Sono passati alcuni giorni dalla splendida vittoria della nazionale italiana di calcio al campionato europeo e come si dice, a bocce ferme, si ragiona molto meglio, o almeno si dovrebbe. Bene, e la voglio tenere corta. Siamo stati tutti, e lo siamo ancora, oggetti e tenuti al rispetto di regole e misure per la miglior tutela sanitaria collettiva possibile che ovviamente hanno prodotto degli ingenti danni in tanti settori e direzioni, oltre al dolore e lutti. Ma ci sono degli avvenimenti che vanno oltre il buon senso e sconfinano in atteggiamenti e avvenimenti di massa irresponsabili che passano in cavalleria come fosse normale e giusto così. Se è giusto così, e non lo è per niente, affrontiamo con più serietà la convivenza socio-economica-sanitaria con i difficili problemi che sono legati alla pandemia e premiamo finalmente quelle attività e settori che, fin dall'inizio, si sono attrezzati per il rispetto delle regole. Certo che quando i contagi torneranno a crescere si incolperà di tutto e di più, ma figuriamoci se si toccano i consistenti assembramenti del post campionato europeo che si sono notificati in ogni città italiana. Assembramenti che erano tutti prevedibili e perciò potevano essere gestiti dallo Stato italiano in ogni territorio in modo assolutamente migliore per il bene comune. Speriamo bene, certo la speranza è sempre l'ultima a morire, ma i diversi pesi e misure a volte suonano come una presa per i fondelli.
Angelo Gentilini