Buon Ferragosto con Amicizia, Amore, Pace, Serenità!!!
Angelo Gentilini
L'eccidio di Sant'Anna di Stazzema fu un crimine di guerra nazifascista compiuto dai soldati tedeschi di tre compagnie della 16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer-SS", comandata dal Gruppenführer Max Simon[1] e da collaborazionisti italiani della Repubblica Sociale Italiana (RSI).
All'alba del 12 agosto 1944 tre reparti circondarono l'abitato di Sant'Anna (una frazione di Stazzema, Provincia di Lucca, Toscana), mentre un quarto si attestava più a valle, sopra il paese di Valdicastello, per bloccare ogni via di fuga. Nonostante agli inizi del mese Sant'Anna fosse stata dichiarata zona bianca dai tedeschi, in grado cioè di accogliere popolazione civile sfollata, in poco più di tre ore furono massacrate 560 persone, tra cui molti bambini. Come accertò la magistratura militare italiana non si trattò di rappresaglia in risposta a una determinata azione del nemico, ma si trattò di un atto terroristico premeditato e curato in ogni dettaglio per annientare la volontà della popolazione, soggiogandola grazie al terrore. L'obiettivo era quello di distruggere il paese e sterminare la popolazione per rompere ogni collegamento fra i civili e le formazioni partigiane presenti nella zona.
Clicca il link per approfondire... wikipedia.org/wiki/Eccidio_di_Sant%27Anna_di_Stazzema
Programma 81' anniversario... www.anpi.it/81deg-anniversario-della-strage-di-santanna-di-stazzema
«Arrivarono improvvisamente, ci presero, io non volevo andare, ma uno di essi mi dette un pugno e mi gettò a terra, mi rialzai, ma lui mi dette un altro pugno». Così ricorda Cesira Pardini, una delle poche sopravvissute alla strage di Sant’Anna di Stazzema, quel 12 agosto 1944. Una pagina di storia ripercorsa dallo speciale di Rai Cultura “Sant’Anna di Stazzema. La memoria dopo l’oblio”, di Riccardo Sansone con la regia Agostino Pozzi, in onda martedì 12 agosto alle 23.10 su Rai Storia nell’anniversario dell’eccidio. ( www.rai.it/ufficiostampa )
Angelo Gentilini, da info www.anpi.it // wikipedia.org // www.rai.it/ufficiostampa
Il disastro di Marcinelle avvenne la mattina dell'8 agosto 1956 nella miniera di carbone Bois du Cazier di Marcinelle, in Belgio. Si trattò d'un incendio, causato dalla combustione d'olio ad alta pressione innescata da una scintilla elettrica. L'incendio, sviluppatosi inizialmente nel condotto d'entrata d'aria principale, riempì di fumo tutto l'impianto sotterraneo, provocando la morte di 262 persone delle 274 presenti, di cui 136 emigranti italiani. L'incidente è il terzo per numero di vittime tra gli italiani all'estero dopo i disastri di Monongah e di Dawson. Il sito Bois du Cazier, oramai dismesso, fa parte dei patrimoni storici dell'UNESCO.
Antefatti: L'industria belga fu scarsamente intaccata dagli effetti distruttivi della seconda guerra mondiale; tuttavia il Belgio, paese di dimensioni modeste, si ritrovò con poca manodopera disponibile. Ciò fece aumentare la richiesta di manodopera da parte del Belgio, soprattutto per il lavoro in miniera. Il 23 giugno 1946 fu firmato il Protocollo italo-belga che prevedeva l'invio di 50.000 lavoratori in cambio di carbone. Nacquero così ampi flussi migratori verso il paese, uno dei quali, forse il più importante, fu quello degli italiani verso le miniere belghe. Nel 1956 fra i 142 000 minatori impiegati, 63 000 erano stranieri e fra questi 44 000 erano italiani.
Il corso degli eventi: Cronologia dei fatti come stabiliti dal "Rapport d'Enquête".I bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki furono due attacchi nucleari attuati dagli Stati Uniti d'America contro il Giappone, rispettivamente il 6 e il 9 agosto 1945, sul finire della seconda guerra mondiale.
La mattina del 6 agosto 1945, alle ore 8:15, l'aeronautica militare statunitense sganciò la bomba atomica Little Boy sulla città di Hiroshima, cui fece seguito, tre giorni dopo, lo sgancio della bomba atomica Fat Man su Nagasaki.
Le due missioni causarono in totale un numero di vittime dirette stimato fra le 150 000 e le 220 000 persone, quasi esclusivamente civili.
Per la gravità dei danni causati, diretti e indiretti, e per le implicazioni etiche a essi correlate, si è trattato del primo e unico utilizzo in guerra di tali armi. Ciò nonostante, nel secondo dopoguerra lo sviluppo tecnico delle bombe atomiche non si è fermato e ha anzi registrato una forte impennata, portando alla produzione di testate nucleari sempre più sofisticate; durante la guerra fredda in particolare, più volte le contingenze politico-economiche internazionali si sono avvicinate pericolosamente a un nuovo impiego di queste armi.
Approfondisci... wikipedia.org/wiki/Bombardamenti_atomici_di_Hiroshima_e_Nagasaki
Angelo Gentilini
Approfondisci info: wikipedia.org/wiki/Strage_di_Bologna
Angelo Gentilini
Clicca il link per approfondire: www.comune.bologna.it/2-agosto-2025
Angelo Gentilini, da info www.comune.bologna.it
PERDIRVI rock band in Concerto Resistente il 25 luglio, ore 20.15,
a Ponticelli di Imola con brani inediti sulla Resistenza
e socialità imolese e storiche cover resistenti.
Angelo Gentilini, da info Anpi e Cgil Imola www.facebook.com/cgilimola
Angelo Gentilini
In tanti affermano: "Ah se ci fosse ancora Berlinguer... ecc..ecc...", e allora è bene che si leggano le sue idee e proposte e se ci si allinea è anche politicamente ancora molto utile e necessario.
Dal libro, “La Solitudine di Berlinguer”, di Adriano Guerra, evidenzio un passaggio: Dicembre 1974, Assemblea Comitato Centrale del PCI, inAngelo Gentilini
“ISRAELE HA OCCUPATO ED OCCUPA TERRITORI ALTRUI. ORA IO QUESTO VORREI DIRE AL POPOLO DI ISRAELE. SIAMO SEMPRE STATI AL SUO FIANCO, AL FIANCO DEGLI EBREI QUANDO ERANO PERSEGUITATI; MA GLI EBREI NON SONO STATI PERSEGUITATI, PRIMA DI AVERE UNO STATO, NELL’ ORIENTE, DAGLI ARABI. SONO STATI PERSEGUITATI IN EUROPA, DAGLI EUROPEI. E FINALMENTE, POI, DOPO LA PRIMA GUERRA MONDIALE, EBBERO UN TERRITORIO ED UNA PATRIA. E QUINDI ANCHE UN TERRITORIO ED UNA PATRIA, A MIO AVVISO, DEVONO AVERE I PALESTINESI, ALTRIMENTI NON VI SARA’ MAI PACE NEL MEDIO ORIENTE. E ABBIAMO RAGIONE DI PREOCCUPARCENE, PERCHE’ DA UN PICCOLO INCENDIO PUO’ DERIVARE UN PIU’ VASTO INCENDIO, E DAI CONFLITTI CHE SI SVOLGONO NEL MEDIO ORIENTE POTREBBE DOMANI ACCENDERSI QUELLA CHE E’ LA TERZA GUERRA MONDIALE. SAREBBE LA FINE DELL’ UMANITA’”.
Clicca per vedere il video messaggio di Sandro Pertini: https://www.youtube.com/shorts
Angelo Gentilini, da info stampa e youtube
Il 7 giugno 1984, in vista delle imminenti elezioni europee, Berlinguer tenne un comizio in piazza della Frutta a Padova. Durante l'intervento, mentre si apprestava a pronunciare la frase «Compagni, lavorate tutti, casa per casa, strada per strada, azienda per azienda!», fu colpito da un ictus che lo costrinse a una pausa. Pur palesemente provato dal malore, Berlinguer continuò il discorso fino alla fine, nonostante la folla, dopo i cori di sostegno, urlasse: «Basta, Enrico!». Alla fine del comizio rientrò in albergo, dove si addormentò sul letto della sua stanza, entrando subito in coma. Dopo il consulto con un medico, venne trasportato all'ospedale di Padova e ricoverato in condizioni drammatiche.
Morì quattro giorni dopo, l'11 giugno, a causa di un'emorragia cerebrale. Il comunicato del sovrintendente sanitario affermò che il politico sardo era venuto a mancare alle ore 12:45.
Il Presidente della Repubblica Sandro Pertini, che si trovava già a Padova per ragioni di Stato, si recò in ospedale per constatare le condizioni di Berlinguer. Fece in tempo a entrare in stanza per vederlo e baciarlo sulla fronte. S'impose, poche ore dopo il decesso, per trasportare la salma sull'aereo presidenziale, dicendo:Al suo funerale, svoltosi a Roma il 13 giugno, partecipò più di un milione di persone: mai nell'Italia repubblicana si era avuta una manifestazione di tale ampiezza nei confronti di una figura politica. Erano presenti sul palco numerose figure istituzionali e politiche internazionali, in special modo dell'area comunista (tra di essi Gorbačëv, ZhaZiyang, Arafat, Carrillo, Marchais), ma anche di altre estrazioni come il laburista Piet Dankert, oltre che larga parte della scena politica e istituzionale italiana.
Commovente fu il saluto di Pertini: il presidente si chinò con la testa sopra la bara, baciandola tra gli applausi dei presenti. Sonori fischi, che ricambiavano quelli ricevuti da Berlinguer al congresso socialista, si levarono invece quando Nilde Iotti citò il presidente del Consiglio Bettino Craxi, al quale nell'ospedale di Padova era stata impedita da Marco Berlinguer la visita al capezzale del padre. Persino il segretario del MSI Giorgio Almirante si recò a rendere omaggio al feretro dell'avversario, suscitando lo stupore della folla in coda per entrare nella camera ardente. A ricevere Almirante fu Gian Carlo Pajetta, al quale venne dato l'incarico di pronunciare l'orazione funebre di Berlinguer. Il corteo con la bara sfilò dalla sede del PCI, in via delle Botteghe Oscure, a piazza San Giovanni, rendendo palese l'ammirazione che una larga parte dell'opinione pubblica italiana aveva nei confronti di Enrico Berlinguer.
Dopo le Olimpiadi, Nino Benvenuti passa al professionismo nei pesi medi, nella scuderia del bolognese Bruno Amaduzzi. Il suo allenatore è l'imolese Edmondo Libero Golinelli, comandante partigiano "Libero"; e il suo medico era un altro imolese il dott. Luigi Lincei, partigiano "Sganapino". Io li ho conosciuti e frequentati entrambi nel 1972-73, Libero nella palestra della pugilistica Cogne-Cognetex Imola, mentre il dott. Lincei era il medico aziendale Cognetex e in anni successivi fu anche mio medico sportivo.
Due grandi imolesi "partigiani" che hanno fatto delle grandi cose anche nello sport e a cui sono rimasto affettivamente legato grazie al loro passato resistente, ai ruoli sportivi e al filo conduttore che ci ha legato alla Cogne - Cognetex Imola.
(Nella foto da sx: Dante Canè, Libero Golinelli, Nino Benvenuti)
Angelo Gentilini, da info Spi Cgil Imola.