20 maggio 2017

20 maggio 1970, la Costituzione entrò in fabbrica.

La legge 20 maggio 1970, n. 300 - meglio conosciuta come statuto dei lavoratori - è una delle principali normative della Repubblica Italiana in tema di diritto del lavoro. Introdusse importanti e notevoli modifiche sia sul piano delle condizioni di lavoro che su quello dei rapporti fra i datori di lavoro, i lavoratori con alcune disposizioni a tutela di questi ultimi e nel campo delle rappresentanze sindacali; ad oggi di fatto costituisce, a seguito di minori integrazioni e modifiche, l'ossatura e la base di molte previsioni ordinamentali in materia di diritto del lavoro in Italia. 
Storia: L'esigenza di una regolazione precisa ed equitativa dei meccanismi del mondo del lavoro crebbe di importanza nella seconda metà del XX secolo, ed in particolare a partire dal secondo dopoguerra quando, dovendosi ripensare la strutturazione dello stato post-fascista, la revisione dei rapporti sociali dovette tener conto dell'accresciuta rilevanza del mondo del lavoro fra i temi importanti nel nuovo regime democratico. La nuova Costituzione, al primo articolo, conteneva il riferimento al lavoro come punto fondante dell'ordinamento repubblicano............... Il contesto e le proteste..... Le lotte sindacali..... Il percorso politico e la promulgazione..... Contenuto..... Referendum ed iniziative modificative..... Referendum abrogativo del 2003 per estendere le garanzie previste dall'articolo 18 ai lavoratori delle aziende con meno di 15 dipendenti. Ha votato solo il 25,50% degli elettori (quindi non è stato raggiunto il quorum), e il sì ha avuto l'86,70% dei voti validi. Nell'aprile 2016, la CGIL ha iniziato la raccolta di firme per una proposta di legge di iniziativa popolare verso una Carta dei Diritti del Lavoro universale.
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Angelo Gentilini, da wikipedia.org