’Arabia Saudita in Yemen è disgustoso. E lo sta facendo con armi vendute da Italia, Europa, Stati Uniti e Canada. Ma tra 24 ore possiamo ottenere l’impensabile: una vittoria storica contro la vendita di armi ai sauditi. Martedì il Parlamento europeo può finalmente decidere se votare un embargo totale sulla vendita di armi all’Arabia, ma la pressione delle lobby e dei sauditi per bloccare il voto è enorme.  Ora più che mai i politici europei devono sentire che da ogni angolo del mondo chiediamo tutti la stessa cosa: resistere e dire “NO” alle atrocità dell’Arabia Saudita. Firma questa campagna urgente per chiedere l’embargo sulle armi e dare tutto il nostro sostegno a chi sta lottando per ottenerlo. Le guerre si fanno finire anche così: smettendo di vendere armi a chi le faFino a pochi anni fa sarebbe stato impensabile, perché i rapporti tra i nostri governi e il regime saudita erano troppo forti. Ma anche per i nostri politici sta diventando sempre più difficile ignorare la totale mancanza di rispetto per i diritti umani da parte del regime. L’Europa è a un passo dal votare un embargo, devono solo capire che tutto il mondo li sta guardando. Una bomba saudita ha ucciso oltre 200 invitati a un matrimonio. Sparano dagli elicotteri sui civili in fuga. È difficile togliersi dalla testa certe immagini, ma è proprio così che le “nostre” armi vengono usate. Lo Yemen si trova in mezzo a una guerra a distanza tra Arabia e Iran, entrambi colpevoli di violenze terrificanti. Questo voto europeo da solo non farà finire la guerra, ma può mandare un messaggio chiaro: non venderemo più armi a un regime che bombarda indiscriminatamente la popolazione civile. E dopo una vittoria così in Europa, potremo passare anche agli altri governi. Il regime saudita non è l’unico a sfruttare questi traffici: i grandi produttori di armi europei stanno guadagnando miliardi grazie al massacro in Yemen! L'Italia è uno dei più grossi esportatori di armi al mondo e l'Arabia è uno dei nostri maggiori clienti. Se non agiamo subito, l'influenza delle grandi aziende sui politici rischia di far continuare questo orrore ancora a lungo. Wael* è un membro di Avaaz in Yemen che finora è riuscito a sopravvivere agli attacchi che ogni giorno colpiscono il suo Paese. Il suo messaggio per tutti noi è che “la storia si ricorderà di chi ha contribuito a portare la pace”. Agiamo subito, per Wael, la sua famiglia, e milioni di altre persone. Partecipa e condividi la campagna, abbiamo poche ore per essere determinanti nel fermare la vendita di armi all’Arabia: secure.avaaz.org/it/saudi_arms_deal_it/= link per firmare la petizione.
Angelo Gentilini, da avaaz.org

14 febbraio 2016

Caro governo... non si fa cassa con le vedove, di Ivan Pedretti.

Alla faccia della lotta alla povertà. Alla Commissione Lavoro della Camera è appena arrivato un disegno di legge delega del governo che contiene un punto molto controverso che agita non poco gli animi di chi un domani potrebbe, suo malgrado, avere diritto alla pensione di reversibilità. Provo a spiegarlo con parole semplici, vista la complessità della materia: secondo questo disegno di legge le reversibilità vengono considerate prestazioni assistenziali e non più previdenziali. Che cosa significa e che cosa comporta tutto questo? Significa che l'accesso alla pensione di reversibilità d'ora in poi sarà legata all'Isee, per il quale conta il reddito familiare e non quello individuale. Di conseguenza il numero di coloro che vi avranno accesso inevitabilmente si ridurrà e saranno tante le persone che non si vedranno più garantito questo diritto. Questo non è solo profondamente ingiusto ma è anche tecnicamente improprio e rischia di aprire un contenzioso anche a livello giuridico. La pensione di reversibilità infatti è una prestazione previdenziale a tutti gli effetti, legata a dei contributi effettivamente versati. Che in molti casi quindi sparirebbero nel nulla, o meglio, resterebbero nelle casse dello Stato. In parole povere una sorta di "rapina" legalizzata. Perpetrata soprattutto ai danni delle donne perché l'età media degli uomini è più bassa e la reversibilità è quindi una prestazione che riguarda soprattutto loro. Donne che oltretutto sarebbero doppiamente colpite perché, come è a tutti noto,hanno una pensione mediamente inferiore a quella degli uomini. E che in futuro rischiano quindi di impoverirsi ulteriormente. Un vero capolavoro, insomma. Uno sfregio che mi auguro possa essere ritirato nella discussione che si aprirà a breve nella Commissione Lavoro. Ne vale del futuro pensionistico di tante persone e della dignità di un governo che non può pensare di fare cassa sulle spalle delle vedove.
(Segretario generale dello Spi-Cgil ) - Angelo Gentilini, da L'HUFFINGTON POST.it del 13 febbraio 2016.

13 febbraio 2016

Lo smog nell'aria è "emergenza cronica" cancerogena.

Il bel tempo insiste e lo smog incombe. Da mesi è questo il leitmotiv in Emilia Romagna. Il 2015 si è concluso, infatti, all'insegna dell'emergenza smog e l'inizio del 2016 non è certo da meno. Tutti i capoluoghi di provincia della nostra regione, fatta eccezione per Cesena, si sono “svegliati” a dicembre con le centraline di fondo urbano e di traffico che registravano quasi ininterrottamente superamenti dell'ormai famoso limite del PM10 di 50 microgrammi per metro cubo da non superare per più di 35 volte in un anno. E nei primi 28 giorni del 2016 Parma ha sforato 8 volte, Reggio Emilia 10, Rimini 12, Modena 13, Ferrara 12, Bologna 8, Piacenza 10, Cesena 6, Ravenna 12, Forlì 8. Più in generale, il 75% delle centraline in Emilia-Romagna hanno registrato superamenti della media giornaliera per più di 35 giorni durante il 2015. Parma, Reggio Emilia e Piacenza restano le realtà più critiche. Un peggioramento netto rispetto alla situazione del 2014, anche alla luce anche del lungo periodo di siccità di fine anno, ma, come indica la serie temporale di sforamenti degli ultimi sette anni, specialmente in città come Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Rimini, non siamo più in una situazione di emergenza straordinaria. Per la qualità dell'aria è doveroso parlare di cronicità o se si vuole di "emergenza cronica". Legambiente ricorda che, al di là dei limiti normativi, “l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell'Organizzazione mondiale della sanità, ha dichiarato il particolato atmosferico cancerogeno per la salute umana e associato spesso ad una maggior incidenza del cancro. Il recente rapporto dell'Agenzia europea dell'ambiente (Aea), ha inoltre ricordato come l'Italia abbia il triste primato nella classifica del numero di morti causati dall'inquinamento dell'aria: più di 84.000 nel solo 2012... Continua a leggere: www.leggilanotizia.it/é-proprio-una-malaria
.......................................................................................................................................
"Smog ad Imola e S.Valentino senza auto" - Aria troppo inquinata e il 14 febbraio in città scatta la prima domenica ecologica della stagione. Previsto lo stop alle auto in tutto il centro abitato imolese dalle 8.30 alle 18.30.
Nonostante nell’ultima settimana i valori di pm10 nell’atmosfera si siano notevolmente ridotti dopo un inizio di 2016 molto difficile (dal 2 febbraio a oggi un solo sforamento ai limiti consentiti contro i 10 del periodo precedente), Imola deve adeguarsi alla volontà della Regione. E poco importa se, sotto l’Orologio, il Comune si sia sempre rifiutato di far scattare restrizioni particolari durante questa fase di emergenza smog. Cosa che, per esempio, Bologna ha invece fatto, sebbene si trovasse in condizioni molti simili a quelle di Imola. Le domeniche ecologiche rientrano infatti nelle misure previste dal programma ‘Liberiamo l’aria’, in attuazione del piano integrato varato dall’ente di viale Aldo Moro. Piano che, nelle intenzioni della giunta guidata da Stefano Bonaccini, prevede l’eliminazione dei giovedì di blocco attraverso la limitazione strutturata delle sole tipologie di mezzi più inquinanti..... www.ilrestodelcarlino.it/imola/domenica limitazioni traffico per smog  
Angelo Gentilini, da: leggilanotizia.it - ilrestodelcarlino.it

12 febbraio 2016

E' da rivedere il piano lavoro "Garanzia giovani"

"Lavoro con Garanzia giovani da 3 mesi, aspetto 1.000 euro ma non vedo ancora niente, intanto pago i mezzi pubblici per andare in ufficio". "Mi hanno presa come barista, in realtà faccio la donna delle pulizie". "Lavoro da cinque mesi e sto ancora aspettando il primo stipendio". "Mi hanno offerto un tirocinio formativo: pulire i tavoli e friggere le patatine". Tante voci sono arrivate alla nostra redazione, sulla scia dell'articolo "Storia di Giulia, vittima di Garanzia giovani".Abbiamo pubblicato la storia circa un anno fa. L'abbiamo rilanciata sui social network lo scorso 6 febbraio, considerandola sempre attuale. E' stato record di contatti: oltre 7.000 condivisioni, oltre 23.000 pagine viste nell'arco di 24 ore. La vicenda di Giulia è diventata virale, molti si sono riconosciuti e - sotto forma di commento - hanno scelto di raccontare la loro esperienza. Così si è scoperchiato un vaso di Pandora sulle tante situazioni simili: ragazzi in teoria avviati al lavoro, in realtà con paghe basse e sempre in ritardo, senza particolare formazione, con aspettative tradite e mandati via dalle aziende allo scadere della "garanzia". Garanzia giovani, come noto, è l'applicazione del governo italiano del piano europeo di Youth Guarantee, il programma di avviamento al lavoro per ragazzi tra 15 e 29 anni. Prevede 35 ore di lavoro settimanali, in tutto 140 al mese, con stipendio pagato dalla Regione attraverso l'Inps. Un piano presentato dall'esecutivo a giugno 2014 con toni entusiasti ("Abbiamo le prime 600 offerte di lavoro e sono 600 volte contento", disse il ministro Poletti), in breve passato in sordina e scomparso dal dibattito pubblico. Oggi non se ne parla, ma il piano continua a mietere vittime e si è lasciato dietro macerie.....
Continua...www.rassegna.it/articoli/garanzia-giovani-la-voce-dei-ragazzi-delusi
Angelo Gentilini, da www.rassegna.it

11 febbraio 2016

Sabato 13 febbraio ad Imola "One Billion Rising".

One Billion Rising è una manifestazione mondiale di lotta contro la violenza maschile sulle donne, sulle bambine e sulle ragazze. Negli anni scorsi, dal 2013 in poi, abbiamo riempito le piazze di tutto il mondo per danzare il nostro desiderio di autodeterminare liberamente le scelte della nostra vita. Quest’anno, sabato 13 febbraio a Imola, la danza non ci basta più. Vogliamo un CORTEO FEMMINISTA fatto di donne di tutte le età, le origini, le classi sociali, che faccia sentire il nostro rifiuto della guerra, dei fondamentalismi e di tutte le violenze e le ingiustizie che ricadono sulla nostra pelle perchè siamo donne. Il corteo culminerà in Piazza Matteotti, dove danzeremo ancora una volta sulle note di Break The Chain.
Programma: 
Ore 16: RITROVO in Piazzale Marabini, davanti alla rotonda dedicata alle donne che con coraggio e sacrificio fecero la Resistenza. Ore 16.30: PARTENZA DEL CORTEO 
Ore 18: ARRIVO IN PIAZZA MATTEOTTI E DANZA contro la violenza maschile sulle donne, il sessismo e i fondamentalismi
Trama di Terre/Centro Interculturale delle donne e Centro Antiviolenza
Officine di Genere-Coordinamento donne CGIL e SPI-CGIL Imola-UDI Imola
Angelo Gentilini, da info Cgil Imola.

10 febbraio 2016

E' stato rinnovato il contratto dell’Industria alimentare.

flaiDopo una lunga trattativa, il 5 febbraio è stato rinnovato il contratto dell’Industria alimentare, che interessa oltre 400mila lavoratori in Italia e circa 250 nel circondario imolese, dipendenti di aziende del settore come Comellini, Lem Carni, Teapak, Carnigest, Cantine Brusa.

«Si tratta di un risultato importante – commenta Liviana Giannotti, segretaria generale Flai-Cgil Imola – che conferma innanzitutto l’importanza e il valore del contratto nazionale di lavoro, strumento di tutela dei diritti normativi e salariali di lavoratrici e lavoratori. Questo rinnovo garantisce un aumento salariale di 105 euro mensili, risultato non scontato vista la posizione iniziale della controparte che si era dichiarata non intenzionata a concedere aumenti».
Leggi tutto: www.cgilimola.it/flai/rinnovato-il-contratto-dellindustria-alimentare/2016/
Angelo Gentilini, da info Cgil Imola.

Esodati... è in arrivo la settima salvaguardia.

La legge di stabilità 2016 ha previsto una settima salvaguardia che consentirà a 26.300 lavoratori cosiddetti esodati, suddivisi in varie categorie, di accedere alla pensione con i requisiti previsti dalla normativa ante Fornero.
Per usufruire di queste salvaguardie è necessario presentare la domanda entro e non oltre il 1° marzo 2016.
La norma contiene alcune importanti novità, quali l'estensione anche ai fruitori di disoccupazione speciale edile e a lavoratori provenienti da aziende cessate o interessate da procedure concorsuali.
In estrema sintesi e per titoli la salvaguardia comprende:
- 6300 lavoratori collocati in mobilità ordinaria con accordi governativi e non stipulati entro il 31/12/2012 o in TSE (trattamento speciale edile) con cessazione rapporto di lavoro 31/12/2014 ovvero al 31/12/2012 ed anche versamenti volontari;
- 9000 lavoratori autorizzati ai versamenti volontari in data antecedente il 4/12/2011 lett. a) e f) art.1 c. 194 L.147/13;
- 6000 lavoratori cessati per accordi individuali o collettivi, o con risoluzione unilaterale;
- 2000 lavoratori in congedo straordinario nel 2011 per assistere figli con disabilità grave;
- 3000 lavoratori con contratto a tempo determinato esclusi OTI e stagionali.
La settima salvaguardia può rappresentare inoltre l'occasione di rientrare per coloro che erano stati esclusi dalle precedenti a causa della decorrenza di pensione successiva al 06/01/2016.
Data la complessità della norma, che prevede il verificarsi di vari requisiti contemporaneamente, e il termine tassativo di presentazione delle istanze entro e non oltre il prossimo 1° marzo, pena la decadenza, è fondamentale che gli interessati si rivolgano al più presto alle sedi del Patronato INCA.
Angelo Gentilini, da info Cgil, www.cgilparma.it/CGILPR_pubblico/comunicato .

09 febbraio 2016

La morte di Giulio scopre cecità e troppi compromessi.

La nostra cecità e la nostra ipocrisia sono il frutto dei troppi compromessi che abbiamo accettato in nome del realismo e degli imperativi della geopolitica. 
(di Pierluigi Battista, da il Corriere della Sera.)
Che al Cairo spadroneggiassero gli squadroni della morte, gli egiziani non hanno purtroppo dovuto aspettare il martirio di Giulio Regeni per saperlo. I ciechi eravamo noi, con la nostra accondiscendenza per un regime oppressivo e dispotico, ma che tutti sentiamo come un argine al fanatismo jihadista dei Fratelli Musulmani. È la contraddizione dell’Occidente: non rompere i rapporti con le tirannie per scongiurare il pericolo maggiore incarnato dall’Isis. Perciò facciamo finta di non vedere le torture nelle segrete del Cairo. Ignoriamo gli impiccati che nelle grandi piazze di Teheran pendono dalle gru, solo perché erano dissidenti, o omosessuali. Non vogliamo capire che gli ultimi disperati in fuga da Aleppo in Siria scappano dagli orrori provocati da Assad, stavolta. Mettiamo il velo sulle nostre ipocrisie e sulle nostre convenienze. E ci risvegliamo solo quando a essere colpiti siamo direttamente noi. Questa cecità è il frutto dei troppi compromessi che, in nome del realismo e degli imperativi della geopolitica, sono stati in questo drammatico frangente storico, il terreno di cedimento sui valori della democrazia, della libertà, del rispetto dei diritti umani fondamentali. Abbiamo liquidato come fisime da «anime belle», debolezze idealistiche che non tengono minimamente conto delle rudi leggi dell’economia e della politica internazionale, le preoccupazioni sulla terrificante ferocia di chi è nostro «alleato» nella battaglia contro i decapitatori schiavisti del Califfato. Ogni tanto ci risvegliamo. Certo, quaranta esecuzioni esibite in Arabia Saudita sono veramente un orrore indigeribile, specialmente all’inizio dell’anno, ma per non più di 24 ore di indignazione. Certo, 17 miliardi sono una cifra sufficiente per occultare la repressione che regna in Iran, ma che vergogna, almeno per un giorno. Certo, fa impressione la spaventosa quantità di morti ammazzati, oltre 250 mila in pochi anni, da parte delle truppe di Assad, spalleggiato da un altro campione democratico come Putin. Ma vuoi mettere il realismo della necessità? Vuoi mettere quanto sia più importante della democrazia e dei diritti umani violati la guerra globale contro il Califfo? Vuoi mettere il «male principale» contri questi mali «secondari» di cui in fondo fanno le spese solo loro, non noi? Qualche volta, però, l’orrore arriva a colpire anche noi. Un nostro ragazzo, un ricercatore curioso e intelligente come Giulio Regeni viene trucidato in circostanze ancora non del tutto chiarite e siamo colpiti da uno choc, costretti a vedere ciò che volevamo nascondere..... 
Continua a leggere: micromega-online/il-dilemma-occidentale-accettare-alleati-inevitabili/
Angelo Gentilini, da micromega-online.

08 febbraio 2016

Fonti energetiche eco-rinnovabili in movimento.

In Francia un migliaio di chilometri di strade saranno ricoperti di pannelli che produrranno energia elettrica per l'8 per cento dei francesi. L’annuncio è di pochi giorni fa ed è stata la stessa Ségolène Royal, ministro dell’ecologia e dell’energia, a riferirlo: il Governo intende ricoprire 1000 chilometri di strade con pannelli fotovoltaici nei prossimi cinque anni, per fornire energia elettrica a milioni di francesi. Secondo il sito ufficiale della ditta Colas, azienda produttrice della tecnologia, 1 chilometro di strada “solarizzata” sarebbe in grado di produrre l’elettricità necessaria per garantire l’illuminazione pubblica di una cittadina di 5000 abitanti, mentre una volta completato, il progetto potrebbe coprire la domanda di elettricità dell’8 per cento dei francesi. La tecnologia prevede di applicare dei sottili pannelli di silicio policristallino di circa 7 millimetri di spessore al manto stradale esistente. La strada solare, o meglio la Wattway (letteralmente “strada di watt”) sarà resistente ai mezzi pesanti e in grado di mantenere la trazione, anche in caso di pioggia. L’azienda, che ha sviluppato il prodotto per circa cinque anni e l’ha sperimentato in due cittadine francesi, ha presentato il sistema lo scorso ottobre. Il progetto ricorda molto la prima strada solare costruita in Olanda lo scorso anno, la Solar Road, che in circa tre mesi di operatività ha prodotto 3 mila kWh di energia elettrica.... Leggi tutto su questo e su altri progetti eco-energetici: www.lifegate.it/stile-di-vita/francia-chilometri-strade-solari
Angelo Gentilini, da www.lifegate.it