23 giugno 2011

AMICI E COMPAGNI SI PUO’ FARE

A Genova Franco Marini, ex Segretario Cisl, ha affermato: “A me il termine democratici mi lascia freddo e quindi meglio affidarsi ad un più caldo amici e compagni”. Dopo aver richiamato il valore dell’unità d’azione sindacale continua: “Rispetto alla contrattazione nazionale Ichino ha una posizione irreale perché la contrattazione aziendale si può allargare ma non deve superare quella nazionale”. A Bologna, a dimostrazione che la Fiom-Cgil non è un’organizzazione settaria ma un soggetto riformista, Landini ha sostenuto: “Noi lavoratori della Fiom abbiamo sempre avuto l’ambizione di un progetto di cambiamento della società. Sosteniamo la dignità del lavoro come condizione di libertà, che è da ricercare anche fuori dalle fabbriche. Per noi la coesione sociale, l’uguaglianza, la democrazia e la partecipazione della base nelle scelte sono elementi fondamentali e indispensabili. In Italia non c’è bisogno di 30 contratti nazionali di lavoro, quando ce ne sono 4, confermando il lavoro a tempo indeterminato, è più che sufficiente e mi sembra strano che di questo se ne possa parlare e discutere in Europa, ma in Italia no”. Io aggiungo che le politiche neo-liberiste hanno già fatto troppi danni e sarebbe stato meglio associarsi alle proposte di Berlinguer quando nel 1974 affermava che era urgente una Governance mondiale dei maggior processi economici , finanziari ed ambientali per evitare il declino dato dalla subalternità alle pure logiche del mercato e del profitto. Credo che occorra memoria e scusatemi se nel dopo Referendum , pur avendo dato molto per i 4 SI, mi sono ritrovato da solo in casa a festeggiare e a sventolare le bandiere. Mi è venuta così… Ho conosciuto la delusione dei partigiani che avevano lottato per un’Italia migliore e si sono ritrovati in pochi anni con un pugno di mosche e porto ancora nello spirito l’amarezza per l’occasione mancata dopo le lotte del 68/69. Personalmente ho assistito e contrastato i neri manganelli della cellere. Io ero un ragazzino che iniziava a lottare, loro erano uomini adulti che picchiavano a comando dei potenti. Che sia chiaro, il 68/69 non è stata una goliardata e un bagno di utopia, ma un insieme di persone, studenti e lavoratori che pensavano e lottavano per il bene collettivo. Ora la parte politica di mio interesse deve fare molta attenzione per non disilludere le aspettative poste da questo nuovo trasversale risorgimento. Credo che occorra coerenza e per questo sottolineo che alla festa 10+100 Fiom a Bologna, l’acqua pubblica è stata servita gratuita con le caraffe Hera h2o. Una scelta semplice ma un messaggio forte e coerente che tutte le feste popolari e democratiche potrebbero accogliere. So benissimo che le feste servono per fare cassa e per auto-finanziarsi , ma le feste dei partiti servono anche per fare politica e per far penetrare meglio nella società le proprie idee e proposte. Ecco che allora un piccolo sacrificio economico può divenire un grande investimento nella costruzione del consenso e dell’affidabilità che incolla le parole ai fatti. Credo anche che tutti noi si debba capire una volta per tutte che le chiavi per aprire le porte del vero cambiamento sono nelle nostre mani, cittadini e lavoratori. Ad uno, ad uno, amici e compagni si può fare.
A. G.