30 aprile 2018

Il ricordo di Nerio Cavina e Stellina Tozzi del 1° maggio 1944.

Il 1° maggio 1944 Imola, sciopero alle Officine Cogne. Il 29 aprile si era svolta una manifestazione di donne che fu repressa nel sangue, la violenza invece di sedare gli animi portò allo sciopero del 1°maggio alle Officine Cogne, 2.300 dipendenti, di cui 700 donne.
Il ricordo nelle testimonianze di Nerio Cavina e Stellina Tozzi:

Nerio Cavina operaio e responsabile di reparto SAP nella  Cogne  di Imola:
Le staffette del CLN trasmisero all’organizzazione prima di mezzogiorno del sabato 29 aprile la notizia di quanto era accaduto e l’ordine di passare all’agitazione generale..... 
Lo sciopero cominciò nel reparto  OPC 2 , cui seguì subito quello dell’artiglieria e dei vari altri reparti. Alle 8 tutto lo stabilimento era paralizzato. I dirigenti dell’azienda ritentarono l’azione di convincimento, ma tutto fu vano. Alle 10 un reparto di SS tedesche prese possesso della portineria, nei diversi piazzali dello stabilimento furono piazzate mitragliatrici, mentre alcune camionette scorazzavano nei viali interni. Verso le ore 10,30 pattuglioni tedeschi entrarono con le armi puntate nei vari reparti intimando agli operai di rimettere in moto le macchine, ma anche questa operazione fu infruttuosa.....” 
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Nerio Cavina, dopo i licenziamenti degli anni 50 per discriminazione politica-sindacale fu assunto dalla Sacmi, di cui è stato anche Presidente. Lo stesso accadde a Liliano Bertozzi, pure lui poi Presidente Sacmi e Aldo Villa, che per diversi anni ha ricoperto il ruolo di Direttore Generale della Sacmi Imola.

Stellina Tozzi operaia nella Cogne di Imola:
Nel mio reparto (OPC) eravamo in maggioranza donne e nessuno lavorò quella mattina. La protesta era ferma e fiera. Tutti erano uniti per farla finita e sebbene i tedeschi, col mitra alla mano, intimassero di lavorare, nessuno obbediva. Nel reparto di fronte, quello dell’artiglieria, dove vi erano solo uomini, si sentì il rombo delle macchine: un capo operaio aveva attaccato la marcia. Fu come un lampo. Io e l’operaia Beatrice Grandi ci  precipitammo nel reparto, dove però nessuno lavorava. Tirammo giù la presa di corrente in segno di protesta.....” 
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Stellina Tozzi, dopo la Liberazione divenne funzionaria della Camera del Lavoro Cgil Imola, quale responsabile della categoria delle ortofrutticole, lavoratrici alberghi e mense. Attività sindacale svolta fino al pensionamento nel 1970 e poi continuata nello Spi Cgil. Inoltre è stata una significativa attivista dell' Udi (Unione Donne Italiane).