07 agosto 2015

"Legalità e lavoro in Emilia Romagna"

Nel Patto per il lavoro, sottoscritto il 20 luglio scorso dalla Regione Emilia-Romagna con le istituzioni locali, le università, le parti sociali datoriali e sindacali, il forum del terzo settore, il nesso “Legalità e lavoro” è uno dei sei ambiti di intervento prioritario individuati per il rilancio dello sviluppo e dell’occupazione nella regione. Attraverso il patto ci si propone, in particolare, di «contrastare ogni tentativo di infiltrazione nell’economia legale da parte della criminalità organizzata e la negazione di diritti fondamentali nel lavoro, agendo su appalti, anticorruzione e gestione dei beni sequestrati e confiscati».
LA COMPLESSITA' DEI FENOMENI DI ILLEGALITA'
GLI STRUMENTI DI CONTRASTO ALL'ILLEGALITA'
GLI APPALTI
BENI CONFISCATI ALLE MAFIE
Leggi tutto: emilia-romagna-la-legalita-al-centro-del-patto-per-il-lavoro
di Silvia Borelli - Diritto del lavoro, Università di Ferrara.
 e Vittorio Mete - Sociologia dei fenomeni politici, Università Magna Græcia di Catanzaro.
Angelo Gentilini, da www.rassegna.it

06 agosto 2015

" Il pilota di Hiroshima "

Fuori nel mondo chissa dove
o su nel cielo fra gli eterni eroi
ma nel fondo di un profondo eterno
vive un uomo vive il suo inferno
la sua bocca piu non parla
le sue notti non le dorme piu’
sta nascosto dietro il suo pensiero
muore un uomo muore senza vero
il pilota di hiroshima
un duro alla maniera di jon waine
raiband scuri il lavoro era guerra
ma negli occhi
quel bimbo sulla terra
fuori nel mondo chissa dove
nel riflesso del cielo nello stagno
striscia ancora la scia di vapore
del suo aereo e di quelle ore

.....musica..
il pilota di hiroshima
un duro alla maniera di jon waine
raiband scuri il lavoro era la guerra
ma negli occhi quel bimbo sulla terra
sente battere le ali
sente il freddo tutto intorno a se
vede luci di luce piu abbagliante
di quel sole
esploso in un istante.
https://www.youtube.com/watch?v=1Y51poXSJ8g&feature=youtu.be

(Nomadi Carletti-Daolio )
Angelo Gentilini

"70 anni fa il crimine di guerra su Hiroscima e Nagasaki"

bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki in Giappone furono due attacchi nucleari operati sul finire della Seconda guerra mondialeIl mattino del 6 agosto 1945 alle 8:15, l'Aeronautica militare statunitense sganciò la bomba atomica "Little Boy" sulla città giapponese di Hiroshima, seguita tre giorni dopo dal lancio dell'ordigno "Fat Man" su Nagasaki. Il numero di vittime dirette è stimato da 100 000 a 200 000, quasi esclusivamente civili. Per la gravità dei danni diretti ed indiretti causati dagli ordigni, per le implicazioni etiche comportate dall'utilizzo di un'arma di distruzione di massa e per il fatto che si è trattato del primo e unico utilizzo in guerra di tali armi, i due attacchi atomici vengono considerati gli episodi bellici più significativi dell'intera storia dell'umanità. Il ruolo dei bombardamenti nella resa dell'Impero giapponese, così come gli effetti e le giustificazioni, sono stati oggetto di innumerevoli dibattiti. Negli Stati Uniti prevale la posizione secondo cui i bombardamenti atomici sarebbero potuti servire ad accorciare la Seconda guerra mondiale di parecchi mesi, risparmiando le vite dei soldati (sia alleati sia giapponesi) e dei civili, destinati a perire nelle operazioni di terra e d'aria nella prevista invasione del Giappone. In Giappone, l'opinione pubblica, invece, tende a sostenere come i bombardamenti siano crimini di guerra perpetrati per accelerare il processo di resa del governo militare giapponeseAltri sostengono che essi non potessero essere giustificati solo da una vittoria sul fronte giapponese ormai vicino alla resa ma che fossero una dimostrazione di potenza verso quello che si profilava come il nuovo nemico, ovvero l'URSS che preparava l'invasione all'arcipelago nipponico proprio nei giorni successivi al bombardamento. Altri ancora aggiungono alle motivazioni quella di testare la potenza dell'ordigno costato miliardi di dollari su una città, e ciò spiegherebbe i due bombardamenti in cui si usarono le due tipologie di bomba prodotte. Universalmente condivisa è comunque la presa di coscienza della gravità dell'evento, che non è più stato replicato.
Angelo Gentilini, da info Wikipedia.org

05 agosto 2015

" La simpatica e azzeccata vignetta!!!!! "

Mi scusi Sig. Ministro Poletti e Giuliano vecchio conoscente e compagno di partito (PCI), ma con tutto il rispetto per il Suo attuale ruolo istituzionale e per la vecchia e comune militanza partitica, questa è troppo simpatica e la devo per forza condividere, anche Lei/tu capirà/capirai che ci sta.
Angelo Gentilini

Un libro attuale..."Ripartiamo dal lavoro".

La crisi e la cultura neoliberista pongono il lavoro, e la sua qualità, sotto una
pressione formidabile, alla quale le diverse forze sociali e politiche non sembrano riuscire a contrapporre misure di governo adeguate. In un periodo ad alta e crescente disoccupazione, la qualità del lavoro sembra coincidere con la sola possibilità di essere occupato, mettendo in secondo piano tutte le dimensioni materiali ed immateriali che dal lavoro discendono, e rischiando di stralciare da qualsiasi agenda politica la centralità del lavoro come espressione valoriale del Sè. Qualsiasi gesto di riscatto politico e sociale deve necessariamente passare dal lavoro e dal rilancio della sua qualità, in quanto il lavoro non genera solo retribuzione, ma concorre anche allo sviluppo di una identità professionale, sociale e umana. Si può ancora “ripartire dal lavoro”? Esistono le condizioni perché il lavoro possa uscire da una funzione meramente strumentale e veda valorizzata la dimensione identitaria? È possibile ancora abbracciare un concetto di soddisfazione sul lavoro che sappia coniugare la sfera del lavoro e quella della cittadinanza? Tre sono le parole-chiave su cui i contributi di questo libro si sviluppano e da cui è possibile trarre delle risposte: autonomia, riconoscimento e partecipazione. Contrariamente agli schemi interpretativi tradizionali, è anche agendo sulle dimensioni immateriali della qualità di lavoro che si produce un diffuso miglioramento delle condizioni di lavoro. La soddisfazione sul lavoro è un concetto soggettivo e la sua misurazione può essere realizzata solo ponendo a confronto le condizioni reali con le aspettative individuali portando in primo piano la soggettività del lavoratore, ovvero dando voce ai lavoratori e lavoratrici. Da una indagine sulla percezione dei lavoratori/trici sulle condizioni di lavoro condotta nel corso del 2011 nasce l’idea di questo libro per contribuire a riportare la qualità del lavoro al centro del dibattito pubblico e per rilanciare la partecipazione come leva per la soddisfazione sul lavoro.
AUTORI
Davide Dazzi è ricercatore dell’Ires Emilia-Romagna dal 2008. Ha recentemente pubblicato, con Daniele Dieci, Le condizioni di lavoro dei giovani tra rilevazione oggettiva e percezione soggettiva, in "Sociologia del Lavoro", n. 130/2013, ed è autore degli articoli Il delegato sindacale come termometro sociale, in "Quaderni di Rassegna sindacale", n. 2/2013, e Gli effetti benefici della partecipazione, in "Prisma", n. 2/2012.
Cesare Minghini è presidente dell’Ires Emilia-Romagna dal 2002, dopo una lunga carriera come sindacalista in Cgil. Dal 2009 è direttore editoriale della rivista dell’istituto “ERE-Emilia-Romagna-Europa”. È autore, con Federico Chicchi, del volume Quali alleanze? Giovani e sindacato di fronte alla frantumazione del lavoro, Roma, Ediesse, 2011.
Angelo Gentilini

04 agosto 2015

"Ultimi e negativi dati Istat sull'occupazione"

Questi sono gli ultimi dati Istat, che purtroppo danno ragione e sostegno alle tesi della Cgil e dovrebbe far riflettere chi non ha occhi per vedere, orecchie per sentire e gioca solo una partita di parte e a volte anche con il colore della maglia sbagliato. Sarà pur ora che con "onestà intellettuale" si inizi a vedere, ad ascoltare e a confrontarsi con chi da anni su questi temi ci lavora con l'obiettivo di costruire un modello di sviluppo realmente sostenibile e per il bene comune e contro lo spropositato arricchimento di pochi.
ANALISI / Avere ragione non sempre fa piacere. Anche se è quello che ci capita in questi giorni, soprattutto dopo la pubblicazione degli ultimi dati Istat sull’ occupazione. Essi confermano che l’effetto dei provvedimenti sul lavoro è svanito con la stessa velocità con la quale era nato e che in fatto di disoccupazione continuiamo a mietere record.
Approfondisci: http://www.rassegna.it/articoli/2015/08/04/124232/il-dato-di-aprile-un-effetto-bolla
Angelo Gentilini, da www.rassegna.it

"Quando fecero esplodere il treno Italicus"

La strategia del terrore e delle stragi ha portato morti e feriti ovunque, ma io penso che abbia prodotto anche degli enormi danni sociali e alla qualità della nostra democrazia. (Angelo Gentilini Spi Cgil Imola)
E' la notte tra il 3 e il 4 agosto. Vicino Bologna viene fatto esplodere il treno Italicus. Muoiono in 12.Noi non dimentichiamo. (Spi Cgil Nazionale)
Angelo Gentilini

03 agosto 2015

"La Verità e Libertà è Democrazia, ieri, oggi, domani, sempre"

" 2 agosto 1980", questa è la foto di Angela Fresu, la più giovane delle 85 vittime della strage fascista pianificata e perpetuata alla Stazione di Bologna. Ecco che allora guardando e riguardando questa foto mi viene spontaneo affermare che: "Un Paese senza verità e giustizia non può essere un paese democratico e perciò mi auguro e spero che un giorno torneranno i Partigiani e vi spazzeranno via come han fatto i nostri nonni e padri che salirono nei monti a combattere per la nostra libertà e democrazia. Partigiani sempre, la Resistenza continua, intellettuale, culturale, sociale, economica, politica, mediatica, abbiamo assolutamente bisogno di una nuova Resistenza e Liberazione dalle forze che nel nostro Bel Paese non vogliono la verità e le verità, perchè la verità farebbe tanto bene a tutti noi, ma tanto male a loro. Un popolo che non conosce la propria storia è un popolo con futuro incerto".
Angelo Gentilini
Signori, non ho parole, siamo di fronte all'impresa più criminale che sia mai avvenuta in Italia.
(Sandro Pertini, Bologna, ‪#‎2agosto‬ 1980)
"Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi. "  

(Primo Levi, Se questo è un uomo, 1947)


02 agosto 2015

"Le vittime furono 85, la più giovane di 3 anni e la più vecchia di 86"

A 35 ANNI DALLA STRAGE FASCISTA alla STAZIONE di BOLOGNA
NOI NON DIMENTICHIAMO!

Le vittime furono 85, la più giovane di 3 anni (Angela Fresu) e la più vecchia di 86 anni (Antonio Montanari); qui sotto l'elenco dei nomi con a fianco l'età:
Antonella Ceci, 19
Angela Marino, 23
Leo Luca Marino, 24
Domenica Marino, 26
Errica Frigerio, 57
Vito Diomede Fresa, 62
Cesare Francesco Diomede Fresa, 14
Anna Maria Bosio, 28
Carlo Mauri, 32
Luca Mauri, 6
Eckhardt Mader, 14
Margret Rohrs, 39
Kai Mader, 8
Sonia Burri, 7
Patrizia Messineo, 18
Silvana Serravalli, 34
Manuela Gallon, 11
Natalia Agostini, 40
Marina Antonella Trolese, 16
Anna Maria Salvagnini, 51
Roberto De Marchi, 21
Elisabetta Manea, 60
Eleonora Geraci, 46
Vittorio Vaccaro, 24
Velia Carli, 50
Salvatore Lauro, 57
Paolo Zecchi, 23
Viviana Bugamelli, 23
Catherine Helen Mitchell, 22
John Andrew Kolpinski, 22
Angela Fresu, 3
Maria Fresu, 24
Loredana Molina, 44
Angelica Tarsi, 72
Katia Bertasi, 34
Mirella Fornasari, 36
Euridia Bergianti, 49
Nilla Natali, 25
Franca Dall'Olio, 20
Rita Verde, 23
Flavia Casadei, 18
Giuseppe Patruno, 18
Rossella Marceddu, 19
Davide Caprioli, 20
Vito Ales, 20
Iwao Sekiguchi, 20
Brigitte Drouhard, 21
Roberto Procelli, 21
Mauro Alganon, 22
Maria Angela Marangon, 22
Verdiana Bivona, 22
Francisco Gómez Martínez, 23
Mauro Di Vittorio, 24
Sergio Secci, 24
Roberto Gaiola, 25
Angelo Priore, 26
Onofrio Zappalà, 27
Pio Carmine Remollino, 31
Gaetano Roda, 31
Antonino Di Paola, 32
Mirco Castellaro, 33
Nazzareno Basso, 33
Vincenzo Petteni, 34
Salvatore Seminara, 34
Carla Gozzi, 36
Umberto Lugli, 38
Fausto Venturi, 38
Argeo Bonora, 42
Francesco Betti, 44
Mario Sica, 44
Pier Francesco Laurenti, 44
Paolino Bianchi, 50
Vincenzina Sala, 50
Berta Ebner, 50
Vincenzo Lanconelli, 51
Lina Ferretti, 53
Romeo Ruozi, 54
Amorveno Marzagalli, 54
Antonio Francesco Lascala, 56
Rosina Barbaro, 58
Irene Breton, 61
Pietro Galassi, 66
Lidia Olla, 67
Maria Idria Avati, 80
Antonio Montanari, 86.

Angelo Gentilini, da info stampa.

01 agosto 2015

"Stazione di Bologna: 2 agosto 1980 - 2 agosto 2015"

Cgil, Cisl e Uil invitano le lavoratrici, i lavoratori, le pensionate e i pensionati, l'intera Comunità cittadina a stringersi attorno alle famiglie delle vittime e a partecipare alla manifestazione commemorativa della strage del 2 Agosto 1980, per testimoniare ancora una volta l'impegno, la volontà e la forza della memoria di tutti per la verità e la giustizia.
Dalla commemorazione del 35° della strage del 2 agosto, per un argine solidale contro ogni forma di terrorismo, per la pace e la verità una rinnovata azione politica di tutte le realtà istituzionali, politiche e sociali.
Programma commemorazione del 2 agosto 2015 a Bologna: 
Ore  9,15: Piazza Nettuno - concentramento corteo.
Ore 10,10: Manifestazione in Piazza Medaglie D'Oro.

A 35 ANNI  DALLA  STRAGE  FASCISTA alla STAZIONE di BOLOGNA
NOI   NON   DIMENTICHIAMO!
Angelo Gentilini, da comunicato Cgil Cisl Uil Bologna.